Numero 16 Aprile 2008 - Retrocomputing.net
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Jurassic News - Anno 3 - numero <strong>16</strong> - <strong>Aprile</strong> <strong>2008</strong><br />
ple II, Commodore 64 e Spectrum.<br />
Sono già spariti altri protagonisti<br />
come il Texas Instruments 99/4A<br />
e il Vic 20. Lo ZX80 ormai non lo<br />
cita più nessuno mentre qualche<br />
rimansuglio del suo successore<br />
ZX81 rimane, ma si capisce che<br />
non ne avrà per molto.<br />
Non è però tutto da buttare e mi<br />
riferisco in particolare ad un ingegnoso<br />
controller realizzato per l’Apple<br />
][ che tramite pochi componenti<br />
e due relè, permette di controllare il<br />
motore di due registratori a cassette.<br />
L’Apple ][ ha uno zoccolo sulla<br />
piastra madre non occupato da alcun<br />
chip, ma che fa capo a certi indirizzi<br />
di porta e può essere quindi<br />
controllato via software. Ecco quindi<br />
che l’autore, con veramente una<br />
manciata di componenti, lo utilizza<br />
per far partire o fermare due registratori<br />
a cassette e ne suggerisce<br />
anche un potenziale utilizzo.<br />
Prima di tutto l’I/O dei due registratori<br />
deve essere messo in parallelo<br />
in modo che poi ne sia interessato<br />
solo quello che sarà avviato dal<br />
software. Poi si pone un registratore<br />
in registrazione e l’altro in lettura.<br />
Ad esempio se si volesse copiare<br />
dei dati da una cassetta sorgente<br />
ad una destinazione si comanderebbe<br />
la lettura facendo partire il<br />
relativo registratore, poi lo si ferma<br />
e si accende quello in scrittura,<br />
scaricandovi i dati tramite SAVE.<br />
Semplice e ingegnoso, anche se<br />
all’oggi non può che far sorridere<br />
per la macchinosità necessaria ad<br />
una operazione tanto semplice,<br />
quale essa è divenuta di tutti i giorni:<br />
la copia di file.<br />
La rivista, come altre del tempo,<br />
ospita certa pubblicità “facilona”<br />
che promette una rapida acquisizione<br />
delle tecniche di programmazione.<br />
Erano anni quelli, per chi li<br />
può ricordare, nei quali il lavoro era<br />
merce rara, non dico rarissima, ma<br />
rara. E soprattutto per i giovani che<br />
speravano di trovare nella tecnologia<br />
una strada non ancora chiusa<br />
dall’altrui presenza, in altri campi<br />
ormai abbondante.<br />
Inutile dire che simili “scuole” non<br />
sono mai state grandi iniziative didattiche<br />
e sono servite veramente<br />
a pochi. Ma ne annotiamo il fenomeno<br />
quale testimonianza di una<br />
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