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STORIA DELL’ORDINE<br />

Francesco a Ripa. Non sono mancati<br />

diversi comunicati stampa e articoli<br />

giornalistici, come quello apparso su<br />

“Avvenire” del 25 ottobre 2009, dal<br />

t<strong>it</strong>olo In sette luoghi di Roma si prepara<br />

un cammino di memoria e di fede,<br />

a firma di Marina Corradi, che si<br />

chiedeva: «Che cercheranno nelle<br />

case dei santi i vis<strong>it</strong>atori, tra un incrocio<br />

e l’altro di Roma, mentre inferociscono<br />

i clacson e procedono<br />

compatte le falangi di turisti di fine<br />

stagione? Forse quello che cercano<br />

nella casa di Bernardette a Lourdes,<br />

o nella cella di Padre Pio a San Giovanni<br />

Rotondo: tracce. Orme, di una<br />

uman<strong>it</strong>à uguale alla nostra, eppure<br />

profondamente trasformata. Morta,<br />

come tutti gli uomini muoiono; e<br />

però non vinta dalla morte… E in<br />

quelle loro case anche i muri sembrano,<br />

nel silenzio, ancora pregni di<br />

una stupefatta memoria».<br />

sette Case per sette Santi<br />

SANT’ANTONIO M. ZACCARIA<br />

(1502-1539). Ingresso da Piazza Benedetto<br />

Cairoli, 117. R<strong>it</strong>ornato in auge<br />

lo studio di San Paolo nel XVI secolo,<br />

il primo Ist<strong>it</strong>uto religioso “paolino”<br />

nella Storia della Chiesa ebbe<br />

inizio nel 1530 con Sant’Antonio M.<br />

Zaccaria (Cremona, 1502-1539). Egli<br />

è il fondatore principale della Congregazione<br />

dei Chierici Regolari di<br />

San Paolo Decollato, detti Barnab<strong>it</strong>i<br />

dal nome della loro Casa madre di<br />

San Barnaba in Milano. Di nobile e<br />

benestante famiglia, dopo gli studi di<br />

Medicina all’Univers<strong>it</strong>à di Padova,<br />

tornato a Cremona, si diede a «v<strong>it</strong>a<br />

spir<strong>it</strong>uale», dedicandosi all’insegnamento<br />

del catechismo ai fanciulli<br />

nella chiesetta di San V<strong>it</strong>ale e ist<strong>it</strong>uendo<br />

il gruppo dell’Amicizia per<br />

gli adulti. Ordinato sacerdote il 20<br />

febbraio 1529, sotto la direzione del<br />

domenicano Fra’ Battista Carioni da<br />

Crema, diede v<strong>it</strong>a alla nascente Congregazione<br />

dei Figli di San Paolo,<br />

che fu poi approvata ufficialmente<br />

da Clemente VII il 18 febbraio 1533.<br />

Nello stesso periodo lo Zaccaria<br />

fondò l’Ist<strong>it</strong>uto delle Suore Angeliche,<br />

approvato dal Pontefice il 15<br />

gennaio 1535 (non obbligate alla<br />

clausura, esse collaboravano attivamente<br />

con i Barnab<strong>it</strong>i nel comune<br />

cammino verso “la perfezione” e con<br />

l’azione apostolica), e i Mar<strong>it</strong>ati di<br />

San Paolo o Società dei Coniugati,<br />

che condividevano a pieno t<strong>it</strong>olo lo<br />

spir<strong>it</strong>o e l’apostolato dei Padri. Oltre<br />

alla devozione a San Paolo (patrono<br />

principale della Congregazione), la<br />

spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à della triplice Famiglia<br />

Zaccariana si caratterizza per un’intensa<br />

v<strong>it</strong>a di rinnovamento interiore,<br />

incentrato sul Crocifisso e sull’Eucarestia,<br />

per uno spiccato senso comun<strong>it</strong>ario<br />

e per uno speciale impegno<br />

alla riforma dei costumi. Nel XVII secolo<br />

l’educazione scolastica della<br />

gioventù divenne l’attiv<strong>it</strong>à prevalente,<br />

accanto alla conduzione di parrocchie,<br />

case di ministero e di spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à,<br />

e l’assunzione di missioni.<br />

Morì a Cremona il 5 luglio 1539. Fu<br />

canonizzato da Leone XIII il 27 maggio<br />

1897. Le sue spoglie mortali si<br />

conservano nella chiesa di San Barnaba<br />

in Milano.<br />

SAN CAMILLO DE LELLIS (1550-<br />

1614). Ingresso da Piazza della Maddalena,<br />

53. Camillo de Lellis, nato a<br />

Bucchianico (Chieti) il 25 maggio<br />

1550, il 15 agosto 1582 ha l’ispirazione<br />

a creare una compagnia che si<br />

prenda cura degli infermi gratu<strong>it</strong>amente<br />

e con amore di madre. Il 18<br />

marzo 1586 la compagnia diventa<br />

Congregazione e il 21 settembre<br />

1591 Ordine religioso. Camillo muore<br />

a Roma il 14 luglio 1614, nella<br />

Casa della Maddalena. Viene canonizzato<br />

nel 1746 da Papa Benedetto<br />

XIV e nel 1886 Leone XIII lo dichiara<br />

patrono degli ospedali e dei malati. Il<br />

28 agosto 1930 viene proclamato, da<br />

Pio XI, Patrono degli infermieri. La<br />

chiesa, presente sin dal 1320 e dedicata<br />

a Santa Maria Maddalena, diventa<br />

la nuova sede di Camillo e dei<br />

suoi seguaci nel 1586. Contigua alla<br />

chiesa è la Casa della Maddalena,<br />

sede ufficiale dell’Ordine dei Ministri<br />

degli Infermi, all’interno della quale<br />

si trova la stanza, o cubiculum, dove<br />

Camillo muore. Ricca di oggetti appartenuti<br />

al Santo, ne custodisce il ricordo<br />

più prezioso, il suo cuore.<br />

SAN CARLO DA SEZZE (1613-<br />

1670). Ingresso della chiesa di San<br />

Francesco a Ripa in piazza San Francesco<br />

d’Assisi, 88. Carlo da Sezze<br />

ebbe, fin dall’inizio della sua vocazione<br />

francescana, un rapporto privilegiato<br />

con il convento di San Francesco<br />

a Ripa in Trastevere, la più antica<br />

ab<strong>it</strong>azione romana dei Frati<br />

Minori e segnata dalla presenza di<br />

Francesco d’Assisi. Fu qui che si recò<br />

la prima volta, il 9 maggio 1635, appena<br />

arrivato a Roma per essere ricevuto<br />

dall’Ordine. Vi r<strong>it</strong>ornò, dopo il<br />

noviziato a Nazzano nel 1650, come<br />

sagrestano. Vi soggiornò ancora nel<br />

1652 e nel 1664. L’importanza di<br />

questo luogo per il Santo sta nel fatto<br />

che qui, per la prima volta, eserc<strong>it</strong>ò<br />

la sofferenza e la virtù dell’obbedienza<br />

verso i Superiori. Carlo da Sezze<br />

muore a San Francesco a Ripa il 6<br />

gennaio 1670 e lì si conserva il suo<br />

corpo stigmatizzato dall’Eucarestia.<br />

SAN GIOVANNI LEONARDI (1541-<br />

1609). Ingresso da Piazza Camp<strong>it</strong>elli,<br />

9. Presso la Chiesa di Santa Maria in<br />

Portico in Camp<strong>it</strong>elli sono conservate<br />

le reliquie di San Giovanni Leonardi<br />

(Decimo, Lucca 1541 – Roma<br />

1609). Ordinato sacerdote nel 1571,<br />

rivolse la sua attenzione apostolica<br />

ai bambini ed ai giovani in generale.<br />

Fondatore nel 1574 dell’Ordine dei<br />

Chierici Regolari della Madre di Dio<br />

e co-fondatore di Propaganda Fide<br />

nel 1608, il Leonardi fu beatificato<br />

nel 1861 da Pio IX e canonizzato il<br />

17 aprile 1938 da Pio XI. Benedetto<br />

XVI lo ha proclamato nel 2006 patrono<br />

dei Farmacisti. L’annesso convento,<br />

edificato dai Chierici del Leonardi<br />

tra il XVII ed il XVIII secolo, è<br />

oggi sede della Curia generalizia dell’Ordine.<br />

Al suo interno si trovano<br />

l’Archivio Generale, parte della Biblioteca<br />

storica, la quadreria con<br />

opere del XVII-XVIII secolo e l’Oratorio<br />

della Comun<strong>it</strong>à che custodisce alcune<br />

memorie del Santo Fondatore.<br />

Il doppio t<strong>it</strong>olo di Santa Maria in Portico<br />

in Camp<strong>it</strong>elli, con il quale è indicata<br />

l’attuale Chiesa, rimanda ad<br />

una duplice localizzazione: quella<br />

della Chiesa di Santa Maria in Portico,<br />

oggi non più esistente, dove il<br />

Leonardi giunse nel 1601 e vi morì il<br />

9 ottobre 1609, e la Chiesa di Santa<br />

Maria in Camp<strong>it</strong>elli posta sull’omonima<br />

piazza ed acquistata dai Padri<br />

dell’Ordine nel 1618.<br />

SAN GIUSEPPE CALASANZIO<br />

(1557-1648). Ingresso dalla chiesa<br />

di San Pantaleo e San Giuseppe Calasanzio<br />

in piazza San Pantaleo.<br />

Giuseppe Calasanzio, nato in Spagna<br />

(Peralta de la Sal-Aragona) nel<br />

1557, sacerdote, arrivò a Roma nel<br />

1592. Si dedicò in particolare all’educazione<br />

dei bambini e dei gio-<br />

Eco dei Barnab<strong>it</strong>i 4/2009 27

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