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Testo - Storicibarnabiti.it

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OSSERVATORIO PAOLINO<br />

contrapposti, ma semmai messi in<br />

relazione.<br />

Le «nuove prospettive» hanno<br />

contribu<strong>it</strong>o a chiarire meglio il rapporto<br />

tra Paolo e il Gesù storico. Alcuni<br />

studiosi (T. Stegman, 2005)<br />

hanno tentato di delineare, accanto<br />

alla central<strong>it</strong>à della cristologia,<br />

quella della gesuologia paolina.<br />

Tuttavia, è innegabile che Paolo,<br />

quando parla della «fede di Cristo»,<br />

intende il gen<strong>it</strong>ivo come gen<strong>it</strong>ivo<br />

oggettivo: la fede, cioè, in<br />

Cristo, con questo confermando<br />

la central<strong>it</strong>à della<br />

fede nel Signore morto e<br />

risorto, il Signore, il Messia,<br />

il Cristo. Anche se<br />

non totalmente assente,<br />

come vorrebbe D.M. Neuhaus<br />

(2002) che afferma:<br />

«Il Gesù terreno con<br />

la storia della sua v<strong>it</strong>a, come<br />

appare dai vangeli, è<br />

assente dalle lettere di<br />

Paolo»; nelle lettere di<br />

Paolo non è il Gesù storico<br />

che ha il primato, ma il<br />

Cristo risorto e oggetto<br />

della fede. Come pure<br />

nelle sue lettere più che i<br />

detti di Gesù (i «loghia»)<br />

sono rilevanti le c<strong>it</strong>azioni<br />

dirette e indirette tratte<br />

dalle Scr<strong>it</strong>ture di Israele.<br />

Ma anche in questo<br />

campo non bisogna prestarsi<br />

alla confusione. P.J.<br />

Thomson (1990) e altri sostengono<br />

che, per quanto<br />

non più connessa alla giustificazione,<br />

la Legge sarebbe<br />

proposta da Paolo<br />

come codice etico. Non è<br />

proprio così. Le tavole dei<br />

valori etici proposti da<br />

Paolo alle sue comun<strong>it</strong>à<br />

non sono una riproposizione<br />

della «halaka» biblica.<br />

Le esortazioni paoline sono<br />

fondate sulle relazioni con Cristo,<br />

con lo Spir<strong>it</strong>o e con il comandamento<br />

dell’amore vicendevole, che determinano<br />

un modo nuovo di interpretare<br />

le Scr<strong>it</strong>ture; e non più sulla legge<br />

mosaica, che non svolge più la funzione<br />

di guida o di codice etico.<br />

Infine ci dobbiamo domandare se<br />

le «nuove prospettive» ci autorizzino<br />

a parlare di un «centro» della<br />

teologia paolina, e in che cosa esso<br />

consista.<br />

I nuovi studi hanno portato a<br />

pensare che, per quanto il pensiero<br />

di Paolo non si possa definire «incoerente»,<br />

certamente non riveste<br />

natura sistematica, dal momento<br />

che non rappresenta uno sviluppo<br />

organico. Il pensiero di Paolo appare<br />

piuttosto determinato dalle s<strong>it</strong>uazioni<br />

delle sue comun<strong>it</strong>à, e<br />

quindi frammentario e quasi ‘atomizzato’.<br />

Ma, nonostante questo,<br />

non si può negare che vi si possano<br />

identificare alcuni vettori che lo<br />

caratterizzano. «La central<strong>it</strong>à del<br />

vangelo che in Cristo riscontra il<br />

dato di focalizzazione (J.-N. Aletti,<br />

1995), l’alternativa tra la giustificazione<br />

per la fede e non mediante le<br />

opere della Legge, l’ingresso dei<br />

gentili nel popolo dell’alleanza,<br />

l’adempimento della Legge nel comandamento<br />

dell’amore e la diffusa<br />

importanza che conferisce allo<br />

Spir<strong>it</strong>o, rappresentano alcuni dei<br />

vettori costanti delle grandi lettere<br />

e impediscono di considerare come<br />

semplicemente s<strong>it</strong>uazionale il modo<br />

di argomentare di Paolo» (P<strong>it</strong>ta,<br />

op. c<strong>it</strong>., pag. 236).<br />

Considerando infine l’«attual<strong>it</strong>à» di<br />

Paolo, P<strong>it</strong>ta ci tiene a sottolineare<br />

due punti. Primo, contro quelli che<br />

r<strong>it</strong>engono che Paolo abbia inferto un<br />

colpo mortale alla tragic<strong>it</strong>à della s<strong>it</strong>uazione<br />

umana predicando una<br />

morale di servi (per es. Nietzsche e<br />

G. Steiner), P<strong>it</strong>ta sostiene<br />

che il vangelo di Paolo è<br />

un «vangelo tragico», che<br />

accoglie con profonda serietà<br />

ogni domanda umana<br />

e la illumina con il ‘sì’ che<br />

Dio ha detto a tutti in Cristo<br />

e il ‘no’ che ha rivolto<br />

per amore a se stesso.<br />

Secondo, contro quelli a<br />

cui fa comodo pensare a<br />

Paolo come a un convert<strong>it</strong>o<br />

o a un apostata, P<strong>it</strong>ta<br />

sostiene che Paolo rimane<br />

nella sua essenza un<br />

ebreo, raggiunto dall’irruzione<br />

del Risorto sulla sua<br />

strada; non un convert<strong>it</strong>o,<br />

bensì uno chiamato ad attestare<br />

la fede paradossale<br />

in Cristo con le stesse<br />

Scr<strong>it</strong>ture che lo hanno formato<br />

e con quella Legge<br />

che per anni ha osservato<br />

e può continuare a mettere<br />

in pratica, a condizione<br />

che non la consideri come<br />

condizione salvifica.<br />

Così come il defunto<br />

Cardinal Aron Jean-Marie<br />

Lustiger, ebreo e Cardinale<br />

di Parigi, ha voluto lasciar<br />

scr<strong>it</strong>to sulla sua tomba:<br />

«Sono nato ebreo.<br />

Ho ricevuto il nome di mio<br />

nonno paterno, Aronne.<br />

Diventato cristiano per la<br />

fede e il battesimo,<br />

sono rimasto ebreo come lo erano<br />

rimasti gli apostoli.<br />

Ho per santo patrono il gran Sacerdote<br />

Aronne,<br />

l’apostolo Giovanni, santa Maria piena<br />

di grazia.<br />

Nominato 139° Arcivescovo di Parigi<br />

da sua Sant<strong>it</strong>à il Papa Giovanni Paolo<br />

II,<br />

sono stato intronizzato in questa<br />

cattedrale il 27 febbraio 1981,<br />

22<br />

Eco dei Barnab<strong>it</strong>i 4/2009

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