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Iniziazione alla Kabbala ebraica.pdf - Fuoco Sacro

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studiosi di ebraismo. Dall'ignoranza <strong>alla</strong> parafrasi, il mito sbocca quasi sempre nella<br />

caricatura.<br />

A ciascuno, dunque, il suo Golem, a dispetto della possente validità e sostanza<br />

mitica del soggetto. Alcuni non esitano a dimenticare definitivamente la struttura<br />

segreta ed occulta del simbolo, introducendo i theraphim in questa gran confusione,<br />

che non esito a definire la topografia dell'obnubilamento. Ecco, allora, perché lo<br />

scrittore Victor Cherbulier, chiamato nel 1877 a redigere la voce Golem nel<br />

Dizionario della Lingua Francese di Paul Emile Littré scriveva: "GOLEM - Nell'Evo<br />

Medio era una figura umana in argilla in grado di rispondere alle domande; portava<br />

incisa sulla fronte la parola Verità scritta in lettere ebraiche; se mentiva la parola si<br />

cancellava da sola ed egli rimaneva un blocco informe di argilla”<br />

Peccato che, contrariamente <strong>alla</strong> parola scritta sul volto del Golem, anche quelle del<br />

Dizionario relative <strong>alla</strong> voce che lo riguarda non si siano cancellate col tempo!<br />

A dispetto delle moltissime leggende fioritegli attorno - e che possiamo considerare<br />

e dividere sia dal punto di vista geografico che storico ed etnico, - il mito del Golem<br />

è però uno soltanto, né può subire nella sua realtà, evoluzioni. Il perimetro entro il<br />

quale si consuma è ristretto e si situa, di norma, nel cuore dell'antica Praga. L'azione<br />

si svolge, quasi sempre, nel XVI secolo, all'ombra del monumentale palazzo<br />

Hradcany, dove il Rabbi creatore del Golem penetra nascostamente, per incontrarsi<br />

con un imperatore illuminato ai misteri dell'iniziazione e che molti sostengono<br />

essere stato, in segreto, convertito al Giudaismo dal Maharal. Quanto <strong>alla</strong> etnia essa<br />

è prettamente ed esclusivamente <strong>ebraica</strong>, basti a dimostrarlo il semplice fatto che il<br />

"mostro'' semina il terrore fra gli antisemiti ed, invece, vivifica la speranza dei Figli<br />

di Israele.<br />

E' fondamentalmente sulle indicazioni scaturite d<strong>alla</strong> volgarizzazione del mito, che<br />

il regista Paul Wegener inscenò per il cinema - nel 1920 - il film Der Golem.<br />

Si tratta di un'opera peculiare dell'espressionismo cinematografico tedesco, molto<br />

apprezzata dai critici, per lo meno quanto, in campo letterario, è toccato al libro di<br />

Gustav Meyrink, che porta lo stesso titolo.<br />

Nel film, del quale riportiamo alcuni fotogrammi in queste pagine, il Golem ci<br />

appare come una specie di Messia ante-litteram, vendicatore e liberatore di Israele.<br />

In Meyrink, invece, - sebbene lo scenario temporale, spaziale ed etnico non muti per<br />

niente - il mito viene inteso in modo diverso e discosto da quello proposto d<strong>alla</strong><br />

versione per lo schermo. Ma, come già abbiamo detto, a ciascuno il suo Golem.

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