16 BUON COMPLEANNO DEFIZIA! Articolo da Il Pugliese del 17 <strong>di</strong>cembre 1905
A <strong>Cerignola</strong> nasce una scuola Durante i loro viaggi all’estero, questi famosi personaggi avevano avuto modo <strong>di</strong> visitare gli e<strong>di</strong>fici scolastici locali, osservarne l’architettura e apprezzarne i criteri igienico-sanitari. Ad essi si ispirò l’ing. Luigi Raitani per la stesura del suo progetto, presentato il 5 aprile 1904. La posa della prima pietra, su cui era scolpito PRIMA PIETRA DELL’EDIFICIO PER LE SCUOLE ELEMENTARI FEMMINILI XIV DICEMBRE MCMV Sindaco FRANCESCO VASCIAVEO Direttore LUIGI RAITANI APPALTATORI T. Varnavà – L. Lenoci – G. Monopoli – A. Caputi avvenne solennemente il 14 <strong>di</strong>cembre 1905, limitatamente alla costruzione dell’e<strong>di</strong>ficio scolastico femminile. 16 Presero la parola il sindaco Francesco Vasciaveo e il prof. Saverio Pugliese, cofondatore del circolo <strong>di</strong> cultura Ars et labor e del perio<strong>di</strong>co Scienza e Diletto, oltre che ideatore e fondatore della futura Biblioteca Comunale. 17 Attraverso i loro “<strong>di</strong>scorsi” venivano ricordati l’Amministrazione Comunale, che con sforzi vigorosi e tenaci era riuscita a reperire il denaro necessario, il progettista ing. Luigi Raitani, e l’“operosità e solerzia della <strong>di</strong>tta appaltatrice”. “Io son convinto – <strong>di</strong>sse il dott. Francesco Vasciaveo – che la posa della prima pietra <strong>di</strong> questo e<strong>di</strong>fizio scolastico debba seguire l’inizio della redenzione morale e civile del nostro popolo e mi auguro che la nostra <strong>Cerignola</strong> … riuscirà a mettersi alla pari delle altre città sorelle, che hanno una civiltà più evoluta.” 18 IL PROGETTO RAITANI 16 Cfr. II Pugliese del 17 maggio 1905 e Il momo del 24 <strong>di</strong>cembre 1905. 17 Su Saverio Pugliese ve<strong>di</strong> L. ANTONELLIS, Cerignolesi illustri, Napoli, Laurenziana, 1979, p. 309-311. 18 Da Discorsi pronunciati dal cav. F. Vasciaveo e da Saverio Pugliese, op. cit., p. 4. 17 Il progetto inizialmente prevedeva la costruzione <strong>di</strong> due e<strong>di</strong>fici, uno femminile e uno maschile. Nel 1901-02 gli alunni obbligati a frequentare le scuole elementari inferiori erano 2989, ma solo il 31% era regolarmente iscritto, ovvero 925 alunni. Non si iscrissero ben 2064 ragazzi “per molteplici ragioni, fra cui la principale è che si ad<strong>di</strong>cono dalla tenera età al lavoro”. 19 In base a questo numero occorrevano 30 aule per le prime tre classi maschili e femminili, capaci <strong>di</strong> contenere da 1800 a 2100 alunni, e altre 10 per le due classi superiori destinate ad ospitare da 300 a 400 studenti. Ogni e<strong>di</strong>ficio doveva avere 3 piani, oltre lo scantinato e il sottotetto. La <strong>di</strong>visione tra i piani fu progettata con solai speciali a camera d’aria, costituiti da tavelloni forati e da tavelline che poggiavano su adatti copriferri. Con tale sistema si sarebbe creata tra tavellone e tavellina una camera d’aria che avrebbe impe<strong>di</strong>to la trasmissione dei rumori da un piano all’altro, e reso gli ambienti meno sensibili alle variazioni della temperatura. Il progetto prevedeva 40 aule, provviste ognuna <strong>di</strong> almeno tre finestre e <strong>di</strong> porte, che dovevano offrire circa cinque metri cubi d’aria ad ogni alunno, e capaci <strong>di</strong> contenere fino a 60 bambini. I corridoi, illuminati <strong>di</strong>rettamente dall’esterno, sarebbero stati larghi 3 metri al piano terra e 3,15 metri al piano superiore. Gli stessi dovevano servire anche da spogliatoi. In fondo c’erano le stanze dei bidelli, che sarebbero riusciti così a sorvegliare il movimento degli alunni anche quando si fossero recati alle “latrine”, situate nell’ala nord degli e<strong>di</strong>fici. L’approvvigionamento idrico, in attesa del gran<strong>di</strong>oso “progetto <strong>di</strong> derivazione <strong>di</strong> acqua del Sele per la Puglia” (l’Acquedotto Pugliese), fu progettato pensando <strong>di</strong> utilizzare le acque piovane che cadevano sui loggiati e sulle tettoie dei due fabbricati, anziché i pozzi d’acqua che, dovendo essere profon<strong>di</strong> 20 metri nei pressi della piazza Tonti, avrebbero richiesto una ingente spesa. La quota giornaliera <strong>di</strong> acqua sarebbe stata <strong>di</strong> 1,14 litri per ciascun bambino. La muratura delle fondamenta doveva essere realizzata con “pietra crosta” durissima unita a calce spenta e “terra nera del tratturo”, materiale ritenuto molto resistente. La muratura in elevato, invece, doveva essere in tufi duri <strong>di</strong> Canosa. Sarebbero state usate mattonelle <strong>di</strong> cemento nei corridoi, e nelle aule piastrelle <strong>di</strong> ceramica, perché più resistenti e meno fredde. Le scale dovevano essere <strong>di</strong> marmo e i loggiati spalmati <strong>di</strong> asfalto naturale; solo il corpo centrale prevedeva la copertura con la tettoia. 19 Prospetto relativo all’anno scolastico 1901-02, in ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI CERIGNOLA, cat. IX, faldone 240.