50 motivata richiesta dei genitori, i minori potevano essere esonerati. Tenute dapprima in città – per timore che il maggior appetito stimolato dalle giornate trascorse al mare non potesse poi essere sod<strong>di</strong>sfatto in famiglia – <strong>di</strong>vennero poi colonie marine e montane. Si cominciò dunque a <strong>Cerignola</strong>, nel 1947-48, con le “Colonie elioterapiche”: ad un costo pro capite <strong>di</strong> 150 lire, i bambini – generalmente in due turni, ciascuno della durata inizialmente <strong>di</strong> 30 giorni, poi <strong>di</strong> 20-25 a partire dal 1955 – facevano capo all’e<strong>di</strong>ficio Carducci, capace <strong>di</strong> ospitarne 550, al Marconi, che ne accoglieva 400, e al Battisti. Venti “vigilatrici” – non sempre insegnanti, e non solo <strong>di</strong> <strong>Cerignola</strong>, in <strong>di</strong>visa bianca con appuntato un cartellino riproducente lo stemma <strong>di</strong> <strong>Cerignola</strong> – si occupavano ognuna <strong>di</strong> 30 bambini, <strong>di</strong>visi in tre gruppi secondo l’età, assistite da infermiere col camice contrassegnato da una croce rossa. Dei bambini, i maschietti indossavano un pagliaccetto – i più gran<strong>di</strong>celli, invece, pantaloncini con maglietta – e un copricapo in tela a calottina; le femminucce, invece, una vestina – e poi una gonna blu con camicetta – e cappellino <strong>di</strong> paglia a falda larga. BUON COMPLEANNO DEFIZIA! Fatto l’alzaban<strong>di</strong>era, facevano colazione con latte in polvere e pane, e si recavano nella Villa Comunale – nel Parco della Rimembranza espressamente messo a <strong>di</strong>sposizione – dove eseguivano saggi ginnici a corpo libero o con i cerchi, saltavano con la corda, cantavano, recitavano poesie, risolvevano indovinelli, giocavano alla “cavallina”, all’“anello”, ai “cerchietti” o al “silenzio”, suonavano flauto e tamburello; e infine passeggiavano – in attesa dell’ora del pranzo – in piazza della Stazione. Dopo il pranzo, un breve riposo su letti a castello: poi ancora giochi, canti, una merenda, l’ammainaban<strong>di</strong>era e il ritorno a casa. Va segnalato che il 31 agosto 1960, nel cortile annesso al Carducci, il vescovo Di Lieto – alla presenza <strong>di</strong> autorità e popolo – dopo la santa Messa impartì la Cresima a 63 minori partecipanti alla colonia elioterapica. Dopo qualche anno si passò invece alle colonie marine e montane. Nel 1967, infatti, i me<strong>di</strong>ci scolastici sottolineavano che “la visita me<strong>di</strong>ca ha messo in evidenza che ben 1300 alunni per la loro gracilità costituzionale, per le loro <strong>di</strong>sfunzioni organiche hanno bisogno <strong>di</strong> godere del beneficio del cambiamento <strong>di</strong> clima e <strong>di</strong> ambiente. Anni 50. Alzaban<strong>di</strong>era alla colonia elioterapica presso il Marconi (foto Ieva)
Il Patronato Scolastico a <strong>Cerignola</strong> 51 1946, colonia elioterapica presso l’Opera Pia <strong>Buon</strong> Consiglio. Prima comunione Anni 50, colonia elioterapica. Preghiera al Convento (foto Ieva)