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VITA CONSACRATA<br />
Chiesa a riceve dai ren<strong>it</strong>enti e impegna<br />
i religiosi a gettare un ponte?<br />
Anz<strong>it</strong>utto c’è quell’immenso amb<strong>it</strong>o<br />
che si chiama la nuova povertà.<br />
Termine così generico che comprende<br />
tutto quello che scomoda e angustia<br />
la società contemporanea dal<br />
punto di vista materiale, ma anche<br />
culturale; dal punto di vista personale,<br />
ma anche sociale; dal punto di vista<br />
intellettuale, ma anche emotivo<br />
... vale a dire oves et boves. Ma per<br />
la sua generic<strong>it</strong>à non è meno vera<br />
questa sfida ai portatori di buona notizia.<br />
Ha bisogno di buona notizia<br />
precisamente chi vive alieno da essa.<br />
Obbliga la Chiesa e i religiosi a riscoprire<br />
assiomi antichi come: «Homo<br />
sum: nihil humani a me alienum<br />
puto» di Terenzio e che, per esempio,<br />
Unamuno pone all’inizio del<br />
suo Sentimiento trágico de la vida e<br />
che rappresenta una costante nella<br />
storia degli ordini religiosi provocati<br />
dalla malattia, dalla prigionia, dai<br />
pestilenti, dagli orfani, dai «mostri»,<br />
dai ricchi ... .<br />
Oggi i nuovi poveri sono legione;<br />
alcuni lo sanno e altri no e sono (o<br />
siamo) ancora più poveri.<br />
E l’altro assioma, che si redime solo<br />
quel che si assume: «La Redenzione<br />
comincia con l’Incarnazione, mediante<br />
la quale il Figlio di Dio assume,<br />
eccetto il peccato, tutto dell’uomo,<br />
secondo le solidarietà ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e<br />
dalla Sapienza divina creatrice, e tutto<br />
coinvolge nel Suo dono d’Amore<br />
redentore. Da questo Amore l’uomo<br />
è raggiunto nell’interezza del suo essere:<br />
essere corporeo e spir<strong>it</strong>uale, in<br />
relazione solidale con gli altri. Tutto<br />
l’uomo – non un’anima separata o<br />
un essere chiuso nella sua individual<strong>it</strong>à,<br />
ma la persona e la società delle<br />
persone – è implicato nell’economia<br />
salvifica del Vangelo» (Pontificio<br />
Consiglio della Giustizia e della Pace,<br />
Compendio della dottrina sociale<br />
della Chiesa, 65).<br />
fra tanti, alcuni esempi<br />
Una lunga e luminosa esperienza<br />
permette ai religiosi di credere nel<br />
proficuo contagio della consolazione.<br />
Ci sono regioni dell’uman<strong>it</strong>à e regioni<br />
dell’uomo che richiedono questa<br />
presenza discreta, senza la quale<br />
resterebbero macchie oscure in troppe<br />
zone e in troppi amb<strong>it</strong>i. Padre Damiano<br />
ci ricorda che la lebbra guarisce<br />
anche se ammazza; Padre Hurtado<br />
ci mostra che i confl<strong>it</strong>ti sociali<br />
hanno urgente bisogno di Vangelo;<br />
De Foucauld redime la forza del silenzioso<br />
stare a fianco... Son solo<br />
esempi di presenza in frontiera: non<br />
danno normalmente risultati clamorosi,<br />
ma testimonianze limpide.<br />
Altra categoria di persone che richiede<br />
questo tipo di presenza sono<br />
gli amanti delle scorciatoie. Chi vede<br />
nell’esperienza religiosa solo un linimento<br />
per circostanze lim<strong>it</strong>ate e speciali<br />
ma senza ripercussione nella v<strong>it</strong>a<br />
intera e vera. Il religioso con il suo<br />
impegno a tempo completo, con la<br />
sua fedeltà a tutta prova, con la sua<br />
donazione senza riserve è la luce di<br />
cui ha bisogno chi deve uscire da un<br />
atteggiamento religioso strumentale.<br />
Senza arroganza il religioso vive e<br />
propone una donazione senza riserve<br />
e la sua presenza a fianco di chi<br />
strumentalizza la scelta religiosa può<br />
aiutare a superare la frivolezza e volubil<strong>it</strong>à<br />
proprie di troppi approcci religiosi.<br />
E fanno parte della sua convinzione<br />
alcuni paradossi che sono<br />
propri della sua preghiera permanente.<br />
Il primo è quella osservazione<br />
provocante che proviene dall’infin<strong>it</strong>o<br />
salmo della legge: «Prima di essere<br />
affl<strong>it</strong>to, andavo errando, ma ora<br />
osservo la tua parola. ... È stata un<br />
bene per me l’afflizione subìta, perché<br />
imparassi i tuoi statuti» (Sal<br />
119[118],67.71). L’autosoddisfazione<br />
non è una buona pedagoga nella<br />
v<strong>it</strong>a e neppure nella fede: la prova<br />
dura è buona maestra. Assieme<br />
a quella lezione sediziosa appare<br />
l’altra, relativa alla maledizione<br />
della prosper<strong>it</strong>à: «Liberami, con la<br />
tua mano, dagli uomini, o SIGNO-<br />
RE, dagli uomini del mondo, il cui<br />
compenso è solo in questa v<strong>it</strong>a, e il<br />
cui ventre tu riempi con i tuoi beni;<br />
di questi si saziano i loro figli, e lasciano<br />
il resto dei loro averi ai loro<br />
bambini» con cui sintomaticamente<br />
il Salmo 17,14 stigmatizza chi<br />
pone tutta la sua speranza in questa<br />
v<strong>it</strong>a e in quello che può dare.<br />
«Se il servizio autentico di Dio, secondo<br />
Gesù, consiste nell’annuncio<br />
del regno escatologico, la ricchezza<br />
si rivela un bene ambiguo<br />
per il fatto che non scavalca l’orizzonte<br />
terrestre. Pertanto non si può<br />
servire a Dio e alla ricchezza perché<br />
la ricchezza è un bene che<br />
chiude l’uomo di fatto nei confini<br />
dell’eone presente, mentre Dio in<br />
Cristo prospetta l’imminenza di un<br />
altro eone» (Pagano, La v<strong>it</strong>a religiosa,<br />
Roma 1972, IV, 11).<br />
l’obiettivo: “essere regno”<br />
Il religioso concretamente fa una<br />
scelta cosciente per Cristo e per il<br />
suo Regno: «È lui, dunque, il ‘regno’<br />
predetto dai profeti. Chi accoglie<br />
Gesù corona tutte le sue speranze,<br />
raggiunge la pienezza della v<strong>it</strong>a, diventa<br />
egli stesso regno di Dio e vive<br />
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Eco dei Barnab<strong>it</strong>i 4/2009