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carera-gen10.pdf [4209 Kb] - Consorzio dei Comuni Trentini

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Il sito archeologico di Fiavè, patrimonio mondiale dell’UNESCO<br />

L’Italia sta partecipando al progetto di candidatura transnazionale per la lista del patrimonio mondiale dell’UNE-<br />

SCO denominato “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, progetto che vede coinvolti, con la Svizzera, lo<br />

stato promotore della candidatura, la Francia, la Germania, l’Austria e la Slovenia. Grazie al lavoro svolto fino<br />

ad oggi dai responsabili <strong>dei</strong> maggiori scavi archeologici sui siti palafitticoli dall’arco alpini, e noi ricordiamo<br />

il nostro cittadino onorario Renato Perini, padre degli scavi di Fiavé, l’Ufficio Patrimonio Mondiale UNE-<br />

SCO del Ministero per i beni e le attività culturali di Roma ha presentato una lista di siti da candidare. Nella<br />

lista composta da 150 siti, di cui 25 in Italia, due sono trentini e il sito di Fiavè è presente insieme a quello<br />

di Molina di Ledro. La candidatura <strong>dei</strong> siti rappresenta una occasione per restituire ad un patrimonio culturale<br />

così importante il giusto ruolo e aiutare tutti i soggetti coinvolti a vario titolo a far conoscere questo patrimonio<br />

e valorizzarlo. Insieme alla nota informativa è arrivata anche una pubblicazione divulgativa realizzata dalla<br />

Svizzera con la collaborazione <strong>dei</strong> cinque paesi che partecipano alla candidatura, utile ad illustrare i contenuti<br />

del progetto, che comprende anche uno spazio dedicato al nostro sito palafitticolo. L’amministrazione comunale<br />

si è attivata per richiedere ulteriori copie della pubblicazione divulgativa e per esprimere l’apprezzamento e<br />

l’interesse del Comune di Fiavé a tale iniziativa.<br />

richiederà all’ Agenzia <strong>dei</strong> servizi di aprire la procedura<br />

della gara europea: bando, offerte, nomina commissione<br />

tecnica, aggiudicazione. I tempi previsti per l’espletamento<br />

di tale gara europea non saranno inferiori ai sei mesi.<br />

Seguiranno quindi i tempi tecnici per la fornitura <strong>dei</strong> materiali<br />

e l’esecuzione di piccoli lavori, successivamente<br />

il concreto allestimento.<br />

Quindi l’apertura del nuovo museo non potrà avvenire<br />

per la prossima estate.<br />

Villaggio palafitticolo<br />

Nel maggio 2009 la PAT ha sanato le pendenze con lo<br />

Studio Ferrara; nel luglio 2009 sono stati ripresi i contatti<br />

e valutata la situazione.<br />

Sulla base della anticipazione <strong>dei</strong> risultati della nuova<br />

perizia geologica (prevista per l’adeguamento alle norme<br />

antisismiche), in data 20 ottobre 2009 è stato effettuato<br />

un sopralluogo sull’area archeologica dai funzionari delle<br />

Attività Culturali, dai funzionari della Soprintendenza<br />

per i beni librari archivistici e archeologici, dal Servizio<br />

geologico e dal Servizio conservazione natura e valorizzazione<br />

ambientale.<br />

È stata valutata come necessaria una variante di progetto<br />

che preveda lo stralcio, dall’originario progetto dello<br />

Studio Ferrara, delle opere di ricostruzione delle palafitte<br />

che verranno progettate dalla Sopraintendenza <strong>dei</strong><br />

beni archivistici e archeologici e realizzate dal Servizio<br />

conservazione natura, ciò per consentire maggiore flessibilità<br />

nell’esecuzione <strong>dei</strong> particolari lavori diretti ad una<br />

ricostruzione filologicamente corretta del villaggio. In<br />

questo momento si stanno predisponendo gli atti necessari<br />

alla richiesta di aggiornamento del progetto dello Studio<br />

Ferrara che prevede l’aggiornamento prezzi e la richiesta<br />

di una nuova perizia geologica nell’area destinata al<br />

centro visitatori.<br />

Nel contempo i servizi coinvolti sono impegnati ad approntare<br />

i primi accertamenti relativi all’impianto delle<br />

ricostruzioni delle palafitte (prove di carico ecc.).<br />

A questo si aggiunge la manutenzione straordinaria dell’area<br />

archeologica eseguita nel corso dell’estate, grazie<br />

alla collaborazione con l’Ufficio biotopi.<br />

Tale operazione ha il duplice scopo di rendere maggiormente<br />

visibili i resti palafitticoli e di permettere accertamenti<br />

(prelievo campioni e relative analisi) sullo stato<br />

di conservazione <strong>dei</strong> pali degli scavi Perini.<br />

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