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Lingue in scena! - Ufficio scolastico regionale per il Piemonte

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3.2.7. Il “punto di vista” del professionista…<br />

Maggio 2003, Tor<strong>in</strong>o, Teatro Gobetti, è un lunedì, sul palcoscenico si susseguono una<br />

dopo l’altra le compagnie venute anche quest’anno <strong>per</strong> <strong>L<strong>in</strong>gue</strong> <strong>in</strong> Scena!: italiani,<br />

francesi, tedeschi, portoghesi, spagnoli, catalani, polacchi, hanno lavorato <strong>per</strong> tutto<br />

l’anno su…Les géants de la montagne…Die Riesen vom Berge…Gigangi…El sueño<br />

de Cotrone…Els gegants de la muntanya…I giganti della montagna di Luigi<br />

Pirandello e poi sono partiti <strong>in</strong> aereo, <strong>in</strong> pullman e sono venuti a Tor<strong>in</strong>o, la sala risuona<br />

delle loro voci, è una sensazione meravigliosa vedere ragazzi dai 15 ai 19 anni<br />

recitare nella loro l<strong>in</strong>gua, e non capire nulla o poco nulla è veramente <strong>il</strong> teatro, l’essenza<br />

della comunicazione/non comunicazione, qualcosa che ha che fare con <strong>il</strong> paradiso,<br />

se esiste, con l’estasi, è la fantasia allo stato puro, le parole rimbalzano leggere<br />

da una bocca all’altra…suoni a volta aspri a volte melodiosi. Come coord<strong>in</strong>are tutto<br />

ciò? Come fare la regia? La regia è lì nella testa, niente è precostituito, solo una grande<br />

predisposizione dell’animo a catturare ad assorbire ogni sollecitazione, ogni battito<br />

d’ali, ogni suono uscito da quelle bocche di fanciulli, certo Pirandello è sempre<br />

presente, è lì <strong>in</strong> agguato e lui che dà/darà, la struttura allo spettacolo, che dialoga con<br />

me mentre penso potrei…forse…sarà giusto…e anche Mauro ed Elisa, che da anni<br />

sono i musicisti sul campo di <strong>L<strong>in</strong>gue</strong> <strong>in</strong> Scena!, anche loro sono attenti a non lasciarsi<br />

sfuggire eventuali idee musicali, la loro musica non c’è ancora, è ancora sospesa,<br />

che aleggia nell’aria, altra struttura: un teatro musicale con/<strong>per</strong> ragazzi, la musica al<br />

servizio della parola, al servizio del teatro.<br />

È <strong>il</strong> momento più diffic<strong>il</strong>e <strong>per</strong> me: la scelta, devo scegliere tre ragazzi <strong>per</strong> gruppo, è<br />

terrib<strong>il</strong>e ma è <strong>il</strong> regolamento e allora guardo prendo appunti ipotizzo, sposto, <strong>in</strong>vento<br />

drammaturgie spesso dell’assurdo, mi costruisco la regia <strong>in</strong> testa, <strong>in</strong>somma la giornata<br />

passa così tra ansie e paura di sbagliare e cercare di non snaturare i ragazzi, le<br />

l<strong>in</strong>gue, Pirandello, alla f<strong>in</strong>e della giornata leggo l’elenco dei “v<strong>in</strong>citori” quelli che<br />

hanno su<strong>per</strong>ato la prova, quelli che sono stati scelti…3 3 3…3 <strong>per</strong> nazione, ci saranno<br />

tre Ilse, tre Cotrone, tre Sgricia, gli altri, gli “esclusi”, possono andare a divertirsi,<br />

<strong>in</strong> realtà saranno <strong>il</strong> coro, canteranno <strong>il</strong> racconto della Sgricia, i prescelti tutti <strong>in</strong><br />

palcoscenico. Primi esercizi, prime conoscenze sempre più ravvic<strong>in</strong>ate, musica dal<br />

vivo, viol<strong>in</strong>o, violoncello, <strong>per</strong>cussioni, sempre pronti a contam<strong>in</strong>are e a contam<strong>in</strong>arsi,<br />

i ragazzi camm<strong>in</strong>ano, si guardano, si scrutano, si cercano, si parte dall’<strong>in</strong>izio, gli<br />

abitanti della v<strong>il</strong>la “la Scalognata” che vedono da lontano arrivare la compagnia della<br />

Contessa, una compagnia di attori girovaghi, ridotti ormai alla fame, come cani randagi<br />

<strong>in</strong> lande s<strong>per</strong>dute, ai marg<strong>in</strong>i del mondo civ<strong>il</strong>e…<br />

Ajuto!…è la prima parola che esce dalle loro bocche <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gue diverse ma con un<br />

suono solo al limite dell’ultrasuono, un Si naturale, quel Si naturale, uscito così un<br />

po’ <strong>per</strong> caso un po’ <strong>per</strong> magia, un po’ <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> teatro è sempre e comunque al di sopra<br />

di noi e dall’alto ci guida, sarà la chiave dello spettacolo.<br />

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