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RELAZIONI INDUSTRIALI RELAZIONI INDUSTRIALI - Aidp

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T E M A D E L G I O R N O<br />

L’assenteismo e i nuovi accordi FIAT<br />

Giuseppe Prisco (giuseppe.prisco@iol.it)<br />

HR interim manager<br />

La quantificazione delle ore di assenza ed il relativo<br />

tasso di assenteismo sono il risultato delle varie tipologie<br />

di assenze che si verificano in relazione all’orario<br />

di lavoro. Per una corretta valutazione si considerano:<br />

le malattie non professionali, le malattie professionali,<br />

gli infortuni, gli scioperi, le assemblee, i congedi,<br />

i permessi (siano essi retribuiti o meno).<br />

Pertanto il cosiddetto tasso di assenteismo è il rapporto<br />

tra le ore di assenza (come definite sopra) e l’orario<br />

di lavoro contrattuale, cioè l’orario stabilito dal contratto,<br />

che si ottiene moltiplicando l’orario giornaliero,<br />

senza straordinari, per il numero di giornate annue<br />

lavorabili (senza tenere conto delle giornate festive<br />

infrasettimanali, delle ferie e dei permessi contrattuali<br />

– PAR per il contratto metalmeccanico – e delle<br />

eventuali ore di cassa integrazione guadagni). Nell’ambito<br />

delle varie tipologie, le malattie non professionali<br />

rappresentano il motivo preponderante di assenza,<br />

in termini di ore e di costo.<br />

Ho ritenuto utile questa premessa perché ho spesso<br />

osservato, nelle varie aziende dove ho lavorato, un’impostazione<br />

non sempre corretta. E ciò con ripercussioni<br />

negative sull’analisi del costo del lavoro e quindi<br />

del costo del prodotto.<br />

Assenteismo nel settore metalmeccanico<br />

Facendo sempre riferimento al settore metalmeccanico<br />

vorrei citare, per la sua valenza in termini di numero<br />

di aziende partecipanti oltre che per la metodica<br />

adottata, l’indagine annuale di FEDERMECCANICA. Esaminando<br />

i risultati degli ultimi 20 anni (1990-2009), si<br />

rileva che il tasso di assenteismo medio del settore ha<br />

oscillato tra il 7,2% ed il 9,1%. Distinguendo nelle qualifiche,<br />

si osserva però che gli impiegati hanno avuto un<br />

tasso di assenteismo per malattia non professionale tra<br />

il 2,7% ed il 5,8%, mentre gli operai hanno mostrato<br />

un livello più elevato: tra il 6% e l’11,8%. In particola-<br />

re, sul 2009, le malattie<br />

non professionali hanno<br />

inciso per 64 ore con un<br />

tasso medio del 4,39%,<br />

ma, considerando la sola<br />

qualifica operaia, le ore di<br />

assenza sono state 80,1,<br />

corrispondenti ad un tasso<br />

del 6,02%.<br />

Tuttavia, sembra che, in<br />

termini di valori medi, il<br />

settore metalmeccanico sia sopra la media nazionale,<br />

considerato che, nel periodo 1995-2003, Italia e Grecia<br />

hanno riportato valori del tasso di assenteismo tra<br />

1,5% e 2%, rispetto ad una media europea di 2,8% (poco<br />

al di sopra della media USA del 2,6%), nella quale<br />

si notano valori piuttosto alti di Olanda (6%), Svezia<br />

(5,2%), Norvegia (5%) ed Inghilterra (3,9%) (Bonato e<br />

Lusinyan - 2004 - Sickness absence in Italy: a microeconometric<br />

analysis of a private and a public sector company. A. Del Boca,<br />

M.L. Parisi e S. Vergalli). Francia e Germania invece hanno<br />

riportato valori più vicini all’Italia. In generale si può<br />

affermare che i regimi retributivi più favorevoli nel trattamento<br />

della malattia, nei quali, pertanto, non esiste<br />

o è minima la convenienza economica a rientrare al lavoro,<br />

il tasso di assenteismo è più elevato, come in Olanda,<br />

Norvegia e Svezia (Bergendorff ed altri - 2004).<br />

In particolare, si è valutato che una riduzione della copertura<br />

retributiva della malattia del 10% avrebbe<br />

avuto la conseguenza di ridurre dell’1-2% il tasso di<br />

assenteismo in Svezia (Barmby, Orme e Treble).<br />

È utile sottolineare anche che l’argomento dell’assenteismo<br />

è stato oggetto di un convegno, nel giugno<br />

2010, organizzato dal Ministero per la Pubblica Amministrazione<br />

e l’Innovazione, anche per valutare i<br />

primi positivi risultati della legge 133/2008, voluta dal<br />

Ministro Brunetta. I documenti relativi, di sicuro interesse<br />

per un approfondimento sul tema, sono disponibili<br />

sul sito internet del Ministero.<br />

Gli accordi di Mirafiori e Pomigliano<br />

Fatta questa premessa, vorrei illustrare sinteticamente<br />

i contenuti dell’accordo sindacale che la FIAT ha sot-<br />

20 | DdP | GIUGNO 2011

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