carera-gen10.pdf [4209 Kb] - Consorzio dei Comuni Trentini

Nella stessa notte circha alle ore quattro di mattina
ritornarono qui li predetti bersalieri con due pregoni
(prigionieri) e cinque cavalli… li quali con tutta fretta
mi dissero di averli presi in Arco… che nel giorno
suseguente si sentì dire in Arco per publica voce che
li predeti Barsalieri nella notte antecedente entrati in
Arco con tutto il coraggio e bravura diedero l’assalto
al quartiere del pressidio francese, e meso questo in
sconpilio fecero due pregoneri e predarono cinque
cavalli con i loro atreci e senza spargimento di sangue
li condusero in Cles…”. Per questo episodio, secondo
Lorenzo Dalponte, Marco Zanini fu premiato con medaglia
e decreto di plauso. 3
Lo stesso Dalponte ci dice 4 che “…nel 1796 (Zanini)
fu Sindaco della sua comunità ed ebbe una numerosa
famiglia. Fu conosciuto come uomo deciso, di carattere
nobile ed onesto.
Dopo il primo servizio come Capitano in val Giudicarie,
dal 5 aprile al 15 maggio prestò servizio con la sua
Compagnia sotto il comando del Maggiore Benedetto
von Ceschi ed ebbe l’incarico di presidiare il passo del
Tonale, incarico che eseguì con encomiabile diligenza”.
Cita poi il rapporto ‘poliziesco’ del 1810, riportato con
maggior precisione da Graziano Riccadonna 5 :” Zanini
Marco, di anni 60, da Fiavè nelle Giudicarie, amogliato
con figli, fa lo scrittore; essendo costui oste in Balino
molti anni sono ebbe per stalliere l’Andrea Hoffer;
miserabile e caduto in povertà era fanatico per questo
suo Hoffer, ma d’indole non cattiva; era capitano d’una
compagnia, di portamento attuale quieto, luogo d’attuale
dimora Fiavè, non pericoloso.” Il titolo di scrittore se
lo merita, a quanto ipotizza G. Riccadonna 6 , per aver
probabilmente frequentato con profitto qualche scuola
dopo le elementari.
1 Lorenzo Dalponte, Uomini e genti trentine durante le invasioni napoleoniche 1796 – 1810, Trento 1984, p. 158, n.4
2 Graziano Riccadonna, Andreas Hofer “trentino”, Provincia Autonoma di Trento, 2009, p. 39
3 L. Dalponte, op. cit., p. 159
4 L. Dalponte, op. cit., n. 4, pp. 158 - 159
5 G. Riccadonna, op. cit., p. 73
6 G. Riccadonna, op. cit., p. 39
Ne danno prova anche i numerosi uffici ed atti in cui
appare o che redige.
Ricostruire la storia locale,e ancor più la microstoria,
è impresa difficile, faticosa, che richiede competenza,
passione e pazienza, un lavoro certosino di controlli e
confronti.
E’ appassionante veder emergere dai documenti del
passato le persone con il loro carico di vita familiare e
pubblica.
Nel caso di Marco Zanini, la lettura diretta della petizione
ritrovata da Carlo Refatti, e degli attestati che
l’accompagnano, contribuisce a darci un’idea di quanto
fossero turbolenti ed insicuri, anche nelle nostre valli,
gli anni tra la fine del ‘700 ed i primi dell’800: eserciti
e gruppi armati si muovevano, impoverendo il territorio
con la pretesa di tributi, o sottraendo braccia e risorse
per le compagnie di Bersaglieri, chiamate a difendere la
patria, l’ordine politico e la religione dai “diavoli francesi”,
portatori delle mire espansionistiche napoleoniche
più che degli ideali della Rivoluzione.
I documenti manoscritti citati, sono stati ricercati e
riportati in fotocopia da Carlo Refatti, di Lavis, che
ringraziamo vivamente per la cortesia e la disponibilità.
Gli originali si trovano nel Tiroler Landesarchiv di
Innsbruck, Abt.Landesverteitigung 1796 – 97, FAX 75
N° 7180.
La prima trascrizione del manoscritto è stata di Piero
Lechner
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