La Tradizione Cattolica - Fraternità Sacerdotale di San Pio X
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Mi sembra sentire levarsi la voce dei<br />
miei tre Lettori: «Ma Padre, a scuola, alle<br />
elementari, le maestre fanno fare le ricerche<br />
ai bambini su internet, che si fa? Non gli si<br />
fa fare i compiti?».<br />
Già, è proprio così. Ma proprio perché<br />
così, riba<strong>di</strong>sco la responsabilità morale dei<br />
genitori nel far sì che lo strumento venga<br />
usato responsabilmente e senza danni.<br />
Come si fa? Si fa come con le me<strong>di</strong>cine<br />
(altro esempio <strong>di</strong> strumento): leggere attentamente<br />
le avvertenze e le modalità d’uso…<br />
Non è tutto lecito…<br />
Un aspetto del fenomeno internet non<br />
va sottovalutato: mi è moralmente lecito<br />
leggere qualunque cosa mi capiti sotto mano?<br />
Posso, a mia volta, scrivere qualunque<br />
cosa mi passi per la testa e <strong>di</strong>ffonderlo ai<br />
quattro venti? <strong>La</strong> rete mi dà la possibilità <strong>di</strong><br />
fare queste due cose: consultare qualunque<br />
tipo <strong>di</strong> testo e <strong>di</strong>ffondere il mio pensiero: è<br />
lecito? Siccome parlo qui a dei cattolici,<br />
quanto sto per <strong>di</strong>re dovrebbe essere qualcosa<br />
<strong>di</strong> acquisito (mentre, invece, farà accapponare<br />
la pelle ai pala<strong>di</strong>ni della “libertà <strong>di</strong>…”,<br />
ma non me ne importa nulla): solo la verità<br />
ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondersi e l’errore non ha<br />
alcun <strong>di</strong>ritto. Libertà <strong>di</strong> pensiero, <strong>di</strong> stampa,<br />
ecc., sono false libertà che la Chiesa ha sempre<br />
combattuto in quanto pericolose per la<br />
salvezza delle anime, ragion d’essere della<br />
Chiesa stessa.<br />
Come la Chiesa ha vigilato in fatto <strong>di</strong><br />
libertà? Vorrei qui parlare <strong>di</strong> due istituzioni<br />
che la primavera conciliare ha relegato in<br />
soffitta, ma che per secoli hanno guidato<br />
ogni buon cattolico: l’istituto della<br />
“censura” e l’In<strong>di</strong>ce dei libri proibiti.<br />
Censura<br />
Con la censura preventiva l’autorità<br />
ecclesiastica competente vuole impe<strong>di</strong>re<br />
pubblicazioni spiritualmente e moralmente<br />
pericolose. Lo scrittore cattolico desideroso<br />
<strong>di</strong> propagare la Verità deve essere controllato.<br />
«Dicesi censura […] la ricognizione <strong>di</strong><br />
libri, riviste, giornali, ecc., prima della loro<br />
pubblicazione (censura preventiva). Tale<br />
censura consiste nell’esame e relativo giu<strong>di</strong>zio<br />
intorno al contenuto <strong>di</strong> uno scritto,<br />
immagine, ecc., che deve pubblicarsi, affinché<br />
non contenga una dottrina nociva<br />
per i fedeli sia riguardo alla fede come alla<br />
morale […]. Tale giu<strong>di</strong>zio è esclusivamente<br />
negativo, cioè non si approvano dottrine<br />
specifiche o sentenze particolari, ma si<br />
testimonia che in tale opera non vi sono<br />
errori contro la fede e la morale: perciò<br />
tale scritto può essere letto dai fedeli senza<br />
pericolo per le loro anime […] (4)».<br />
<strong>La</strong> ragione ultima <strong>di</strong> questo controllo<br />
è successivamente spiegata: «<strong>La</strong> Chiesa<br />
[…] come buona madre, vigilante e benigna,<br />
e legittima custode della fede e della<br />
morale, per <strong>di</strong>ritto nativo esercita la censura<br />
preventiva della stampa (can.<br />
1384)» (5).<br />
<strong>La</strong> censura riguarda pubblicazioni<br />
che trattano<br />
<strong>di</strong> annotazioni<br />
e commenti<br />
della Sacra<br />
Scrittura, libri<br />
che trattano<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> dogmatici,<br />
teologici,<br />
<strong>di</strong> storia<br />
ecclesiastica,<br />
libri <strong>di</strong> preghiere<br />
e <strong>di</strong><br />
devozione.<br />
“<strong>La</strong> Chiesa […] come buona<br />
madre, vigilante e benigna, è<br />
legittima custode della fede e<br />
della morale…”<br />
In seguito<br />
al giu<strong>di</strong>zio<br />
del censore,<br />
l’Or<strong>di</strong>nario<br />
del luogo può concedere l’imprimatur,<br />
ossia l’autorizzazione alla pubblicazione.<br />
L’In<strong>di</strong>ce dei libri proibiti<br />
Condannando libri cattivi già pubblicati<br />
la Chiesa cerca <strong>di</strong> togliere dalle mani<br />
Dossier<br />
33<br />
<strong>La</strong> <strong>Tra<strong>di</strong>zione</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>