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La Tradizione Cattolica - Fraternità Sacerdotale di San Pio X

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<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (soprattutto delle materie più delicate<br />

: storia, filosofia, lettere) sono impostati e<br />

svolti dai docenti in modo ora più sottilmente,<br />

ora più esplicitamente anticristiano.<br />

<strong>La</strong> crisi della scuola come crisi morale<br />

Se già grave è la situazione della scuola<br />

considerata dal punto <strong>di</strong> vista culturale e<br />

formativo, ancora più drammatico è il quadro<br />

dal punto <strong>di</strong> vista del costume, dei valori morali<br />

<strong>di</strong>ffusi al suo interno. Occorre qui fare<br />

una precisazione: è chiaro che i costumi che<br />

descriveremo adesso non appartengono agli<br />

studenti in quanto tali, non appartengono alla<br />

scuola in quanto tale; semplicemente i giovani<br />

che rifluiscono a scuola portano con sé i<br />

valori che hanno anche fuori dalla scuola.<br />

Dunque qui non si vuole colpevolizzare la<br />

scuola in quanto tale, sarebbe assurdo: non è<br />

lei a determinare i costumi dei giovani, ma<br />

semmai il contrario, ovvero sono i costumi<br />

dei giovani che frequentano la scuola a determinare<br />

al suo interno un certo clima morale<br />

piuttosto che un altro. Va però fatta un'osservazione:<br />

mentre un giovane cattolico non è<br />

obbligato nella sua vita quoti<strong>di</strong>ana a frequentare<br />

giovani che hanno costumi opposti a<br />

quelli prescritti dalla legge naturale e dalla<br />

morale cattolica, viceversa a scuola è forzatamente<br />

posto a contatto per molte ore al giorno,<br />

tutti i giorni, con giovani i quali, in numero<br />

spesso maggioritario, ancorché battezzati,<br />

non sono praticanti e spesso <strong>di</strong>chiarano<br />

formalmente <strong>di</strong> avere perso la fede (né qui ci<br />

si deve fare illusioni fondate sul fatto che alte<br />

percentuali appaiono ancora come frequentanti<br />

l'ora <strong>di</strong> religione cattolica).<br />

Anche i pochi giovani che possono<br />

essere definiti praticanti (ovvero che vanno<br />

regolarmente a Messa la domenica) raramente<br />

frequentano il sacramento della confessione<br />

e spesso mostrano <strong>di</strong> avere idee sui principi<br />

morali più importanti anche molto confuse<br />

o erronee. Non parliamo <strong>di</strong> chi non ha più,<br />

in nessun modo una vita religiosa e da anni<br />

ha abbandonato i sacramenti.<br />

Il quadro è desolante. Pur con tutte le<br />

eccezioni positive in<strong>di</strong>viduali i costumi<br />

o<strong>di</strong>erni dei giovani sono spesso caratterizzati<br />

da una generale sguaiatezza e volgarità<br />

sia nei ragazzi, che nelle ragazze, da una<br />

<strong>di</strong>ffusa scurrilità, dalla confusione fra i<br />

sessi (a partire dal modo <strong>di</strong> vestire<br />

“maschile” delle ragazze) nel linguaggio e<br />

nei comportamenti, da una precocità crescente<br />

nei rapporti erotico-sentimentali, da<br />

un abbandono educativo quasi totale da<br />

parte dei genitori che <strong>di</strong>strugge anche ogni<br />

elemento della buona educazione naturale<br />

(rispetto dei superiori e dei genitori, abitu<strong>di</strong>ne<br />

al lavoro e al sacrificio, onestà, etc.).<br />

Se si vuole qualche dato statistico si pensi<br />

anche solo alle conseguenze del fatto che<br />

in Italia il 68 % dei tre<strong>di</strong>cenni ha un computer<br />

collegato a Internet in camera, e il 61<br />

% ha anche la televisione personale sempre<br />

in camera (2). Si è ormai imposta una visione<br />

del mondo totalmente libertina ed<br />

edonista, che considera come normale una<br />

precoce erotizzazione dei comportamenti.<br />

L’aria che si respira nelle scuole, si potrebbe<br />

<strong>di</strong>re, è quanto <strong>di</strong> meno cristiano si possa<br />

immaginare, quanto <strong>di</strong> più opposto ai principi<br />

che dovrebbero governare<br />

l’educazione <strong>di</strong> un giovane cattolico (ma in<br />

realtà <strong>di</strong> qualsiasi giovane in generale).<br />

Quanto descritto fin qui ci permette <strong>di</strong><br />

definire lo stato attuale della scuola statale<br />

come <strong>di</strong> estrema necessità e quin<strong>di</strong> tale da<br />

giustificare soluzioni estreme, proporzionate<br />

alla gravità del pericolo per le anime dei<br />

giovani.<br />

———————<br />

Note:<br />

1. Tratta magistralmente il cambiamento<br />

della mens dei vertici della Chiesa cattolica sul<br />

tema della scuola dopo il Concilio Romano<br />

Amerio, nel capitolo XII del suo Iota Unum<br />

(pp. 249-264).<br />

2. Sondaggio recensito in “Avvenire”, 11<br />

maggio 2012.<br />

Dossier<br />

29<br />

<strong>La</strong> <strong>Tra<strong>di</strong>zione</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>

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