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❖ L I F E S T Y L E Shopping con gli amici Tra vetrine e grandi firme al Monsignor della Casa Country Resort di Borgo San Lorenzo (FI). Le stagioni si alternano con lo stesso ritmo con cui le mode giocano a scavalcarsi, dando alle vetrine dei negozi l’aspetto di entità in continua evoluzione per disposizioni, colori e contenuti. Tuttavia, qualunque sia la combinazione più in voga del momento, ci sono cose che mantengono inalterato il proprio fascino e che possono costituire un vero e proprio campo base per quanti, affetti da una vera e propria mania per le tendenze, amano lanciarsi con autentico spirito agonistico tra gli scaffali degli ultimi arrivi per poi concedersi il meritato riposo che segue lo sforzo. Il Monsignor della Casa, raffinato Country Resort nel cuore del Mugello a 27 Km da Firenze propone acquisti sfrenati ed un soggiorno chic in una splendida dimora di campagna; l’ampio parco del Country Resort, c o m p l e t a m e n t e recintato, ospita un intimo Centro Benessere con palestra, sauna, jacuzzi, hammam e cabine massaggi. A soli 15 minuti dal resort, nella cornice incantata del Lago di Bilancino, si trova invece il Barberino Designer Outlet che, progettato come un vero e proprio borgo rinascimentale, riunisce 100 negozi di abbigliamento, sport, articoli per la casa e accessori delle marche più prestigiose quali Bruno Magli, Roberto Cavalli, D&G, Massimo Rebecchi, Mariella Burani, Prada, Missoni. Proseguendo per le Vie del Chianti in questo tour de griffe, THE MALL ospita soltanto grandi firme: Giorgio Armani, Gucci, Hogan, Pinco Pallino, La Perla, Loro Piana, Marni, Pucci, Salvatore Ferragamo, Sergio Rossi, Stella McCartney, Tod's, Valentino, Yohji Yamamoto, Yves Saint Laurent. MONSIGNOR DELLA CASA COUNTRY RESORT Via di Mucciano, 16 Borgo San Lorenzo (Firenze) Tel. 055 840821 Photo H. Seeber Ciaspole e lanterne nelle valli di Tures e Aurina (BZ) Escursioni nella neve fra i boschi e camminate notturne per castelli nella zona altoatesina del gusto e del piacere. Villeggiare con lentezza. Potrebbe diventare un film l’idea di turismo alternativo che le Valli di Tures e Aurina (BZ) hanno in programma per la stagione 2009-2010. A fianco del tipico divertimento sciistico, con le piste più lunghe dell’Alto Adige, le proposte invernali vanno dai percorsi salute alla rievocazione di tempi andati fra gli spazi architettonici dell’affascinante maniero di Campo Tures. E per la gioia del palato ci sono anche le degustazioni dei sapori d’alta quota. Per chi ama la tranquillità delle passeggiate invernali con le ciaspole, nelle foreste dell’Alto Adige, tutti i giovedì alle 17.30 a Rio Bianco è organizzata l’escursione in malga. Un percorso nel benessere della neve per andare a gustare prodotti tipici, dal formaggio grigio (premiato il “Graukas” della Valle Aurina) ai vini, dallo speck alle prelibatezze cucinate in alta quota. Una camminata per smaltire nell’atmosfera dei boschi tutto lo stress della vita cittadina e poi, di fronte alla tavola imbandita, ritrovare il piacere unico dello stare insieme e del chiacchierare.Ritmo slow anche per il giovedì sera alle 20.00 a Campo Tures (BZ), dove parte la tipica lanternata verso il Castello di Taufers. A piedi, dalla sede della Pro Loco locale, da dicembre 2009 a marzo 2010 si sale verso il maniero medievale. Una struttura che domina la valle con la sua figura imponente, appoggiata su uno sperone roccioso a picco sul torrente Aurino. All’interno una guida spiegherà le meraviglie della sala dei giudizi, della biblioteca e della cosiddetta "stanza delle Streghe". In un’atmosfera romantica sarà possibile ascoltare le storie che hanno caratterizzato questa roccaforte e la nobile dinastia che l’ha abitata dal XIII secolo: i Taufers. Questi sono i particolari punti di vista dell’Alto Adige che si possono apprezzare dopo aver affrontato le grandi discese degli impianti di Klausberg e Speikboden, o girando per le piste da fondo di Riva di Tures. CONSORZIO TURISTICO AREA VACANZE VALLI DI TURES E AURINA (Alto Adige – Südtirol), Via Aurina 95 Cadipietra – Valle Aurina Tel. 0474 652081 - E-mail: info@tures-aurina.com - Sito: www.tures-aurina.com/inverno (segue da pag. 17) dell’organismo e mantenere alti i livelli di salute psico-fisica. La proposta di 4-5 giorni prevede uno studio del tipo di costituzione corporea con esame dell’iride (nuova metodologia per la prevenzione e il monitoraggio dello stato di salute): osservando la parte colorata dell’occhio è possibile avere una sorta di mappatura circa le cause o gli agenti che possono togliere energia individuando le principali fonti di malessere e stress. Comprende inoltre 3 massaggi Abhyanga viso e testa (a due mani: riducono le tossine <strong>UNO</strong>MAGAZINE 18 corporee, rilassano mamma e bebè e prevengono le smagliature), un impacco per i piedi contro la pesantezza, lo sciacquo del cavo orale all’olio di sesamo Gandhusa e un bagno Ayurveda. Se il papà partecipa al soggiorno gli sono dedicati un massaggio Abhyanga a due mani e l’applicazione di oli caldi Shirodhara. BELVITA HOTEL MIRABELL Valdaora, Val Pusteria (BZ) Tel. 0474 496191 Sito: www.mirabell.it E-mail: hotel@mirabell.it
❖ F O O D S P A C E Cioccolato le virtù di un vizio Ora che anche l’Associazione dei Dermatologi ha confermato ciò che si sospettava da sempre, ovvero che il cioccolato non fa venire i brufoli, cade anche l’ultimo tabù in tema di golosità. Bbuono il cioccolato ma fa “riscaldo”, misteriosa patologia omnicomprensiva che, evocata dalle nonne, convinceva le madri che era meglio non acconsentire alle richieste golose dei nipoti. È buonissimo ma fa ingrassare Come ingrassare? Molto di meno di un hamburger, ma vuoi mettere la differenza? E senza di esso, con la mitica immagine di Nanni Moretti alle prese con un vaso di 80 kg di Nutella, il film “Bianca” avrebbe avuto sicuramente diverse fortune. È delizioso, ma fa venire la carie ai denti. Altra leggenda metropolitana sconfessata addirittura dai medici dentisti: basta lavarseli dopo averlo mangiato, così da creare un effetto “Afther eight”. È nato prima l’ovetto Kinder o il barattolo della Nutella? Ma nacque prima l’ovetto Kinder o la Nutella? Beh, se Hernan Cortés nel 1519, occupando la bellissima città di Tenochtitlan, (l’attuale Città del Messico e distruggendo la civiltà Azteca) non avesse deciso di varcare l’oceano ora non saremmo qui a farci titillare le papille dal cibo magico caro ai Maya ed al Dio Serpente già dal 600 a.c. A Modica, in Sicilia, arrivarono i primi semi di cacao (la Sicilia era dominata dalla Spagna, all’epoca) e di lì a poco a poco si diffuse la cultura del cioccolato in tutta Europa. Venezia, e chi sennò, diventò la capitale della cioccolata: nei caffé si offriva una bevanda talmente buona da non avere eguali in Europa. Una nota di costume? Papa Pio V dichiarò che bere cioccolata durante la quaresima non andava contro i precetti religiosi in quanto si trattava di una bevanda e non di un cibo! Copernico e Galileo avrebbero dovuto sostenere la bontà delle loro tesi offrendo una tazza di cioccolata preventiva.... E poi arrivarono gli svizzeri, esattamente il signor Lindt, che affinò le tec- Dolcetti con farina di soia, riso, cacao e zenzero candito INGREDIENTI 100 gr di zucchero aromatizzato con vaniglia, 50 gr di miele biologico ai fiori d’arancia,125 gr. di farina di soia, 125 gr. di farina di riso, 1 cucchiaio di cacao amaro in polvere, 1/2 bustina di lievito, 4 cucchiai di latte crudo, 2 uova grandi, 80 gr di burro chiarificato morbido, 130 gr di yogurt Muller, 40 gr di zenzero candito, 40 gr di gocce di cioccolato fondente, un pizzico di sale. PROCEDIMENTO Nella planetaria (o manualmente in una ciotola aiutandosi con una frusta) montare le uova con lo zucchero, aggiungere le farine setacciate con il lievito ed il pizzico di sale, il burro morbido, lo yogurt ed il latte (un c u c c h i a i o alla volta anche per verificare la consistenza dell’impasto che deve risultare morbido, quasi vellutato). Aggiungere lo zenzero e le gocce di cioccolato fondente leggermente infarinati. Rivestire lo stampo da muffin con i pirottini e mettere nel forno statico per 30-35 minuti (o comunque a completa cottura) a 190°. Far raffreddare sopra una gratella e spolverare di zucchero a velo. Ricetta originale www.lacucinadiqb.com niche di estrazione del burro di cacao dalla spremitura delle fave, la successiva aggiunta del latte condensato e la lavorazione per ottenere il primo cioccolato fondente, “il” cioccolato per i buongustai, che sanno riconoscerne la bontà dal suono che fa la tavoletta quando viene spezzata. Da bevanda sorseggiata dai gran signori veneziani ad ingrediente per i migliori chef: non più solo Tiramisù, Sachertorte, cheesecake e brownies ma anche piatti salati come le fettuccine al cioccolato, gli gnocchi con uva passa e cacao e i cialzons, ravioli veneziani con cioccolato, cedro candito, uvetta e ricotta. Il cioccolato è anche un’ottima arma di bellezza usata nei centri estetici, grazie alla cioccolato - terapia: infatti è ricchissimo di sostanze nutritive ed idratanti che riescono a rendere la pelle più bella ed elastica. Inoltre contiene una quantità notevole di antiossidanti, polifenoli e tannino capaci di contrastare l’invecchiamento cutaneo. E la cellulite? Si combatte grazie ai flavonoidi che svolgono un’azione drenante e favoriscono l’eliminazione dei liquidi di ristagno. In più la caffeina scioglie gli antiestetici cuscinetti adiposi. Inoltre la degustazione di questo cibo amato dagli dei incrementa la produzione di endorfine che a loro volta favoriscono l’attività della serotonina, il neurotrasmettitore della serenità e del buonumore. Insomma, i conquistatori spagnoli cercavano l’eldorado e non si sono resi contro dell’immenso valore contenuto all’interno di una semplice bacca, la fava di cacao. Dove si celebra il cioccolato? Dall’autunno fino alla primavera, complici le temperature climatiche più basse, ogni parte d’Italia coinvolge la popolazione nel festeggiare questa golosità. Non solo Torino e Perugia: infatti, dal 18 al 22 Novembre, per Bologna la ghiotta, si potrà gustare la 4ª edizione di CioccoShow, la magia del cioccolato, dove tra disfide tra Sachertorte, laboratori golosi e trattamenti estetici al cacao si avrà modo di entrare in contatto con un invitante mondo che non smette di tentare. Si potrà essere tentati anche in un altro modo, con Nero CioccoShow, un progetto innovativo di marketing esperienziale: all’interno di uno stand completamente oscurato, una Guida non vedente condurrà un gruppo di persone nell’esplorazione sensoriale di un oggetto in cioccolato. Senza la vista, i sensi supplenti saranno sollecitati attraverso delle suggestioni olfattive, la manipolazione e la successiva scoperta dell’oggetto, la degustazione e l’immersione in uno spazio acustico. Padova non è da meno L’immensa creatività dei pasticceri patavini dell’Upa, e dei 12 mandamenti, ha dato la luce a dei cioccolatini a forma di feluca oltre ❖ F O O D S P A C E COLOR MELAGRANA La Melagrana era nota ed apprezzata presso tutti i popoli antichi, gli Ebrei, gli Egizi, i Fenici, e, naturalmente, i Greci ed i Romani, per le sue qualità medicinali oltre che gastronomiche. La scorza del frutto, ricca di tannino, era usata per la tintura delle pelli e per dar colore al vino, ed in medicina era conosciuto il suo potere astringente utilizzato per combattere la dissenteria. Gli Arabi, con la scorza interna, conciavano il cuoio. Da sempre la Melagrana è stata associata alla fertilità: in Africa ancora oggi il frutto è il simbolo della fecondità materna, in India le donne sterili ne bevono il succo. A Roma le spose utilizzavano i rami per le loro acconciature nuziali. Inoltre, è più probabile che Eva abbia offerto ad Adamo la melagrana piuttosto che la mela. Dal profano al sacro: nella simbologia pittorica cristiana, la Madonna della Melagrana, nel 1447 Botticelli dipinse i simboli riferiti a Maria, rose e gigli, e quelli riferiti alla fertilità ed all’abbondanza tradotti in resurrezione, appunto la melagrana che tiene in mano. ED AI GIORNI NOSTRI? Il succo della melagrana è fresco e dissetante nelle ancora calde giornate di settembre, può essere usato per preparare sorbetti e gelati gustosissimi, per marinare la carne, utilizzato per la cottura di un piatto, aggiungendo i chicchi verso la fine e per la mise en place. COLOR ZUCCA Il nome zucca deriva dal latino cotutia, testa. Da qui cocuzza e zucca vuota, quale epiteto ortofrutticolo per cervelli latitanti. Come il mais, la patata, pomodoro e le fave di cacao anche la zucca proviene dalle mitiche americhe dei conquistadores spagnoli: furono i nativi ad insegnarne la coltivazione ai primi coloni. La zucca è particolarmente ricca di vitamina A e C di minerali quali il potassio, il calcio, il fosforo e betacarotene, (come ogni ortaggio giallo-arancione). La sua polpa è ipocalorica, con 15 calorie ogni 100 grammi, e con una bassissima percentuale di zuccheri semplici. In medicina gli usi sono molteplici: la polpa cotta è un ottimo coaudiuvante per la cura di disturbi gastrici, nausee mattutine ed inappetenza. Come per il succo di melagrana anche la zucca viene considerata “magica” per la cura dell’impotenza. Una piccola curiosità fino agli anni ‘60, anche nelle nostre valli, le zucche svuotate della loro polpa erano utilizzate, dai contadini, come contenitori per conservare il vino e per raccogliere l’acqua. MA QUANTI TIPI DI ZUCCA SI POSSONO GUSTARE? quelle tonde sono mantovane, barucca o marina di chioggia, hokkaido o potimarron (per intenderci quelle arancioni di halloween), mentre quelle a forma di pera sono butternut e butternut rugosa, o violina del Polesine. COLOR CASTAGNA Castagne o marroni? Le prime sono più piccole, con un lato schiacciato e l’altro leggermente bombato, con la buccia marrone scuro. Un riccio può contenerne anche tre. I marroni, invece sono più grossi e ogni riccio ne contiene uno solo. Uno scrigno pungente a protezione di un frutto-gioiello. Hanno forma di cuore e la buccia marrone striata di chiaro. Pane dei poveri o pane d’albero sono solo alcune delle tante definizioni utilizzate per descrivere le castagne. Per lunghi secoli sono state una risorsa insostituibile in tutte le aree più marginali del nostro appennino e, negli ultimi due secoli, anche dei colli veneti: bollite o arrostite sul fuoco, fino agli anni ‘50/’60, hanno rappresentato un’integrazione alimentare assolutamente necessaria alla scarsa dieta della fascia più debole della popolazione: si barattava la farina di granoturco con quella di castagne, si seccavano per conservarle meglio (le famose straccaganasse) così da poterle sgranocchiare durante l’inverno e chi non aveva denti le scioglieva nel latte, gustando così una crema golosa e nutriente, mentre l’aggiunta del miele era una variante per ricconi gourmet. UN MENÙ AUTUNNALE D’EFFETTO? Risotto di zucca con dadolada in agrodolce e fonduta erborinata, petto d'anatra con melagrana e miele di corbezzolo, panna cotta di maroni e caramello. Non sapete cucinare? Beh, chiamate un cuoco a domicilio! :-) Dolcezze salate INGREDIENTI Sfoglie croccanti di Olivia e Marino. Cioccolato fondente e cioccolato bianco. SALI: Sale Hawaii Alaea, Sale affumicato danese, Sale in fiocchi di Cipro, Sale nero Himalaya. SPEZIE: Curcuma, Curry, Peperoncino, Cardamomo, Cannella, Noce Moscata, Pepe nero lungo. SEMI: Lino bianco e nero, Noce, Pistacchio, Mandorla. PROCEDIMENTO Sciogliere nel polsonetto la quantità desiderata di cioccolato fondente ed intingere le sfoglie croccanti lasciando libero un angolino per servirsene successivamente senza sciogliere parte del cioccolato, adagiarle in una gratella per dolci a lasciar raffreddare (o mettere nell’abbattitore) quasi al completo raffreddamento della copertura. A questo punto far scatenare la fantasia: macinare sopra le singole sfoglie le spezie desiderate, spolverarle con un pizzico di sale (non troppo, per quanto i sali sopra indicati abbiano una sapidità diversa da quello normalmente utilizzato in cucina, è meglio non esagerare), tritare i semi e lasciarne anche qualcuno di intero per decorare diversamente le sfoglie rimanenti. Riporre in frigo fino al momento di servirli. Ripetere con il cioccolato bianco. Un consiglio: il cioccolato bianco è più dolce, alle volte un po’ stucchevole, rispetto a quello fondente quindi in esso esaltano maggiormente le diverse tipologie di sale; diversamente le spezie in quello fondente. Più neutra, e quindi modulabile in aggiunta, la presenza dei semi. Ricetta originale www.lacucinadiqb.com (segue da pag. 22) che ad un dolce di nome padovani gran dotori, motto che affonda le sue radici al 1222, anno di fondazione di una delle più note università, quella patavina appunto, ed della sua ugualmente antica goliardia. La scatola riporta lo sfondo stellato del cielo di Giotto e all’interno una dolce sorpresa. Padovani gran dottori? Sicuramente gran golosi! Allora piaceranno anche queste inedite ricette: tortino di cioccolato con soia e zenzero (per i celiaci) e sfoglie con cioccolato speziato e piccante, per chi resiste a tutto tranne che alle tentazioni. Anna Maria Pellegrino www.lacucinadiqb.com <strong>UNO</strong>MAGAZINE 20 <strong>UNO</strong>MAGAZINE 21
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