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Guida alla Psichiatria

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CENTRO D’ASSISTENZA PDGR<br />

Chi cerca aiuto per sé o per i familiari in<br />

caso di malattie psichiche e schizofreniche<br />

o di depressioni deve rivolgersi al medico di<br />

famiglia o prendere un appuntamento con uno<br />

specialista del PDGR. Informazioni sul sito<br />

www.pdgr.ch, tel. 058 225 25 25<br />

CENTRO D’ASSISTENZA VASK<br />

Un importante centro d’assistenza è anche<br />

la VASK, l’Associazione dei familiari di malati<br />

psichici e schizofrenici, www.vaskgr.ch<br />

Il dottor Markus Bünter, co-primario e direttore del reparto di psichiatria geriatrica presso il PDGR, e Romy Lachmann,<br />

direttrice del reparto di riabilitazione C 22 nella clinica Waldhaus, aiutano e assistono i malati di schizofrenia sia<br />

ambulatoriali che ricoverati in clinica.<br />

modo molto sensibile a pesi interiori ed esteriori<br />

o che sia più vulnerabile degli altri può essere un<br />

sintomo. Anche il fatto di fare sempre più fatica<br />

ad alzarsi la mattina o un calo di prestazioni possono<br />

indicare l’inizio della malattia» – dice Romy<br />

Lachmann, direttrice del reparto di Riabilitazione<br />

C 22 presso il PDGR della clinica Waldhaus a Coira.<br />

In altri casi si modifica la percezione stessa dei<br />

malati. Le persone colpite da schizofrenia sentono,<br />

vedono, avvertono odori e sapori che per gli<br />

altri non sono percettibili. Alcuni credono che le<br />

altre persone possano percepire i loro pensieri<br />

più intimi. Allo stesso modo si può modificare la<br />

vita emotiva. «Spesso i primi sintomi non appaiono<br />

in modo evidente e perciò molte volte è difficile<br />

riconoscere la schizofrenia», dice Büntner. Presso<br />

il PDGR è a disposizione del pubblico una lista<br />

(che si può anche ordinare) dei segni che devono<br />

mettere in pre<strong>alla</strong>rme.<br />

IN CLINICA<br />

«Da noi non è molto diverso dall’ospedale. Nello<br />

stadio acuto, quando una persona è molto<br />

pericolosa per sé o per gli altri, viene ricoverata,<br />

proprio come in ospedale, nel reparto intensivo<br />

ossia d’emergenza, e qui viene curata per un<br />

breve periodo di tempo, in modo intensivo, con<br />

i medicinali. Successivamente e in tutti i casi non<br />

così acuti i malati ricevono terapie individuali nei<br />

reparti aperti» – spiegano Markus Bünter e Romy<br />

Lachmann. Le cure si basano su tre pilastri: i medicinali<br />

(neurolettici), le psicoterapie e l’assistenza<br />

sociale. L’obiettivo è quello di raggiungere una<br />

qualità della vita individuale il migliore possibile.<br />

Molti successivamente sono in grado di riprendere<br />

la loro professione.<br />

Nelle cliniche Waldhaus e Beverin la giornata è<br />

strutturata in modo molto vario: si va d<strong>alla</strong> terapia<br />

di disegno e di rilassamento all’attività motoria e<br />

allo sport, passando per il giardinaggio e altre<br />

possibilità di occupazione e di conversazione. Di<br />

sera i pazienti possono organizzare in prima persona<br />

il loro tempo libero con giochi di società, tv,<br />

letture o passeggiate.<br />

Possono anche intrattenersi a chiacchierare con<br />

gli altri pazienti, usare la sala fitness o andare al<br />

bar dei pazienti.<br />

«Sappiamo che il termine schizofrenia ha una<br />

connotazione fortemente negativa. Purtroppo i<br />

pregiudizi perdurano ostinatamente e anche per<br />

questo i malati di schizofrenia vengono stigmatizzati»,<br />

si rammaricano Markus Büntner e Romy<br />

Lach mann, che in modo altrettanto ostinato cercano<br />

di lottare contro tutto questo. Ma per il momento<br />

la loro battaglia è ancora contro i mulini a<br />

vento.<br />

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