Buon compleanno Defizia! - Città di Cerignola

Il Patronato Scolastico a Cerignola
1965-66 460
1966-67 640
1967-68 580
1968-69 555
1969-70 665
1970-71 960
1971-72 1030
1974-75 220
Il grosso degli assistiti si concentrava al Carducci:
lì infatti, nel 1958, pranzavano 710 bambini
contro i 400 del Marconi, i 200 del Battisti, i 110
di Cerignola Campagna, i 60 di Borgo Libertà, i
60 di Tressanti, i 40 di Acquarulo e i 30 di Posta
Uccello.
Fino agli anni 40 le classi erano numerose,
mediamente con 40-60 bambini, ma qualche volta
addirittura 90; e ogni classe aveva almeno una
dozzina di bambini bisognosi di assistenza – come
documentavano certificati di povertà e stati di
famiglia – perché provenienti da famiglie numerose
o ancor più perché il padre era disoccupato.
Ad essi era rivolto il servizio di refezione scolastica
– esteso solitamente da dicembre a maggio,
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per un totale di 100 giorni – che seguiva i rispettivi
turni di lezioni. Questi, fino agli anni 60, erano
addirittura tre: 8.00-11.00, 11.00-14.00, 14.00-
17.00. Sicché ai bambini venivano somministrati
pasti “alle ore 11.20, 14.30 e 17.40 di ogni giorno
di scuola”. Va notato che, essendo spesso molti
bambini assenti, la refezione veniva estesa – come
premio – anche a bambini non bisognosi ma
meritevoli.
Solo le scuole Carducci, Marconi e Battisti
erano dotate di propri locali per la mensa. In particolare,
il refettorio del Carducci – rimodernato
nel 1951, e con una superficie di 250 mq – era
dotato di 34 tavoli in marmo e di panche per 400
minori, mentre Marconi e Battisti avevano refettori
“di fortuna”, con tavoli in “legno smaltato” e
panche in ambienti di 120 mq. Il servizio veniva
comunque ugualmente effettuato anche alla Di
Vittorio, e nel plesso INA Casa di via Tagliamento
e via Garigliano.
Va sottolineato che nel primo anno di erogazione
del servizio, il 1947-48, al Carducci c’erano
i tavoli ma non gli sgabelli; e d’altronde il pasto
durava solo una decina di minuti. Inoltre, i bam-
1949. Prima sala del refettorio del Carducci. Sulla parete la frase “La scuola è per noi la seconda famiglia: amiamola!”