Notiziario n. 25 - Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica
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EDITORIALE<br />
Dove va la ricerca FC<br />
I nuovi progetti FFC<br />
Nel ventennale della scoperta del gene CFTR<br />
Nel ventesimo anniversario<br />
della scoperta del gene<br />
CFTR (autunno 1989), il<br />
mondo della ricerca in fibrosi cistica<br />
si va straordinariamente arricchendo<br />
di nuove conoscenze, in gran parte<br />
finalizzate a scoprire mezzi terapeutici<br />
per correggere il difetto di base<br />
o a individuare modalità nuove ed<br />
efficaci per controllare l’infezione e<br />
l’infiammazione polmonare. Hanno<br />
guadagnato terreno anche parecchi<br />
studi clinici, condotti con l’intento<br />
di applicare sul malato FC i risultati<br />
più promettenti della ricerca di base<br />
e preclinica accumulati negli ultimi<br />
anni. Si stanno realizzando importanti<br />
risultati con molecole rivolte a potenziare<br />
la proteina CFTR difettosa o<br />
a recuperarne la corretta maturazione:<br />
i farmaci potenziatori (l’esempio<br />
per ora più promettente è il VX-770)<br />
e i farmaci correttori (già ingaggiato<br />
per studi clinici il VX-709) ma anche<br />
i farmaci che ripristinano la sintesi<br />
di CFTR bloccata da mutazioni stop<br />
(si attendono risultati avanzati dagli<br />
studi con PTC124). Si stanno anche<br />
concludendo studi sull’uomo con sostanze<br />
impiegabili per compensare il<br />
difetto di secrezione di cloro agendo<br />
su canali alternativi del cloro (Denufosol<br />
e Moli-1901). I prossimi 5 anni<br />
porteranno con buona probabilità a<br />
interessanti novità terapeutiche trasferibili<br />
finalmente al malato.<br />
La <strong>Fondazione</strong> per la <strong>Ricerca</strong> sulla<br />
<strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong> da parecchi anni ormai<br />
si è inserita con contributi sostanziali<br />
in questo ambito di ricerca seguendo<br />
alcune linee strategiche, nelle quali<br />
competono gruppi di scienziati di<br />
elevata qualità. Di fronte al crescere<br />
delle proposte di ricerca sottoposte a<br />
FFC per un finanziamento, il Comitato<br />
Scientifico della <strong>Fondazione</strong> si<br />
trova a gestire difficili scelte: si tratta<br />
di dare spazio a interessanti e innovative<br />
idee di ricerca di base e nello stesso<br />
tempo privilegiare quelle che hanno<br />
più probabilità (e ragionevolezza) di<br />
sortire a risultati che portino a innovazioni<br />
terapeutiche per il malato. In<br />
questo compito il Comitato si avvale<br />
della collaborazione di scienziati con<br />
le più alte competenze specifiche nella<br />
materia di ciascun progetto. Questi<br />
scienziati (circa cento quest’anno) vengono<br />
coinvolti nello spirito strategico<br />
della <strong>Fondazione</strong> per valutare di ciascun<br />
progetto, non solo l’originalità e<br />
la qualità scientifica, ma soprattutto il<br />
suo orientamento verso ricadute più<br />
o meno dirette sul malato. Un tale<br />
percorso critico obbliga ovviamente a<br />
scartare per un finanziamento progetti<br />
scientificamente molto apprezzabili<br />
ma ancora troppo lontani dall’obiettivo<br />
centrale della ricerca che vogliamo<br />
potenziare: la cura. Solo il 42% dei progetti<br />
presentati quest’anno (24 su 57)<br />
hanno superato la soglia critica scelta<br />
dalla <strong>Fondazione</strong>.<br />
Il Comitato Scientifico della <strong>Fondazione</strong>,<br />
nella seduta del 26 giugno<br />
scorso, ha selezionato per un finanziamento<br />
24 nuovi progetti, di cui questo<br />
<strong>Notiziario</strong> riporta le schede riassuntive<br />
(pag. 7). Essi sono distribuiti in 5 aree<br />
strategiche di ricerca:<br />
1. L’area delle conoscenze di base<br />
e delle nuove terapie del difetto di<br />
base della malattia (7 progetti). Di forte<br />
rilevanza, per la prospettiva di un<br />
approccio diretto al malato, sono tre<br />
studi del gruppo di ricerca di Genova<br />
coordinato dal dr. Galietta, mirati ad<br />
individuare e testare anche in vivo piccole<br />
molecole orientate a correggere il<br />
difetto di trasposto di elettroliti nelle<br />
vie respiratorie dei malati.<br />
2. L’area degli studi genetici (2 progetti),<br />
in cui appare di significativa importanza<br />
lo studio del gruppo di Trieste,<br />
coordinato dal Dr Gasparini, mirato ad<br />
identificare geni diversi da quello prin-<br />
i PRINCIPALI protagonisti<br />
che nel 1989<br />
identificarono<br />
il gene responsabile<br />
della fibrosi cistica<br />
E LA PROTEINA CFTR<br />
Francis Collins (genetista molecolare)<br />
National Institute of Health<br />
Bethesda Genome Project Institute<br />
1989 - Clonazione del gene CFTR<br />
Lap-Chee Tsui (genetista molecolare)<br />
Children Hospital - Toronto<br />
1989 - Clonazione del gene CFTR<br />
e Identificazione di Mutazione DF508<br />
Jack Riondan (biochimico)<br />
Children Hospital - Toronto<br />
1989 - Configurazione della proteina CFTR<br />
N. 22 • AGOSTO 2008 • NOTIZIARIO FFC<br />
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