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soltanto settimane o mesi dopo la nascita. Le cause<br />
possono essere lo sbalzo ormonale, il sovraccarico<br />
fisico o anche semplicemente un’eccessiva<br />
pretesa nei propri confronti nella situazione che si<br />
sta vivendo.» Esiste però anche la possibilità che<br />
siano cause di carattere fisico (per es. ipo- o ipertiroidismo,<br />
anemia, carenza vitaminica) a condurre<br />
a una depressione puerperale o a una psicosi.<br />
DAL «BABY BLUES» ALLA PSICOSI<br />
PUERPERALE<br />
«Un ‹baby blues›, la forma leggera di depressione<br />
puerperale, spesso non viene riconosciuto subito.»<br />
Per questo motivo è importante che la mamma<br />
parli delle proprie sensazioni con il partner,<br />
con la famiglia, il ginecologo o con il medico di<br />
famiglia. Una diagnosi precoce può evitare eventualmente<br />
un ricovero in clinica. Di regola nella<br />
sezione «mamma e bimbo» del reparto Salvorta,<br />
un servizio del PDGR nella sede di Cazis, vengono<br />
curati tanto i casi più gravi quanto la psicosi puerperale,<br />
che è un po’ più rara. Quest’ultima causa<br />
vaneggiamenti e allucinazioni e deve essere curata<br />
in modo intensivo sotto l’aspetto psichiatrico.<br />
In tutte le forme di depressione puerperale le pazienti<br />
vengono stabilizzate da parte medica dapprima<br />
con i farmaci. Rientrano nella cura anche<br />
accertamenti, colloqui singoli e di gruppo, terapie<br />
individuali.<br />
«Sia durante le terapie che su richiesta, prendiamo<br />
in consegna i bambini per qualche ora. In<br />
questo spazio di tempo le mamme possono così<br />
partecipare a colloqui e terapie, possono leggere<br />
o passeggiare, insomma, fare cose che fanno<br />
loro bene», spiega Mirco Streiff, direttore del reparto<br />
Salvorta. Una consulente «Mamma e figlio»<br />
assiste e accompagna le madri, prestando anche<br />
attenzione a che il bebè sia ben accudito.»<br />
BUONI RISULTATI DI GUARIGIONE<br />
«Una depressione puerperale si può curare bene»,<br />
assicura Lyubka Caveziel. Spesso una depressione<br />
si manifesta solo una volta. «Nessuna madre<br />
deve temere di avere una nuova depressione con<br />
il secondo figlio. Inoltre si può agire preventivamente,<br />
cercando aiuto medico già in presenza dei<br />
La dottoressa Lyubka Coviezel, caporeparto, e Mirco Streiff, direttore di<br />
reparto: «Le depressioni puerperali sono ben curabili.»<br />
CENTRO D’ASSISTENZA PDGR<br />
Il Servizio psichatrico dei Grigioni (PDGR) offre cure per le depressioni<br />
post-partum nella clinica Beverin, a Cazis («Mamma e figlio»<br />
reparto Salvorta).<br />
Informazioni: tel. 058 225 35 35, www.pdgr.ch<br />
L’assegnazione può avvenire tramite il medico di famiglia e il<br />
ginecologo o, nei casi d’emergenza, anche direttamente attraverso<br />
il reparto. Oltre alle terapie, alle mamme e ai papà si consiglia<br />
anche di frequentare i gruppi per genitori, nei quali si può parlare<br />
dei propri problemi personali e scambiarsi opinioni ed esperienze.<br />
primi sintomi.» La degenza in clinica per la cura<br />
di una depressione post-partum ha una durata<br />
diversa a seconda della gravità. Alcune mamme<br />
restano soltanto un mese, altre tre, quattro mesi.<br />
Alla degenza in clinica segue un’assistenza in<br />
day-hospital.<br />
«Molte mamme si vergognano di non riuscire<br />
a gioire del proprio bebè e pensano di essere<br />
cattive madri. Ma non è affatto così. Perché una<br />
buona madre può riconoscere che sta male e ha<br />
bisogno di aiuto», dicono Lyubka Caviezel e Mirco<br />
Streiff. È fondamentale che le mamme colpite d<strong>alla</strong><br />
depressione vengano curate molto velocemente,<br />
affinchè il rapporto con il bebè si costruisca nel<br />
modo giusto e che il bimbo non soffra del fardello<br />
di carattere psichico della mamma. Quando le<br />
mamme già durante la terapia ritrovano se stesse,<br />
rifioriscono e provano di nuovo gioia per i loro<br />
bebè noi riceviamo il regalo più bello…»<br />
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