studio degli stati di charmonio nel decadimento dei mesoni b in babar
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76 Installazione <strong>degli</strong> LST <strong>nel</strong>l’IFR<br />
4.5.1 Test con l’impulsatore<br />
Questo test, veniva effettuato imme<strong>di</strong>atamente dopo l’<strong>in</strong>serimento <strong>dei</strong> moduli <strong>di</strong> uno<br />
strato, e controllava che tutte le connessioni fossero corrette e che l’elettronica funzio-<br />
nasse. Si utilizzava un impulsatore collegato ai cavi <strong>di</strong> alimentazione <strong>dei</strong> moduli e si<br />
impulsava una onda quadra con una larghezza <strong>di</strong> 200µs, una ampiezza <strong>di</strong> circa 5V ed<br />
una frequenza <strong>di</strong> 30 Hz, per poi osservare,con un oscilloscopio, il segnale <strong>in</strong>dotto sulle<br />
strip, ed il corrispondente sui fili, <strong>di</strong>rettamente dalle FEC. Questo test era molto impor-<br />
tante, <strong>in</strong> quanto ha potuto rilevare errori <strong>nel</strong> cablaggio <strong>dei</strong> cavi, e problemi <strong>di</strong> ”groun<strong>di</strong>ng”<br />
dell’elettronica <strong>di</strong> lettura.<br />
4.5.2 Accensione tensione e verifica delle correnti<br />
Una volta <strong>in</strong>seriti i moduli, verificate tutte le connessioni ed <strong>in</strong>serite anche quelle del<br />
gas, si lasciava flussare per circa due ore la miscela all’<strong>in</strong>terno delle camere, per poi<br />
accendere l’alta tensione e controllare che le correnti <strong>di</strong> assorbimento fossero non troppo<br />
elevate (< 1µA).<br />
4.5.3 Run <strong>di</strong> test con cosmici e verifica <strong>dei</strong> conteggi <strong>di</strong> ogni canale<br />
Questo test serviva a controllare che ogni canale funzionasse correttamente. Si pro-<br />
cedeva qu<strong>in</strong><strong>di</strong> facendo partire l’acquisizione dati dell’IFR, per un tempo che variava a<br />
seconda <strong>di</strong> quanti eventi si volevano registrare, generalemente 50000, e si andava a veri-<br />
ficare, attraverso la lettura <strong>di</strong> un file, che tutti i moduli tenuti sotto tensione, registrassero<br />
<strong>degli</strong> eventi.<br />
4.5.4 Plateau<br />
Ultimo test <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne temporale, quello del plateau veniva considerato come quello<br />
che certificava la buona riuscita dell’<strong>in</strong>serimento <strong>dei</strong> moduli (Fig. 4.12). Cambiando le<br />
tensioni attraverso un’<strong>in</strong>terfaccia EPICS, e registrando i valori del rate, del tempo morto,<br />
delle tensioni ed il numero del run <strong>in</strong> un file <strong>di</strong> testo, i plateau erano ottenuti eseguendo