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Numero 16 Aprile 2008 - Retrocomputing.net

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Jurassic News - Anno 3 - numero <strong>16</strong> - <strong>Aprile</strong> <strong>2008</strong><br />

Come vanno collegati i<br />

componenti analogici per<br />

calcolare le equazioni del<br />

moto. Me1 e Me2 sono<br />

due rivelatori (voltmetri),<br />

ma potrebbero essere due<br />

plotter che disegnano su<br />

carta, oppure semplicemente<br />

collegati all’input<br />

della parte digitale (un<br />

PC) del progetto.<br />

52<br />

Per semplificare il sistema si<br />

suppone che non vi siano forze di<br />

attrito, che vedremo dopo come<br />

si possono introdurre. In queste<br />

condizioni il sistema effettua delle<br />

oscillazioni sinusoidali la cui ampiezza<br />

e periodo dipendono dalle<br />

grandezze in gioco.<br />

La massa M sospesa alla molla è<br />

soggetta alla legge di gravità e si<br />

trova inizialmente in una posizione<br />

che convenzionalmente chiamiamo<br />

zero. La massa viene tirata<br />

verso il basso di una quantità D<br />

e in queste condizioni la molla di<br />

costante elastica K tende a “tirarla”<br />

verso l’alto con una forza pari<br />

a K*D.<br />

Dal momento che le leggi del<br />

moto stabiliscono che:<br />

Forza = massa * accellerazione<br />

abbiamo:<br />

-K * D = M * A<br />

La forza è negativa, nel senso<br />

che richiama la massa verso la posizione<br />

di equilibrio perturbata dal<br />

nostro spostamento forzoso della<br />

massa verso il basso. L’incognita<br />

che ci manca è l’accellerazione A<br />

che possiamo ricavare molto semplicemente:<br />

A = -K * D / M<br />

La velocità della massa nel suo<br />

moto oscillatorio si ricava integrando<br />

l’accellerazione rispetto al<br />

tempo (infatti l’accellerazione è la<br />

derivata prima della velocità).<br />

V = Int(A) = Int(-K * D / M) dt<br />

La velocità V è la derivata dello<br />

spostamento rispetto al tempo,<br />

quindi lo spostamento si ottiene<br />

integrando la Velocità V. Il che è<br />

come dire che l’accellerazione è<br />

la derivata seconda dello spostamento<br />

rispetto al tempo.<br />

Spero di non avervi fatto troppo<br />

soffrire con questo piccolo esercizio<br />

di fisica, quello a cui volevo<br />

arrivare è il fatto che disponendo<br />

del circuito che integra, si può ricostruire<br />

il grafico dello spostamento<br />

nel tempo della massa sospesa.<br />

La traduzione del problema in un<br />

circuito analogico è schematizzata<br />

nella figura a fianco; partiamo da<br />

un valore D della distanza impostando<br />

una certa tensione come<br />

ingresso di un inverter che ci restituisce<br />

-D (lo spostamento iniziale è<br />

negativo). Questa tensione la moltiplichiamo<br />

per un fattore costante<br />

K/M con un moltiplicatore ottenendo<br />

in uscita la grandezza -D*K/M<br />

che sappiamo essere l’accellerazione.<br />

Integriamo l’accellerazione<br />

con il circuito integratore OP(3)<br />

ottenendo la velocità V, misurata<br />

dal voltmetro S(1). Attraverso una<br />

ulteriore integrazione otteniamo la<br />

distanza D che diventa la nuova<br />

condizione di partenza.<br />

Per effettuare la simulazione<br />

(perchè tale si tratta) con un tradi-

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