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Iniziazione alla Kabbala ebraica.pdf - Fuoco Sacro

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IL GOLEM<br />

Leggenda e tradizione<br />

GOLEM nome maschile (parola <strong>ebraica</strong>). Massa informe, corpo bruto, embrione. "I<br />

tuoi occhi videro il mio Golem”(Golmi raou eyné 'kha - Salmi 139:16).<br />

La tradizione <strong>ebraica</strong> concernente il Golem è decisamente incredibile, appassionante<br />

e fantastica. Trova le sue radici nelle pratiche del patriarca Abramo e comprende il<br />

profeta Geremia e suo figlio, che approdarono, dopo tre anni di meditazioni sul<br />

Sefer Yetsirah, <strong>alla</strong> creazione di un Golem dotato di favella.<br />

La leggenda si snoda d<strong>alla</strong> Boemia <strong>alla</strong> Lituania e narra la fabbricazione artificiale di<br />

una creatura in argilla, grazie ad un particolare rituale kabbalistico. Preghiere e<br />

rigidi digiuni precedono la scelta dell'argilla sulla quale viene pronunciato il Chem<br />

Hemphorasch, il Nome Ineffabile e Tremendo, noto ai soli iniziati. Si procede,<br />

quindi, ad una processione in circolo, accompagnata d<strong>alla</strong> recita delle<br />

duecentoventuno forme dell'alfabeto segreto Ottenuta la creatura artificiale, le si<br />

incidono sulla fronte tre lettere dell'alfabeto ebraico: Aleph, Mem e Thaw, a formare<br />

la parola Emeth (Verità). Ma la crescita del Golem è di una rapidità sorprendente, la<br />

mole si fa smisurata e la sua forza bruta scatenata costringe il kabbalista creatore a<br />

distruggerlo. Per poterlo fare deve invertire il rituale creativo: compiere una<br />

processione circolare in senso inverso rispetto <strong>alla</strong> prima, recitare al contrario il<br />

sacro alfabeto segreto ed, infine, cancellare la lettera Aleph d<strong>alla</strong> fronte del Golem,<br />

lasciando solamente le altre due - vale a dire Mem e Thaw - che significano<br />

"morte”("egli è morto").<br />

A causa della sua forza brutale ed incontrollata, il Golem provoca, sempre ed<br />

immancabilmente, delle catastrofi e la sua fine è, in genere, apportatrice di male.<br />

Quando, infatti, l'artefice tenta di cancellare la lettera Aleph d<strong>alla</strong> fronte della sua<br />

creatura, questa crolla a terra, investendolo mortalmente con tutta la sua massa<br />

possente. A questo proposito si narra che Rabbi Israel ben Elisha ed i suoi discepoli<br />

si infossassero, addirittura, fino al ventre a seguito della perigliosa distruzione della<br />

loro creatura con il rituale magico "rovescio". Riuscirono a salvarsi grazie ad<br />

un'ardente e disperata ripresa della recitazione nel "giusto ordine”dell'alfabeto<br />

sacro.<br />

Solo Rabbi Loew, una sera di Sabato nella città di Praga, conobbe sorte più propizia.<br />

Avendo quella volta dimenticato di "neutralizzare”il suo devoto Golem, com'era sua

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