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CENTRO D’ASSISTENZA PDGR<br />
Il Servizio psichiatrico dei Grigioni (PDGR) offre con il servizio<br />
psichiatrico ambulante un sostegno efficace.<br />
Informazioni: tel. 058 225 25 25, ww.pdgr.ch<br />
Birgit Reimann Meisser, laureata in psicologia, è direttrice<br />
terapeutica del Centro dipendenze Danis del PDGR, a Cazis.<br />
L’ADHD non si normalizza con la<br />
crescita<br />
«Il disturbo si manifesta per la prima volta sempre<br />
in età infantile. Oggi sappiamo che l’ADHD non<br />
si normalizza con la crescita. Per questo motivo<br />
oggi anche così tanti adulti devono ancora lottare<br />
con gli stessi sintomi. In molti casi il disturbo non<br />
è stato diagnosticato durante l’infanzia e quindi<br />
non è stato curato. Spesso la diagnosi arriva solo<br />
in età adulta, quando le ripercussioni sul lavoro<br />
sono diventate troppo grosse o sorgono malattie<br />
collegate», dice Birgit Reimann Meisser.<br />
La ricerca presume che l’ADHD abbia cause genetiche,<br />
dunque ereditarie. «I ricercatori constatano<br />
che chi soffre di questa sindrome presenta un’organizzazione<br />
cerebrale particolare»: con queste<br />
parole la psicologa cerca di spiegare il fenomeno<br />
in maniera semplificata. Da questa particolare disposizione<br />
derivano agitazione interiore, tensioni,<br />
problemi di attenzione e di concentrazione così<br />
come iperattività. In psichiatria si usano tre definizioni:<br />
il puro e semplice disturbo di attenzione,<br />
l’iperattività e la combinazione di entrambi.<br />
Il travaglio interiore è grande<br />
«Il travaglio interiore di chi soffre di ADHD è, spesso,<br />
molto grande. I malati non possono opporsi<br />
in nessun modo <strong>alla</strong> pressione interiore, sono disperati,<br />
a volte non sono nemmeno in grado di<br />
parlare del problema. Alcuni allora cercano sollievo<br />
nell’alcol o nelle droghe.» Se il disturbo non viene<br />
curato chi ne è afflitto può anche diventare depressivo.<br />
Altri subiscono un burn-out. «Per questo<br />
la diagnosi corretta e la terapia che segue sono<br />
estremamente importanti», dice la psicologa.<br />
La diagnosi è il risultato di colloqui, test e anche<br />
della misurazione dei flussi cerebrali attraverso<br />
l’elettroencefalogramma quantitativo. La cura<br />
prevede l’utilizzo sia di medicinali che servono a<br />
riportare in equilibrio il metabolismo cerebrale sia<br />
di terapie individuali come psicoterapia, neuroterapia,<br />
training, coaching. «L’aiuto che oggi possiamo<br />
offrire è buono. Così nessuno è più completamente<br />
abbandonato alle proprie predisposizioni<br />
interiori.»<br />
La durata della cura per l’ADHD è diversa. A volte<br />
è sufficiente una terapia breve. «In virtù delle<br />
conoscenze di cui disponiamo oggi consideriamo<br />
l’ADHD più come una particolarità che come una<br />
malattia. Alcuni sintomi, come per esempio l’iperattività,<br />
non sono semplicemente e soltanto negativi.<br />
Molte persone che soffrono di ADHD sono<br />
in grado di fare più cose contemporaneamente, e<br />
questo è più o meno il sogno di tutti noi…»: così<br />
Birgit Reimann Meisser relativizza gli effetti dell’A-<br />
DHD. Una cura è pertanto molto importante, anche<br />
per raggiungere una migliore qualità della<br />
vita. Una vera e propria guarigione, infatti, non c’è,<br />
ma le persone colpite da ADHD imparano a rapportarsi<br />
con le proprie debolezze e ad aumentare<br />
i propri punti di forza.<br />
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