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Numero 16 Aprile 2008 - Retrocomputing.net

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Jurassic News - Anno 3 - numero <strong>16</strong> - <strong>Aprile</strong> <strong>2008</strong><br />

<strong>Retrocomputing</strong><br />

La sòla<br />

Frequentando il<br />

mercato dell’usato<br />

si incappa prima o<br />

poi nella classica<br />

fregatura. Accettarla o<br />

ribellarsi?<br />

4<br />

Fratello Imbroglio, sorella<br />

Sòla... parafrasando il ben<br />

più nobile scritto di San<br />

Francesco d’Assisi, tale “Cantico<br />

delle Creature” che assolve con<br />

buona grazia anche i meno desiderabili<br />

compagni della nostra avventura<br />

nel mondo terreno.<br />

E’ nell’ordine delle cose che chi<br />

fruga fra la merce rimasta in magazzino,<br />

se non addirittura già avviata<br />

alla discarica, possa incappare<br />

nell’oggetto guasto e per di più<br />

irreparabile. Questo ci stà, anzi fa<br />

parte del gioco e viene accettato di<br />

buon grado. Si potrebbe addirittura<br />

affermare che le delusioni accrescono<br />

la soddisfazione del recupero<br />

che, magari una volta su dieci, si<br />

conclude felicemente.<br />

Logica vorrebbe che gli oggetti<br />

che vengono buttati siano inutilizzabili,<br />

ma questo è vero solo in<br />

parte nella nostra società basata<br />

sul consumo. In realtà la gente si<br />

libera delle cose non tanto perché<br />

esse sono giunte alla fine della loro<br />

vita di servizio, quanto perché la<br />

società impone che siano rimpiazzate<br />

con qualcosa di più moderno.<br />

Intendiamoci, un certo livello di<br />

evoluzione è utile e contribuisce<br />

anche a migliorare la nostra qualità<br />

della vita. Quello che non è sano è il<br />

cambio delle cose non per bisogno<br />

pratico ma per bisogno psicologico.<br />

Cambiamo macchina perché gli<br />

altri hanno il SUV, prendiamo il telivisore<br />

al plasma perché ci sembra<br />

che il salotto ne guadagni in prestigio<br />

e via elencando.<br />

Poi c’é il problema degli spazi.<br />

Non per nulla molti home si recuperano<br />

a valle di traslochi di amici<br />

e conoscenti o a fronte di classiche<br />

pulizie dello scantinato intraprese<br />

dal vicino di casa che magari deve<br />

farci entrare il gommone.<br />

Quante volte abbiamo fatto dei<br />

semplici passamano con alcuni<br />

oggetti che ci sembravano utili e<br />

poi abbiamo dovuto a nostre spese<br />

riciclare? Oppure quanti viaggi<br />

in discarica abbiamo fatto perché il<br />

furbo nostro interlocutore ci ha mollato<br />

l’Atari ST solo se gli portavamo<br />

via anche il televisore bianco-nero<br />

e la macchina da cucire della suocera<br />

defunta?<br />

Tutto questo, lo ripetiamo, fa parte<br />

del gioco e perciò ben accolto. Chi<br />

si lamenta del tempo perduto per<br />

portare a casa un vecchio home regalato<br />

che poi si è rivelato guasto,<br />

non ha capito nulla di retro computing!<br />

Diverso, e veniamo a dire il merito,<br />

il caso in cui la macchina non<br />

funzionante l’abbiamo comprata o,<br />

caso ancora più grave dal mio punto<br />

di vista, scambiata con analogo<br />

oggetto funzionante.<br />

L’acquisto, soprattutto se fatto nei<br />

mercatini dove i privati espongono<br />

le loro cose tirate fuori dalla soffitta,

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