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Non siamo un Paese per gay, adolescenti a rischio suicidio

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IL CAFFÈ 3 marzo 2013<br />

<strong>Non</strong> è mai troppo tardi.<br />

Mai come in questo<br />

caso la massima calza<br />

a pennello. Se si tratta<br />

di dare <strong>un</strong> calcio alle<br />

bionde, non quelle in carne ed<br />

ossa, davvero non è mai troppo<br />

tardi. L’importante è fare al più<br />

presto <strong>un</strong> nodo al pacchetto di sigarette<br />

e gettarlo il più lontano<br />

possibile. E farlo prima dei 40<br />

anni fa guadagnare ben 10 anni di<br />

vita. Mica pochi. Sei anni in più,<br />

invece, smettendo tra i 45 e i 54<br />

anni, e 4 se lo stop avviene tra i 55<br />

e i 64 anni. Insomma, avere <strong>un</strong><br />

passato di fumatore è <strong>un</strong> peccato<br />

che tutto sommato si può redimere.<br />

E a volerlo fare, in Svizzera -<br />

dice <strong>un</strong>’inchiesta sul tabagismo<br />

2010 - sarebbero quasi la metà dei<br />

fumatori sui 2 milioni che ancora<br />

stringono tra le dita la sigaretta.<br />

Questo mentre il Ticino inasprisce<br />

la legge <strong>per</strong> proteggere i giovani:<br />

entro l’estate divieto di vendita<br />

delle sigarette ai minorenni.<br />

Nella Confederazione esistono<br />

1,2 milioni di <strong>per</strong>sone che <strong>un</strong><br />

tempo fumavano e ora non più.<br />

Mentre a provarci, ogni anno,<br />

sono in tantissimi, ma l’80% di<br />

loro fallisce. A sostenere che il<br />

pentimento del fumo paga, <strong>un</strong>a<br />

recente ricerca, diretta da <strong>un</strong> epidemiologo<br />

del Center for Global<br />

Health Research di Toronto. La<br />

spiegazione è collegata alle malattie<br />

cardiovascolari, più che al<br />

cancro ai polmoni. Infatti, appena<br />

schiacciata la bionda il <strong>rischio</strong><br />

di infarto, ictus e altre patologie<br />

che creano ostruzione nelle arterie,<br />

decresce immediatamente. E<br />

anche il <strong>rischio</strong> tumore si alleggerisce.<br />

“Smettere conviene ad ogni<br />

età - conferma il dottor Gianfranco<br />

Bolognini, pneumologo -. I<br />

danni più grossi avvengono iniziando<br />

da giovani, quando ancora<br />

il tessuto è in crescita”.<br />

Nel nostro <strong>Paese</strong>, il consumo medio<br />

di sigarette <strong>per</strong> abitante è più<br />

alto rispetto a quasi tutti gli altri<br />

Paesi europei. Fuma circa il 27%<br />

della popolazione tra i 14 e i 65<br />

anni (24% delle donne e 30% degli<br />

uomini), di cui il 19% si identi-<br />

LA SALUTE<br />

Il pentimento paga.<br />

Secondo <strong>un</strong> recente<br />

studio alc<strong>un</strong>i danni del<br />

fumo sono reversibili.<br />

Ma non tutti, purtroppo<br />

Percentuale dei fumatori <strong>per</strong> età e sesso nel 2001 e nel 2011<br />

0%<br />

18 15 3 64<br />

21 17 3 59<br />

15-19<br />

31 17 5 47<br />

20-24<br />

Età 14-19<br />

Età 14-19<br />

Età 14-19<br />

SIGARETTA<br />

PATRIZIA GUENZI<br />

In Svizzera<br />

l 27% della<br />

popolazione tra<br />

i 14 e i 65 anni<br />

ha il “vizio”<br />

38 9 14 39<br />

25-34<br />

29 9 20 42<br />

35-44<br />

21 10 30 39<br />

45-54<br />

18 8 39 35<br />

55-65<br />

0%<br />

fica come fumatore quotidiano.<br />

Inutile anche “nascondersi” dietro<br />

marche “leggere”, che fanno<br />

bene soprattutto al fatturato dell’industria<br />

del tabacco. Il <strong>rischio</strong><br />

di cancro polmonare e di infarto<br />

miocardico non cambia. Inoltre,<br />

sempre secondo gli autori dello<br />

Costi miliardari <strong>per</strong> la salute<br />

Ai due miliardi abbondanti di entrate fiscali si contrappongono<br />

uscite molto maggiori. Secondo le ultime stime, i costi sociali<br />

diretti e indiretti del fumo in Svizzera si aggirano attorno ai 5<br />

miliardi di franchi ogni anno. I costi sanitari diretti causati dal<br />

tabagismo sono stimati a circa 1,2 miliardi di franchi; quelli<br />

indiretti (<strong>per</strong>dita di produttività) a causa di morte, invalidità e<br />

<strong>per</strong>dita di forza lavoro a circa 3,8 miliardi di franchi.<br />

14 14 4 68<br />

10 ANNI<br />

DI VITA<br />

SE SMETTI<br />

ENTRO I 40<br />

17 16 4 63<br />

15-19<br />

24 13 8 55<br />

20-24<br />

21 10 12 57<br />

25-34<br />

24 8 22 46<br />

35-44<br />

22 7 24 47<br />

45-54<br />

17 5 21 57<br />

55-65<br />

studio, l’incidenza del cancro e il<br />

<strong>per</strong>icolo di sviluppare altre malattie<br />

respiratorie, <strong>per</strong> <strong>un</strong> ex fumatore<br />

non scompare del tutto, non<br />

così velocemente come quella legata<br />

ai rischi di attacchi cardiaci e<br />

ictus. Perché è inutile nascondersi<br />

dietro a <strong>un</strong> dito. Sono anni che<br />

0%<br />

14 12 4 70<br />

17 14 4 65<br />

15-19<br />

28 14 10 48<br />

20-24<br />

medici, ricercatori, oncologi e<br />

cardiologi lo ripetono: il fumo fa<br />

male. Ai polmoni principalmente,<br />

visto che aumenta di 25 volte il<br />

<strong>rischio</strong> di morire di cancro alle vie<br />

respiratorie. “Ma è deleterio anche<br />

<strong>per</strong> altri tumori – sottolinea<br />

l’oncologo Francesco Zappa, impegnato<br />

ogni anno, nel mese di<br />

novembre, in <strong>un</strong>a campagna di<br />

sensibilizzazione cantonale -.<br />

Quello alla vescica, al seno, alla tiroide,<br />

allo stomaco…-. Il danno è<br />

cumulativo. Iniziare da giovani, e<br />

non smettere più, è deleterio.<br />

Così come accendere la sigaretta<br />

più in là con gli anni e fumare<br />

due-tre pacchetti al giorno”. E il<br />

medico ricorda il numero di telefono<br />

stampato su ogni pacchetto<br />

di sigarette: 0848 000 181 <strong>per</strong> <strong>un</strong>a<br />

consulenza <strong>per</strong>sonalizzata. Tentare<br />

conviene. Rispondono degli<br />

es<strong>per</strong>ti a cui si possono chiedere<br />

anche più colloqui di consulenza,<br />

concordando le chiamate, ed essere<br />

così accompagnati nel <strong>per</strong>corso<br />

di “abbandono” della sigaretta.<br />

pguenzi@caffe.ch<br />

QPatriziaGuenzi<br />

Fonte: Il consumo di tabacco della popolazione svizzera dal 2001 al 2010. Monitoraggio del tabagismo - Inchiesta sul tabagismo in Svizzera 2011<br />

26 8 19 47<br />

25-34<br />

18 10 22 50<br />

35-44<br />

23 8 27 42<br />

45-54<br />

17 7 37 39<br />

55-65<br />

0%<br />

SENZA NICOTINA, SOLO AROMI NATURALI, MA...<br />

PURE L’”ELETTRONICA”<br />

PUÒ FAR MOLTO MALE<br />

L a<br />

nuova moda è l’e-sigaretta, dove<br />

la “e” sta <strong>per</strong> elettronica. In<br />

Svizzera sono commerciate solo<br />

quelle con gli aromi naturali, senza il<br />

serbatoio di nicotina. Un aiuto <strong>per</strong> dare<br />

<strong>un</strong> taglio alla bionda vera. Anche se i<br />

detrattori di tale metodo non mancano.<br />

La e-sigaretta è come la vecchia<br />

tradizionale “bionda”, ma senza<br />

tabacco, di plastica: <strong>un</strong>a batteria, <strong>un</strong><br />

vaporizzatore, <strong>un</strong> serbatoio. In cima <strong>un</strong>a<br />

lucina (<strong>un</strong> diodo) che si accende, a<br />

simulare la brace. È l’ultima trovata.<br />

Consente di riprovare l’es<strong>per</strong>ienza del<br />

fumo senza inalare le sostanze tossiche<br />

della combustione del tabacco. <strong>Non</strong><br />

contengono nicotina, si possono fumare<br />

ov<strong>un</strong>que, anche sugli aerei, visto che<br />

non c’è combustione e producono solo<br />

vapore acqueo.<br />

Un palliativo, ovvio, soprattutto <strong>per</strong> chi<br />

non può fare a meno di mantenere<br />

quella gestualità tipica del fumatore.<br />

Mentre <strong>per</strong> i forti tabagisti il consiglio è<br />

11 9 3 77<br />

Età 14-19<br />

13 10 4 73<br />

15-19<br />

22 14 8 56<br />

20-24<br />

16 9 17 58<br />

25-34<br />

16 6 18 60<br />

35-44<br />

20 5 24 51<br />

45-54<br />

15 3 26 56<br />

55-65<br />

LEGENDA<br />

Fumatori<br />

quotidiani<br />

Fumatori<br />

non<br />

quotidiani<br />

Ex<br />

fumatori<br />

Mai stati<br />

fumatori<br />

rivolgersi al medico o utilizzare altri<br />

sistemi <strong>per</strong> disintossicarsi.<br />

Tuttavia, la e-sigaretta ha già suscitato<br />

parecchi mugugni. Confonde, fa venir<br />

voglia anche a chi sta cercando di<br />

smettere o ha appena smesso, dicono<br />

in molti. Infatti, al primo sguardo,<br />

difficile distinguere il fumo di <strong>un</strong>a<br />

sigaretta vera da quello di <strong>un</strong>a<br />

elettronica.<br />

Intanto, da più parti si lamenta la<br />

mancanza di <strong>un</strong>o studio in grado di<br />

certificare che le sostanze chimiche<br />

contenute nella sigaretta elettronica<br />

(propilene glicolico, derivati terpenici<br />

come il mentolo e il linalolo ma a volte<br />

pure la nicotina) non abbiano effetti<br />

tossici sull’organismo. Secondo<br />

l’Organizzazione mondiale della sanità,<br />

l'indicazione di virtù curative in<br />

relazione alle sigarette elettroniche,<br />

non è ammissibile, dato che non<br />

esistono ricerche sulla sicurezza e<br />

sull’efficacia di tali prodotti.<br />

I vantaggi di smettere di fumare<br />

20 minuti dopo<br />

20 minuti dopo l’ultima sigaretta la<br />

frequenza cardiaca torna normale<br />

Dopo 2-3 settimane<br />

Da 2 a 3 settimane dopo inizia a<br />

diminuire il <strong>rischio</strong> di infarto<br />

miocardico e si ristabilisce la<br />

f<strong>un</strong>zionalità polmonare<br />

Dopo 1 anno<br />

Dopo 1 anno si è dimezzato il <strong>rischio</strong> di<br />

<strong>un</strong>a cardiopatia coronarica<br />

Dopo 10 anni<br />

Il <strong>rischio</strong> di morire di cancro polmonare<br />

è solo la metà rispetto a quello di <strong>un</strong><br />

fumatore. Il <strong>rischio</strong> di ammalarsi di<br />

cancro della bocca, della gola,<br />

dell’esofago, Fonte: US Surgeon General’s della Report vescica, 2004<br />

del rene e del pancreas si riduce<br />

Dopo 12 ore<br />

Dopo 12 ore il monossido di carbonio<br />

scende a livelli normali<br />

Dopo 1-9 mesi<br />

Da 1 a 9 mesi dopo si riducono<br />

la tosse e l’affanno<br />

Dopo 5-15 anni<br />

Da 5 a 15 anni dopo il <strong>rischio</strong> di ictus<br />

cerebrale è sceso al livello<br />

di <strong>un</strong> non fumatore<br />

Dopo 15anni<br />

Dopo 15 anni il <strong>rischio</strong> di <strong>un</strong>a<br />

cardiopatia coronarica è sceso<br />

al livello di <strong>un</strong> non fumatore<br />

Fonte:US Surgeon General’s Report 2004<br />

Mentre la pipa e il sigaro...<br />

Promossi, ma solo in parte, i fumatori di pipa e sigaro.<br />

Visto che assorbono la nicotina del fumo alcalino tramite<br />

la mucosa orale, non aspirano il fumo oppure lo aspirano<br />

in dose minima. Corrono <strong>un</strong> <strong>rischio</strong> di cancro polmonare<br />

minore. Tuttavia, i forti fumatori di pipa o di sigari sono<br />

esposti a <strong>un</strong> <strong>rischio</strong> maggiore di ammalarsi di cancro<br />

della bocca, della gola o della laringe.<br />

MEGLIO NON FIDARSI,<br />

TANTO PRIMA O POI<br />

LA “BIONDA” TRADIRÀ<br />

U na<br />

<strong>per</strong>sona che fuma <strong>un</strong> pacchetto di sigarette<br />

al giorno ne consumerà in vita sua 500mila!<br />

Sapendo che <strong>un</strong>a sigaretta rilascia circa<br />

1/100 di grammo di particelle, alla fine saranno più<br />

di cinque chili di sostanze tossiche rilasciate nei<br />

polmoni. Due semplici dati che dovrebbero al più<br />

presto convincerci a fare <strong>un</strong> nodo definitivo a queste<br />

benedette “bionde”. Prima che sia troppo tardi.<br />

Prima che i sintomi cosiddetti “sentinella” ci deb-<br />

I sintomi spesso<br />

compaiono solo ad <strong>un</strong>o<br />

stadio molto avanzato<br />

bano far correre immediatamente dal nostro medico<br />

di fiducia. E sono: tosse, difficoltà a respirare,<br />

espettorazioni sanguinolente, <strong>per</strong>dita di peso, infezioni<br />

respiratorie ripetute, febbre continua, dolore<br />

al torace, dimagrimento, affaticamento devono allertarci.<br />

Il medico provvederà a sottoporci al più<br />

presto a <strong>un</strong>a radiografia polmonare e, semmai, ad<br />

altri esami e controlli più approfonditi.<br />

Il cancro al polmone è <strong>un</strong>a brutta bestia: rappren-<br />

C he<br />

buttare definitivamente<br />

la sigaretta conviene<br />

lo assicurano, e<br />

continuano a ripeterlo, tutti i<br />

medici. Ma soprattutto gli<br />

oncologi, confrontati quotidianamente<br />

con i disastri<br />

causati dal fumo. Addirittura,<br />

gettare la bionda conviene<br />

pure al momento di <strong>un</strong>’infausta<br />

diagnosi. “Esistono studi<br />

che testimoniano come smettere<br />

di fumare quando il medico<br />

com<strong>un</strong>ica <strong>un</strong> cancro ai polmoni<br />

serva a far guadagnare<br />

s<strong>per</strong>anza di vita al paziente -<br />

conferma il dottor Michele<br />

Ghielmini, primario all’Istituto<br />

oncologico della Svizzera Italiana<br />

(Iosi) di Bellinzona -. Sino a<br />

qualche anno fa si pensava fosse<br />

impossibile, ness<strong>un</strong>o di<br />

avrebbe creduto. Invece no: anche<br />

chi smette da malato ha<br />

molte più s<strong>per</strong>anze rispetto a<br />

chi non smette proprio”.<br />

Insomma, di cancro al polmone<br />

e dei danni causati dal fumo<br />

di sigaretta si continua a parlare.<br />

E si continuerà ancora <strong>per</strong><br />

molto. Infatti, sembra non entrare<br />

in testa che la “bionda” fa<br />

male, a volte uccide pure. A<br />

senta l’11,5% dei tumori negli adulti (15,8 nei maschi<br />

e 7,1 nelle donne). E in Svizzera si contano all’incirca<br />

3200 casi all’anno. <strong>Non</strong> solo. Il cancro ai<br />

polmoni rappresenta il 17 <strong>per</strong> cento dei casi di morte<br />

<strong>per</strong> tumore (24,1 nei maschi e 10,3 nelle donne).<br />

A Ginevra è la terza causa di decesso <strong>per</strong> cancro fra<br />

le donne (dopo quello al seno e al colon) e la prima<br />

fra gli uomini.<br />

Insomma, il tabagismo è il principale fattore di <strong>rischio</strong>;<br />

infatti, il 90 <strong>per</strong> cento dei casi di tumore al<br />

polmone possono essere attribuiti al fumo di tabacco.<br />

I sintomi compaiono purtroppo solo ad <strong>un</strong>o stadio<br />

molto avanzato della malattia. Il trattamento dipende<br />

dal tipo di malattia (o<strong>per</strong>azione, radioterapia<br />

e chemioterapia) e le probabilità di guarigione<br />

sono basse, <strong>per</strong>ché solo il 13 <strong>per</strong> cento dei pazienti<br />

sono ancora in vita a cinque anni dalla diagnosi.<br />

Ma fumare è deleterio anche <strong>per</strong> la salute della bocca,<br />

in particolare <strong>per</strong> la mucosa orale, <strong>per</strong> le gengive<br />

e <strong>per</strong> i denti. Molti problemi possono essere evitati<br />

grazie ad <strong>un</strong>’osservazione regolare e meticolosa dei<br />

denti e della bocca e controlli regolari dal dentista.<br />

Insomma, ce n’è abbastanza <strong>per</strong> dire basta. Per<br />

sempre.<br />

L’ONCOLOGO<br />

“ANCHE DOPO LA DIAGNOSI<br />

DIRE BASTA CONVIENE”<br />

“Se negli uomini<br />

l’incidenza della<br />

malattia è<br />

calata, nelle<br />

donne è salita”<br />

Ti-Press<br />

rendersene conto, e a dargli <strong>un</strong><br />

nodo definitivo, sono più gli<br />

uomini che le donne. Queste<br />

ultime, infatti, fumano sempre<br />

più. Ecco <strong>per</strong>ché la malattia ha<br />

diminuito l’incidenza nell’uomo,<br />

ma l’ha aumentata nella<br />

donna.<br />

19<br />

TRA ( PARENTESI<br />

DIARIO<br />

GIUSEPPE ZOIS<br />

Indignarsi<br />

e impegnarsi<br />

è im<strong>per</strong>ativo<br />

<strong>per</strong> tutti noi<br />

Caro Diario,<br />

è giusto spendere <strong>un</strong> pensiero<br />

<strong>per</strong> Stephane Hessel, morto a<br />

Parigi a 95 anni. Tutti lo hanno<br />

ricordato come il padre degli<br />

“indignados”, i dimostranti, sorvolando<br />

sui capisaldi della sua<br />

grandezza, a partire dalle battaglie<br />

<strong>per</strong> la libertà, la democrazia<br />

e la difesa delle conquiste sociali.<br />

Nato a Berlino, in <strong>un</strong>a famiglia<br />

ebrea, Hessel si portava addosso<br />

l’inferno della seconda guerra<br />

mondiale, le deportazioni, le dis<strong>per</strong>ate<br />

fughe dagli orrori dei<br />

campi di concentramento. A Buchenwald<br />

aveva nascosto la sua<br />

identità <strong>per</strong> sfuggire alla forca.<br />

Divenne <strong>un</strong> protagonista della liberazione<br />

a fianco di De Gaulle e<br />

nella stesura della Dichiarazione<br />

<strong>un</strong>iversale dei diritti umani, nel<br />

lontano 1948. La nuova Europa è<br />

nata da uomini straordinari come<br />

lui, costruttori di orizzonti<br />

a<strong>per</strong>ti e grandi.<br />

NELLA SUA ECCEZIONALE<br />

stagione di giovinezza - ottobre<br />

2010 - il vecchio resistente pubblicò<br />

<strong>un</strong> pamphlet urticante di<br />

<strong>un</strong>a ventina di pagine: “Indignez-vous”,<br />

Indignatevi. E da Occupy<br />

Wall Street a Mosca, da Madrid<br />

ad Atene è stato <strong>un</strong> incendio<br />

di piazze. Prima di lui, a<br />

scuotere le coscienze negli anni<br />

60 era stato <strong>un</strong> eroe di pace vittima<br />

dell’intolleranza, Martin Luther<br />

King. “Io vi scongiuro di essere<br />

indignati“, era il suo grido.<br />

Vedeva quanto<br />

la giustizia e<br />

l’uguaglianza<br />

sono parole ridotte<br />

a <strong>un</strong> satelliteartificiale<br />

intorno<br />

all’uomo e al<br />

mondo. I deboli, i precari, i giovani<br />

disoccupati e senza prospettive<br />

sono condannati a vivere<br />

diverse, troppe infelicità, contro<br />

le quali Hessel non si stancò<br />

di lottare. Il libretto ha avuto <strong>un</strong>a<br />

risonanza globale, corrosivo nel<br />

den<strong>un</strong>ciare chi ha provocato la<br />

crisi e ancora detiene il potere.<br />

Era <strong>un</strong> contestatore coraggioso,<br />

ma anche <strong>un</strong> suscitatore di energie,<br />

tant’è che <strong>un</strong> anno dopo l’invito<br />

alla ribellione, scrisse il<br />

complemento coerente del primo<br />

verbo: “Engagez-vous“, Impegnatevi.<br />

VEDIAMO BENE quant’è fragile<br />

il senso com<strong>un</strong>itario, come si<br />

espandono l’alienazione dalla vita<br />

politica e il populismo. Diventa<br />

im<strong>per</strong>ativo restituire senso alla<br />

partecipazione, depurando la<br />

politica dalle scorie, mai rin<strong>un</strong>ciandovi<br />

o delegandola a chi se<br />

ne serve <strong>per</strong> il proprio tornaconto.<br />

C’è bisogno di <strong>per</strong>sone contagiose,<br />

esortava <strong>un</strong> altro grande<br />

francese, l’Abbé Pierre: “La loro<br />

azione galvanizzerà l’opinione<br />

pubblica, sono loro che spingono<br />

ad agire“. Chiediamoci quanta<br />

capacità d’indignazione vera è<br />

rimasta, nel presente, anche in<br />

chi dovrebbe incarnarla, avendone<br />

il potere. Vediamo bene le<br />

prepotenze mai finite dell’economia<br />

e della finanza, gli individui<br />

e i popoli trattati come mezzo,<br />

quando devono essere il fine.<br />

Si deve ricreare il mondo, urlano<br />

gli indignati. Vogliono dirci che<br />

dobbiamo inventare <strong>un</strong> altro<br />

modo di vivere. Con l’impegno è<br />

possibile, parola di Hessel.

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