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28 Successo alla sCAMPAGNAta filosofica Il titolo era già tutto un programma: “sCAMPAGNAta filosofica, tra ambarvali, rogazioni e sapori della terra alla ricerca dei sensi della vita”. Il logo del contadino pensante era intrigante e l’orario non era da meno: appuntamento in piazza a Fiavè alle 6 della mattina, con qualsiasi tempo; ed infatti pioveva, almeno all’inizio. Certo la partecipazione era gratuita, ma non costituiva certo un buon incentivo. Insomma le premesse per un azzardo c’erano tutte, ma all’appello del Gruppo culturale Fiavè-Lomaso-Bleggio con il suo percorso “Storia leggenda” e dell’Ecomuseo della Judicaria hanno risposto una cinquantina di persone. Ed è stato un successo oltre ogni immaginazione, per l’intensità delle emozioni, tanto che lo svolgersi e il dipanarsi del programma era deciso in modo assolutamente naturale al momento. Il via lo ha dato il logo vivente del contadino, infastidito da troppe chiacchiere mattutine; gli accompagnatori erano tre: padre Adriano Maronese dei Verbiti di Varone; Loc. Sterzano, tappa della sCAMPAGNAta filosofica di Donato Riccadonna Franco Farina di Riva del Garda, latinista, poeta, ricercatore del mondo classico e intellettuale a 360 gradi; e infine Carlo Martinelli, giornalista e autore di alcuni libri di racconti, tra cui la raccolta “Un orso sbrana Baricco”. Maronese ha fatto un po’ la storia delle Rogazioni, processioni penitenziali che avevano lo scopo di chiedere la protezione divina sui beni della terra. Sembra che risalgano all’iniziativa del vescovo di Vienne Mamèrto (469-470 dopo Cristo), che prescrisse tre giorni di espiazione con processioni nei campi al canto dei salmi. Dalla Gallia le Rogazioni si estesero a tutta la Chiesa d’Occidente e anche Roma le adottò a partire dall’801, e accanto alle “rogazioni minori” da tenersi per tre giorni prima dell’Ascensione, ne aggiunse anche una maggiore per il 25 aprile. Ogni zona aveva il suo percorso prestabilito, la partenza era alle 5 del mattino, con tappe obbligate nei pressi dei capitelli, dove si benediceva all’indirizzo dei 4 punti cardinali. Da qui verrebbe il detto “predicare ai quattro venti”. Vennero abbandonate negli anni ’60 a seguito della riforma del Concilio Vaticano Secondo. La prima tappa della scampagnata è stata proprio presso il capitello del crocefisso di Sterzan, una delle stazioni delle rogazioni a Fiavè. Questi riti per i frutti della terra sono più antichi della cristianità, che se ne è appropriata: arrivano probabilmente dal neolitico, in pratica 7-8 mila anni fa, quando in alcune parti del mondo l’uomo scopre e introduce l’agricoltura. Franco Farina ha indagato il mondo pagano dell’antica Roma quando c’erano gli ambarvali, processioni nei campi in onore della dea Cerere invocata per ottenere buone messi, e i robigali, processioni primaverili che si tenevano a Roma invocando il dio Robigo perché preservasse il grano dalla “ruggine”. Il momento più intenso della scampagnata si è avuto presso la chiesetta di San Vigilio a Curè, quando Farina ha recitato un’am-
La chiesetta di Curè barvale in latino, con la metrica tamburellante dei sacerdoti, quasi in stile futurista. E poi Maronese che ha letto e cantato le litanie delle rogazioni con quella nenia quasi ipnotica, con il pubblico ammaliato assieme a dei cavalli e un puledro che assistevano all’insolito spettacolo. E qui la musica ha fatto la sua parte: Giampiero Marini (chitarra), Gigi Bonomelli (violino) e Fabio Zorzi (mandolino) hanno eseguiti alcuni pezzi. Struggente quello scritto da Basilio Beltrami; e poi le musiche del carnevale di Bagolino, le ballate irlandesi e una bellissima “Creuza de ma” di Fabrizio De Andrè. Marina Clerici di Castel Campo ha accompagnato i visitatori nella chiesetta di San Vigilio, che lei ha fatto restaurare e che ha aperto per la prima volta al pubblico. L’edificio risale al ‘300 e fu fatto erigere dal notaio Nicolò Cimesino, come risulta da una scritta emersa dai restauri. Restauri che hanno messo in luce affreschi e tutta una serie di scritte e simboli veramente interessanti, ora pubblicati in una dispensa dal titolo “Note sulla chiesina di S. Vigilio Curé”. Alla fine tutti si sono recati nella magnifica residenza di Castel Campo dove Cristiano Zambotti ha presentato i prodotti locali a “Km zero”, messi a disposizione dal Comune di Fiavè, che sono stati consumati a colazione. Erano le 10,30 e il programma aveva subito uno sforamento di appena un paio d’ore. Ma nessuno se ne voleva andare per non rompere quel momento magico. Forse non se ne è andato nessuno. sCAMPAGNAta filosofica tra ambarvali, rogazioni e sapori della terra alla ricerca dei sensi della vita STORIA LEGGENDA Gruppo Culturale Fiavè-Lomaso-Bleggio Ecomuseo della Judicaria dal Garda alle Dolomiti in collaborazione con il Comune di Fiavè PRESENTANO nell’ ambito della Giornata del paesaggio 2009 Sabato 8 agosto 2009 Programma Ore 6 appuntamento in piazza S. Sebastiano a Fiavè Passeggiata da Fiavè a Castel Campo, passando da Stumiaga e Curé in compagnia di: padre Adriano Maronese e Franco Farina Carlo Martinelli leggerà alcuni brani del suo ultimo libro di racconti “Un orso sbrana Baricco” Accompagnamento con musica popolare di Giampiero Marini (chitarra), Gigi Bonomelli (violino) e Fabio Zorzi (mandolino) Ore 8 Castel Campo Colazione con prodotti locali a Km zero LA POPOLAZIONE E’ INVITATA PARTECIPAZIONE GRATUITA si consiglia abbigliamento da escursione 29
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