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Notiziario n. 25 - Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica

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Domande&Risposte<br />

Le domande cruciali<br />

Crediamo utile riportare dal sito www.fibrosicisticaricerca.it alcune domande e relative<br />

risposte per consentire di prenderne visione anche da parte di chi non frequenta<br />

abitualmente internet.<br />

Perché ci avete rubato<br />

i sogni<br />

Mi chiedo quale sia il vantaggio di conoscere<br />

l'esistenza di questa malattia fin dalla<br />

nascita! Senza sintomi per sette anni, senza<br />

fisioterapia per sette anni, senza antibiotici!<br />

Ma chi mi restituisce questi anni<br />

Anni in cui avrei potuto non preoccuparmi<br />

per un colpo di tosse, in cui avrei potuto godermi<br />

mia figlia senza quel velo di tristezza<br />

che avvolge il mio cuore! A chi serve tutto<br />

ciò A compilare delle statistiche Avrei potuto<br />

sognare per sette anni il futuro di mia<br />

figlia, mentre ci si riduce a voler fermare il<br />

tempo ad oggi che sta così bene! Di questa<br />

malattia si possono curare i sintomi, non<br />

c'è certezza di nulla e allora perchè non avete<br />

aspettato, perchè ci avete rubato i sogni<br />

In verità chi ci scrive solleva un problema<br />

molto importante, e cioè quale<br />

sia il vantaggio dello screening della<br />

fibrosi cistica alla nascita. La parola<br />

screening (termine inglese per indicare<br />

l’operazione di setacciare) indica<br />

la ricerca in tutte le persone “sane” di<br />

alcune malattie nascoste e importanti<br />

(vedi lo screening nelle donne per i<br />

tumori del seno). Quando è effettuato<br />

in epoca neonatale, lo screening mira a<br />

identificare alcune malattie che, se diagnosticate<br />

prima dei sintomi, possono<br />

essere trattate precocemente con ottimi<br />

risultati. Si tratta di malattie che,<br />

pur presenti alla nascita, non danno<br />

sintomi nelle prime settimane o nei<br />

primi mesi di vita, come la fenilchetonuria<br />

(1 caso ogni 20000 nati), l'ipotiroidismo<br />

congenito (1 caso ogni <strong>25</strong>00)<br />

e la fibrosi cistica (1 caso ogni <strong>25</strong>00).<br />

Mentre per la fenilchetonuria e l'ipotiroidismo<br />

la cura immediata (una dieta<br />

particolare nel primo caso, somministrazione<br />

dell'ormone tiroideo mancante<br />

nel secondo) assicura, se continuata<br />

indefinitamente, una normalizzazione<br />

della vita e della sua durata,<br />

per la fibrosi cistica le cose non stanno<br />

così. Le cure attuali non risolvono<br />

purtroppo la malattia, la “rallentano”,<br />

e incidono in varia misura sulla qualità<br />

della vita, pur non garantendone una<br />

durata “normale”. C'è stato molto dibattito<br />

negli ultimi vent'anni sul tema<br />

dello screening FC e ci sono state nel<br />

mondo medico-scientifico due correnti,<br />

una a favore e una sostanzialmente<br />

scettica nei confronti del “vantaggio”<br />

dato dallo screening. Negli ultimi anni<br />

però le evidenze fornite dalle ricerche<br />

hanno pesato più a favore che contro<br />

lo screening: i bambini scrinati hanno,<br />

nel tempo, crescita e stato nutrizionale<br />

migliore dei non scrinati e questo<br />

si ripercuote favorevolmente anche<br />

sull'andamento della funzionalità respiratoria.<br />

Senza contare poi che lo<br />

screening neonatale consente ai genitori<br />

del bambino diagnosticato come<br />

FC di riconoscersi entrambi come portatori<br />

sani e quindi con elevato rischio<br />

(<strong>25</strong>% ad ogni successiva gravidanza) di<br />

procreare altri figli malati.<br />

In relazione a questi dati, una gran<br />

parte degli stati europei e la maggior<br />

parte degli stati americani (inizialmente<br />

critici) hanno allestito (o stanno allestendo)<br />

la procedura dello screening<br />

neonatale, ritenendo questo intervento<br />

sanitario vincente alla prova del bilancio<br />

costi/benefici.<br />

Ma c'è anche un altro fatto, ed è qui<br />

che entriamo più in merito al problema<br />

di chi ci scrive e ci comunica la sua<br />

sofferenza e il suo disagio: nella fibrosi<br />

cistica, sicuramente molto più che nelle<br />

altre due malattie citate sopra, l'età<br />

di comparsa dei primi sintomi è abbastanza<br />

variabile, e c'è una piccola quota<br />

di bambini malati (non sappiamo ancora<br />

di che entità, ma certamente assai<br />

contenuta) che lo screening è in grado<br />

di far emergere, ma che non manifesterebbero<br />

la malattia prima dell'adolescenza<br />

o addirittura dell'età adulta. In<br />

questi bambini spesso non si consiglia<br />

un trattamento particolare, ma si ritiene<br />

indicata una strategia di controlli,<br />

di “attesa”, per sorvegliare l'evoluzione.<br />

È giustificato per il vantaggio della<br />

maggior parte dei malati (che stanno<br />

meglio se diagnosticati precocemente)<br />

che questo numero più ristretto sia<br />

“defraudato” dei suoi sogni È giustificato<br />

che questi sogni siano ridimensionati<br />

senza che nessun apparente<br />

beneficio possa essere offerto Qual è il<br />

vantaggio "personale” della conoscenza<br />

di una situazione del genere Il disagio<br />

e l'incertezza personali sono giustificati<br />

dal vantaggio indubbio che ha<br />

il mondo scientifico a raccogliere casi,<br />

dati, esperienze, che potranno essere<br />

utilizzati di nuovo in una dimensione<br />

“collettiva”<br />

Per riportare al centro l'ago della bilancia<br />

potremmo citare lettere di mamme<br />

cui lo screening ha dato informazioni<br />

errate (ha fatto coltivare i sogni,<br />

invece di interromperli) e sono profondamente<br />

critiche nei confronti della sanità,<br />

perché il loro bambino, che pure<br />

sta bene, non ha avuto una diagnosi<br />

più precoce e temono di “aver perduto<br />

tempo prezioso”. Alla fine, il problema<br />

molto complesso è capire come una<br />

misura sanitaria come lo screening, che<br />

è per definizione di “massa”, può tutelare<br />

le esigenze del singolo individuo<br />

e della singola famiglia; e quanto ciascuno<br />

di noi, sano o malato, di questa<br />

N. <strong>25</strong> • AGOSTO 2009 • NOTIZIARIO FFC<br />

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