24.10.2014 Views

Nuova serie (1976) XI, fascicolo 3-4 - Brixia Sacra

Nuova serie (1976) XI, fascicolo 3-4 - Brixia Sacra

Nuova serie (1976) XI, fascicolo 3-4 - Brixia Sacra

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Nella copia del Ceni la scena - come si nota - è ribalta da destra a<br />

sinistra. Poichè lo stesso trattamento (9) fu (u riservato alle acqueforte, può questa<br />

essere una ragione di più per pensare che la copia sia stata eseguita su queste<br />

ultime. Si ponga poi mente al fatto, abbastanza significativo, che la fedeltà cromatica<br />

è tutto sommato relativa. Per esempio, se è vero che presi una ad una<br />

le qualità di colori sono abbastanza fedeli (lO), (10), altrettanto non si potrebbe dire<br />

dei toni, nè delia della impressione cromatica generale che ne deriva.<br />

I cieli sono in generale tutti edulcorati rispetto all'originale: i beiges e<br />

le pallide sfumature di verde del Tiepolo lasciano il campo -<br />

nella generalità<br />

dei casi -<br />

all'azzurro, chiaro ma caldo. Numerosi tessuti rossi o gialli diventano<br />

bianchi (11), o, al contrario, tessuti bianchi diventano rossi.<br />

La fedeltà tipologica è relativamente costante, ma, ad esempio, la prima<br />

donna a destra nel dipinto del Tiepolo (stazione X), che è un bel ritratto aristocratico<br />

pieno di dignità, è completamente falsata nella copia del Ceni.<br />

ari·<br />

I riscontri potrebbero continuare, ma, al limite, rischierebbero di diventare<br />

tediosi.<br />

Si può utilmente confrontare l'ultima Stazione - la Deposizione nel scpolcro<br />

- per valutare la differenza di sensibilità che guida il Ceni (fot. 5)<br />

rispetto al Tiepolo (far. (fot. 4).<br />

V'è nell'opera del Ceni tutta una sensibilità settecentesca che evolve però<br />

già - specie rispetto al colore - verso un gusto differente; v'è nella nelia sua pit­<br />

setura<br />

tutta l'eredità della cultura pittorica bresciana che risaliva fino al Dosi Dusi ed<br />

al Viviani, attr>!.verso attraverso il magistero -<br />

che qui il pittore sente fortissimo, nonostante<br />

il vincolo posto dall'iconografia tiepolesca -<br />

di Sante Cattaneo. Magistero<br />

che è a tutt'oggi l'unica traccia per inseguire il filo della pittura di Giovanni<br />

Ceni; e lo sarà almeno fino a quando una fortunata scoperta non metterà<br />

in luce qualche altra opera sua (2). (12).<br />

( 9) Era consuetudine abbastanza comune quando si eseguivano delle copie.<br />

(lO) (10) 11 Il grande bandierone rosso dci del Tiepolo diventa bianco ncl nel dipinto del Ceni. Una evidente<br />

menda morfologica piuttoslO piuttosto grave è il braccio della donna nel primo piano. pillno.<br />

(11) Molte bandiere. Alcune delle vesti delle stazioni IV-V-VI (quest'ultima è piuttosto debole<br />

qualitativamente). Nella stazione VII il turbante bianco diventa rosso. Nella <strong>XI</strong>II<br />

i colori sono scambiati nella tunica c e nel mantello di San Giovanni piangente.<br />

(12) Confesso che avevo avuto in passato qualche tentazione a pensare come del Ceni<br />

il bel ritratto di Canonico laleranense lateranense che si trova ncUa nella sacresua sacrestia di San Giovanni.<br />

Non tanto per ragioni stilisticne stilistiche (né d'altronde sarebbe legittimo confrontare una copia<br />

con un ritratto originale) quanto dal sapere operoso il Ceni in San Giovanni e dal<br />

considerare adespota il ritratto. (Non condivido l'attribuzione al Pitocchetto -<br />

cfr.<br />

Sali San Giov(!Il/Ji Giovallni iII in Brescia, Brescia 1975 p. 80 - fig. 86' -<br />

che si trova in didascalia alla<br />

fotografia fotografi~ a lato dci del commento dci del Vezzoli. Vezwli. Del Dci resto, lo stesso studioso è giustamente<br />

cauto e consiglia, ncl nel testo, di aspettare un restauro per avanzare un'attribuzione al<br />

dipinto). A. Morassi (Catalogo ..., Roma 1939 p. 328) lo definisce di scuola sicuramente<br />

veneta dci del 5=10 secolo XVIII. E aggiunge: : .. «Arieggia il Bombelli ». ... Le guide antiche non<br />

accennano a questo bel dipinto, di rara forza c e capacità introspettiva. introspelliva. Ma, ora che Camillo<br />

Boselli ha pubblicato un rarissimo dipinto di Andrea Manrni Manini (cfr. il catalogo della<br />

mostra ASCA di Concesio, Con~io,<br />

maggio <strong>1976</strong>, firmato firmalO dallo stesso studioso insieme a G. Pa-<br />

63

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!