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Non siamo un Paese per gay, adolescenti a rischio suicidio

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Ci sono politici che si profilano con proclami<br />

eclatanti ma demagogici ed altri<br />

che propongono <strong>un</strong> serio confronto democratico.<br />

È quello che ha fatto Giovanna<br />

Masoni Brenni con il Tavolo della crisi.<br />

<strong>Non</strong> si tratta di <strong>un</strong>’iniziativa elettorale, in<br />

quanto è nato diversi mesi fa, ma dimostra<br />

la serietà con cui la candidata liberale<br />

radicale al m<strong>un</strong>icipio di Lugano affronta i<br />

problemi della sua città. La terza piazza finanziaria<br />

ticinese è infatti passata da <strong>un</strong><br />

gettito fiscale prodotto dal mondo bancario<br />

di 55 milioni annui nel 2005 agli attuali<br />

12 milioni. Si tratta di dati davvero preoccupanti,<br />

che implicano anche <strong>un</strong>a diminuzione<br />

del 2,5 <strong>per</strong> cento all’anno di impieghi<br />

nel settore.<br />

Il “Tavolo” indetto da Giovanna Masoni<br />

Brenni nasce da queste preoccupazioni e<br />

propone “<strong>un</strong> luogo di confronto <strong>per</strong> agire<br />

in concreto e formulare proposte <strong>per</strong>corribili”.<br />

Quali i risultati raccolti finora? “Il<br />

Godendo di familiare regalo festeggiante<br />

i… quarant’anni dalla<br />

scuola reclute, vergo questo mio<br />

contributo dal ponte relax di<br />

<strong>un</strong>a nave da crociera sulla quale<br />

trovi, ovviamente, passeggeri<br />

provenienti da più parti del<br />

Continente, con prevalente presenza<br />

- in questo <strong>per</strong>iodo dell’anno<br />

- di gente cresciuta con<br />

Carosello e che sa fischiettar<br />

“Vola colomba”.<br />

E la familiarità con questo particolare<br />

modo di visitare le bellezze<br />

continentali mi ha portato a<br />

maggiormente applicare <strong>un</strong><br />

buon “vizio” - complice pure <strong>un</strong><br />

minimo di deformazione pro-<br />

settore – afferma Giovanna Masoni Brenni<br />

- è confrontato con problemi molto seri<br />

che travalicano ovviamente i confini cantonali<br />

o nazionali e sui quali non è facile<br />

influire con misure locali. I patrimoni in<br />

gestione sono diminuiti nel corso degli<br />

fessionale -, consistente nell’analizzare<br />

il comportamento<br />

di tuoi occasionali compagni di<br />

ventura messi davanti a p<strong>un</strong>tuali<br />

quanto particolari situazioni.<br />

Mi sono allora presentato più<br />

volte ai pasti e circolato sui ponti<br />

con <strong>un</strong> voluminoso quanto vistoso<br />

quotidiano acquistato sul<br />

molo francese. Ma dove sta la<br />

stranezza, si chiederà qualc<strong>un</strong>o.<br />

Ebbene, il corposo giornale è<br />

scritto in arabo, lingua che purtroppo<br />

il sottoscritto non conosce<br />

minimamente, ma che<br />

trent’anni di palcoscenico mi<br />

portano a leggere tranquillamente<br />

in… contromano.<br />

Domenica<br />

3 marzo 2013<br />

ultimi 10 anni nella misura del 20% circa e<br />

di conseguenza anche i posti di lavoro legati<br />

al private banking ne hanno forzatamente<br />

risentito e ne risentono. Un fenomeno<br />

che purtroppo non si arresterà<br />

neppure nei prossimi anni. Per il settore<br />

bancario si chiude <strong>un</strong>’era.” Come viene<br />

vissuta questa situazione dagli interessati?<br />

“Il settore mi è apparso piuttosto slegato.<br />

Da <strong>un</strong>a parte l’Associazione bancaria<br />

ticinese deve difendere gli interessi di istituti<br />

molto grandi, grandi, medi e piccoli<br />

che hanno spesso esigenze diverse tra<br />

Ad aumentare la curiosità fra i<br />

croceristi va aggi<strong>un</strong>to il fatto che<br />

il sottoscritto e la di lui dolce<br />

metà, leventinese lepontica,<br />

hanno lineamenti “nostrani”<br />

che sembrano ancor far rima<br />

non baciata ed aggravante con<br />

“normali”. Ebbene, sguardi,<br />

commenti oltre a <strong>un</strong> vuoto fisico<br />

che immediatamente ci si creano<br />

attorno non si contano.<br />

All’entrata in nave dopo le visite<br />

alle varie città, vi è chi sicuramente<br />

vorrebbe che i controlli<br />

del nostro “bagaglio giornaliero”,<br />

ovviamente limitato a mero<br />

e irrin<strong>un</strong>ciabile (pur se <strong>per</strong> me<br />

costretto) shopping, fossero<br />

L’effetto familiare in crociera<br />

svanisce col giornale arabeggiante<br />

(più) severi. Il tutto, poi, assume<br />

contorni ancora più comici e<br />

grotteschi quando i tavoli che ci<br />

circondano quasi si zittiscono,<br />

<strong>per</strong> ascoltare i nostri discorsi fatti<br />

in <strong>per</strong>fetto quanto stretto dia-<br />

letto dalpese da <strong>un</strong> lato e biaschese<br />

dall’altro.<br />

Lingua <strong>per</strong>icolosa, molto <strong>per</strong>icolosa<br />

la nostra, poiché altrimenti<br />

non si giustificherebbero<br />

le domande che su di noi vengo-<br />

loro. Dall’altra l’Associazione svizzera degli<br />

impiegati di banca sezione Ticino non<br />

mi è parsa intenzionata a dialogare efficacemente<br />

con la controparte <strong>per</strong> trovare<br />

soluzioni costruttive alla difficile situazione.<br />

Questa mancanza di <strong>un</strong>ità comporta<br />

inoltre <strong>un</strong>a carenza di informazione che<br />

provoca molti timori nel terziario. E le<br />

paure – aggi<strong>un</strong>ge – non sono mai buone<br />

consigliere”. Quali proposte propone il<br />

“Tavolo” <strong>per</strong> affrontare questa situazione?<br />

“Migliorare il dialogo tra le parti.<br />

Semplificare la burocrazia nel settore, che<br />

caffe@caffe.ch www.caffe.ch Il <strong>Paese</strong> nel racconto popolare<br />

A volte<br />

è la solitudine<br />

a scatenare<br />

delle tragedie<br />

La vicenda dello sparatore di<br />

Menznau, l’uomo che ha<br />

a<strong>per</strong>to il fuoco sui colleghi<br />

uccidendone tre e ferendone<br />

gravemente altri sette, ci ha fatto<br />

pensare alla solitudine. Quello<br />

spazio, isolato da tutto e da tutti,<br />

in cui ad <strong>un</strong> certo p<strong>un</strong>to alc<strong>un</strong>e<br />

<strong>per</strong>sone si rifugiano. Gente che<br />

vive e lavora accanto a noi. Vicini<br />

di casa o colleghi, con cui scambiamo<br />

qualche parola e incontriamo<br />

tutti i giorni, senza neanche<br />

guardarli negli occhi. Così<br />

capita che alc<strong>un</strong> di loro scivolino<br />

in <strong>un</strong> limbo di solitudine. Inoltre,<br />

non in tutte le ditte esistono capi<br />

del <strong>per</strong>sonale attenti e in grado<br />

di avvertire e gestire situazioni<br />

delicate. Sia chiaro, non vogliamo<br />

assolutamente assolvere chi<br />

ha compiuto <strong>un</strong> tale terribile gesto,<br />

ma solo riflettere su <strong>un</strong><br />

aspetto.<br />

Diciamocelo francamente, a<br />

ness<strong>un</strong>o di noi interessa più di<br />

tanto sprecare tempo e energie<br />

<strong>per</strong> occuparci degli altri. Abbiamo<br />

già i nostri pensieri.<br />

Il lavoro, la famiglia,<br />

i soldi che<br />

non bastano. Così,<br />

su<strong>per</strong>ficialmente,<br />

andiamo avanti a<br />

testa bassa, senza<br />

curarci di niente.<br />

Salvo poi dichiarare, come i colleghi<br />

del killer, che sì era <strong>un</strong>a <strong>per</strong>sona<br />

riservata, taciturna, <strong>un</strong> po’<br />

strana. Che nell’ultimo anno era<br />

cambiato molto, che spesso parlava<br />

da solo e che scambiare due<br />

parole con lui era diventato molto<br />

difficile. Ecco, forse se qualc<strong>un</strong>o<br />

si fosse dato la pena di scavare<br />

e scendere <strong>un</strong> po’ più in profondità,<br />

cercando di penetrare<br />

dentro quest’uomo… ecco, forse,<br />

ci <strong>siamo</strong> detti io e Catherine, lui<br />

avrebbe trovato <strong>un</strong>a sorta di ancora<br />

e accettato di aggrapparvisi.<br />

FRANCO LAZZAROTTO<br />

La piazza finanziaria in crisi<br />

con effetti sui redditi di tutti<br />

GIÒ REZZONICO<br />

ladomenica<br />

tranoi<br />

Secondo noi... Tutti i santi giorni<br />

PATRIZIA GUENZI<br />

Da muratore a tecnico edile. A giugno Sinue<br />

avrà in tasca <strong>un</strong> diploma che gli<br />

<strong>per</strong>metterà di guardare al futuro con<br />

più serenità. E, <strong>per</strong>ché no, con più soldi<br />

in tasca. Tutto sommato, malgrado<br />

dapprincipio quel problema alla schiena sembrava<br />

avergli definitivamente rovinato qualsiasi prospettiva<br />

di carriera, oggi s’è rivelato se non proprio <strong>un</strong>a fort<strong>un</strong>a<br />

<strong>un</strong>a buona cosa. Sinue <strong>per</strong> primo è soddisfatto.<br />

Con grinta, forza e impegno tre anni fa è tornato in<br />

aula, alla scuola di Trevano, e s’è rimesso a studiare.<br />

“<strong>Non</strong> è stato facile, ero abituato sui cantieri – dice -.<br />

Ma se alla mia età la prospettiva era quella di vivere<br />

della famiglia Magnoni - Kappeler<br />

dell’invalidità capite bene che ho colto l’occasione al<br />

volo. Mi hanno assicurato l’80% del salario di muratore<br />

e <strong>un</strong>a formazione. Chi avrebbe detto di no?”.<br />

Insomma, anche la famiglia del Caffè, Sinue Kappeler<br />

e Catherine Magnoni, 28 e 25 anni, di Curio – l’abbiamo<br />

conosciuta domenica scorsa – è alle prese<br />

con problemi e difficoltà com<strong>un</strong>i a quelli di molte altre<br />

giovani coppie con <strong>un</strong> figlio piccolo. <strong>Non</strong> è facile<br />

far quadrare il bilancio e mettere da parte <strong>un</strong> po’ di<br />

soldi <strong>per</strong> esaudire qualche sogno e far fronte a eventuali<br />

esigenze future. Perché anche se a giugno Sinue<br />

finirà la scuola avrà davanti <strong>un</strong>’altra difficoltà:<br />

trovare <strong>un</strong> impiego. Altrimenti… “Con <strong>un</strong> solo stipendio<br />

non ce la si può fare - interviene Catherine -.<br />

Ci sono <strong>per</strong>iodi, come ad inizio anno, in cui le bollet-<br />

La carta d’identità<br />

elvetica ci trasforma<br />

subito in zio Pa<strong>per</strong>one<br />

no poste al <strong>per</strong>sonale di servizio<br />

e ai vari ufficiali. E <strong>per</strong> essi hanno<br />

sufficientemente parlato i<br />

loro volti, durante la classica serata<br />

di gala, quando con parecchi<br />

ci <strong>siamo</strong> tranquillamente intrattenuti<br />

in fluente, pur se non<br />

fiorentino, italiano e in altri euroidiomi.<br />

Sentito questo, l’ambiente si è<br />

come magicamente rilassato ed<br />

ha anzi raggi<strong>un</strong>to culmini da<br />

brindisi quando hanno potuto<br />

“ammirare” la carta d’ identità<br />

elvetica che in <strong>un</strong> baleno ci ha<br />

fatti passare da temuti terro-croceristi<br />

a Pa<strong>per</strong>on de’ Pa<strong>per</strong>oni<br />

della finanza ! E così, fra pochi<br />

sta diventando insopportabile <strong>per</strong> le piccole<br />

e medie banche, così come <strong>per</strong> gli<br />

studi fiduciari. P<strong>un</strong>tare sulle competenze<br />

acquisite dai nostri istituti <strong>per</strong> offrire servizi<br />

di alta qualità anche alla clientela<br />

straniera. Sono pure emerse proposte<br />

p<strong>un</strong>tuali che sarebbe troppo l<strong>un</strong>go menzionare<br />

in questa sede, come quella di<br />

portare la gestione dei fondi pensionistici<br />

degli enti e società pubblici e parapubblici<br />

e anche privati in Ticino ad istituti presenti<br />

nel Cantone. Ma conta molto anche<br />

– conclude Giovanna Masoni Brenni – rimanere<br />

fiscalmente interessanti sia nei<br />

confronti dei nostri cittadini, sia degli<br />

stranieri <strong>per</strong> evitare <strong>per</strong>icolose partenze.<br />

Questo, <strong>per</strong> fort<strong>un</strong>a, dipende molto da<br />

noi e, se si tratta di aliquote fiscali, ness<strong>un</strong>o<br />

dall’esterno ci può mettere il bastone<br />

tra le ruote”. E, come chiaramente emerso<br />

dai lavori del “Tavolo”, lo sguardo va allargato,<br />

a tutta l’economia produttiva.<br />

leggi così il futuro<br />

su tutti i tablet<br />

“Per trovare <strong>un</strong> lavoro sono tornato a scuola”<br />

<strong>un</strong>a domenica<br />

<strong>per</strong> pensare<br />

te si accumulano”. Ma il suo viso trasmette serenità. È<br />

<strong>un</strong> tipo positivo lei. “Com<strong>un</strong>que non ci manca nulla,<br />

non ci lamentiamo proprio - aggi<strong>un</strong>ge svelta -. Io <strong>un</strong><br />

lavoro ce l’ho, che mi piace e che mi offre anche <strong>un</strong>a<br />

possibilità di carriera”. Infatti, a settembre anche Catherine<br />

tornerà in classe: <strong>un</strong>a scuola serale di <strong>per</strong>fezionamento<br />

professionale <strong>per</strong> diventare assistente<br />

del <strong>per</strong>sonale diplomata. “E poi, <strong>siamo</strong> fort<strong>un</strong>ati – riprende<br />

-. I nostri genitori sono sempre pronti a darci<br />

<strong>un</strong>a mano”. Ma intanto, il primo sogno da esaudire<br />

sarà il loro matrimonio, a luglio, in com<strong>un</strong>e, e poi<br />

quello con tanto di cerimonia, sulla spiaggia di Bali,<br />

nel 2014. E <strong>per</strong> altri sogni vi rimandiamo a domenica<br />

prossima. pguenzi@caffe.ch<br />

Q@PatriziaGuenzi<br />

giorni, due sicuramente contenti,<br />

ma soprattutto semplici docenti<br />

sbarcheranno e torneranno<br />

nel loro bellissimo Ticino<br />

senza aver dirottato la nave!<br />

Ho scelto di raccontare questo<br />

“giochetto psicologico vacanziero”,<br />

che tuttavia mi ha fatto<br />

parecchio riflettere, poiché se<br />

mi fossi trovato dall’altra parte<br />

del ponte forse avrei agito pure<br />

io come i miei amici di viaggio.<br />

Mi sa allora che non basterà <strong>un</strong>a<br />

sola domenica <strong>per</strong> pensare e <strong>per</strong><br />

impormi di trovare sempre il<br />

giusto modo di “leggere” e, soprattutto,<br />

giudicare l’altro!<br />

Enoisselfir anoub!<br />

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