studio degli stati di charmonio nel decadimento dei mesoni b in babar
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90 Analisi<br />
L2 =<br />
N<br />
i=1<br />
pi × 1<br />
2 (3 cos2 (θi) − 1) (5.12)<br />
dove N <strong>in</strong><strong>di</strong>ca le tracce che non contribuiscono alla ricostruzione dell’evento.<br />
R2: rapporto tra il momento <strong>di</strong> Wolfram <strong>di</strong> grado 2 e <strong>di</strong> grado 0 In generale il momen-<br />
to <strong>di</strong> Wolfram <strong>di</strong> grado l é def<strong>in</strong>ito:<br />
Hl = <br />
i,j<br />
|pi| · |pj|<br />
E2 Pl(cos θij) (5.13)<br />
vis<br />
dove con Pl si <strong>in</strong><strong>di</strong>cano i pol<strong>in</strong>omi <strong>di</strong> Legendre, pi,j sono i momenti delle particelle,<br />
θij é l’angolo tra la particella i e j e Evis é l’energia totale visibile <strong>di</strong> un evento. Per<br />
eventi a jet, H1 = 0 e Hl ∼ 1 per l pari, ∼ 0 per l <strong>di</strong>spari.<br />
Costh: coseno dell’angolo formato dal mesone B carico con l’asse z.<br />
BMomentum: modulo del tri-impluso del mesone B ricostruito.<br />
5.2.2 Scelta e <strong>stu<strong>di</strong>o</strong> delle variabili <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>anti<br />
La scelta delle variabili <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>anti viene effettuata <strong>in</strong> base allo <strong>stu<strong>di</strong>o</strong> delle loro<br />
<strong>di</strong>stribuzioni per il segnale e per il fondo, imponendo che non vi sia una correlazione,<br />
al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ottimizzare il piú possibile i tagli. In una prima fase <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong>o</strong> (Fig. 5.2,5.3)<br />
si sono utilizzate le prime tre variabili descritte precedentemente, ma durante lo <strong>stu<strong>di</strong>o</strong><br />
delle correlazioni si é notato che la variabile L2norm e AbsT avevano una correlazione<br />
abbastanza elevata, circa del 78%. Si é cercato allora <strong>di</strong> <strong>in</strong>trodurre una nuova variabile<br />
(Costh) (Fig. 5.4, 5.5) e si é notato che questa era completamente scorrelata dalle altre,<br />
per cui poteva essere una buona variabile <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>ante, elim<strong>in</strong>ando quella correlata (Fig.<br />
5.6, 5.7). Successivamente si é notato che anche la <strong>di</strong>stribuzione della variabile ”BMo-<br />
mentum” era <strong>di</strong>fferente per il fondo e per il segnale, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> stu<strong>di</strong>andone la correlazione<br />
con le precedenti (Fig. 5.8, 5.9), si é visto che poteva anch’essa essere una variabile<br />
<strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>ante.