Filippo Guagnano - Ssai - Ministero Dell'Interno
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CONTRIBUTI E SAGGI<br />
dalle inefficienze organizzative giunge ad illiceità di natura penale, hanno stimolato<br />
azioni autocorrettive da parte di diverse amministrazioni, consistite nell’assoggettamento<br />
a visita medica di controllo per la verifica della persistenza dello stato<br />
invalidante e, in casi più limitati, nell’adozione di provvedimenti disciplinari.<br />
Le dimensioni e la gravità del fenomeno, carico di ripercussioni negative sul<br />
buon funzionamento delle amministrazioni pubbliche, hanno trovato una conferma<br />
nelle sollecitazioni cui la Commissione è stata sottoposta dall’autorità giudiziaria,<br />
interessata ad acquisire informazioni utili allo scopo di sviluppare autonomi<br />
filoni di inchiesta, oltre quelli già avviati spesso per effetto dei risultati dell’indagine<br />
amministrativa. La pressione, poi, di cittadini, che, dichiarandosi invalidi,<br />
lamentavano l’esclusione dal beneficio del collocamento obbligatorio, ha comportato<br />
un’intensificazione dell’attività della Commissione, la quale si è fatta carico<br />
delle risposte ad oltre un migliaio di esposti pervenuti all’Ispettorato della Funzione<br />
Pubblica.<br />
Il lavoro svolto ha, in sostanza, messo a nudo, seppure nella peculiare prospettiva<br />
dell’ambito oggetto di osservazione, carenze organizzative delle amministrazioni<br />
pubbliche. Le disfunzioni rilevate - dal disordine nella tenuta dei fascicoli<br />
personali 63 all’omissione delle verifiche circa la sussistenza o la permanenza dello<br />
stato di invalidità 64 , dall’utilizzazione della chiamata diretta anche in favore dei<br />
soggetti inquadrati nelle ex carriere di concetto e direttiva 65 all’assunzione in assenza<br />
ovvero oltre il limite percentuale di riserva dei posti 66 , fino ai casi clamorosi di<br />
assunzioni conclusesi entro due o tre giorni o addirittura “prima che l’assumendo<br />
ne avesse fatta specifica richiesta” 67 e di contraddittorietà tra infermità riconosciu-<br />
63<br />
Ibidem, 80-1.<br />
64<br />
Ibidem, 85.<br />
65<br />
Ibidem, 114.<br />
66<br />
Ibidem, 94<br />
67<br />
Ibidem, 113. Le verifiche hanno posto in luce casi, alquanto singolari, di mancata registrazione al protocollo<br />
delle domande di assunzione presentate da soggetti in condizioni di invalidità e persino di domande protocollate<br />
alcuni mesi dopo l’assunzione. L’uso distorto del potere discrezionale è stato inoltre evidenziato dalla “formalizzazione<br />
dell’assunzione nominativa anche in carenza di una specifica istanza inoltrata dall’interessato, […]<br />
tanto da prefigurare, quasi, un procedimento premiale nei confronti di beneficiari preindividuati”, e “dalla circostanza<br />
che istanze precedentemente formulate non hanno ottenuto alcuna valutazione” (ibidem, 94).<br />
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