Notiziario n. 25 - Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica
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TESTIMONIANZA<br />
Un malato di fronte alla ricerca<br />
Credo fermamente che la ricerca<br />
sia indispensabile se vogliamo<br />
trovare una cura radicale<br />
per la fibrosi cistica. So che non è<br />
facile per alcuni, in quanto si devono<br />
mettere in gioco personalmente, talvolta<br />
rischiando, e questo fa parte delle<br />
incognite che possono venire dalla<br />
ricerca. Ma io penso che le persone<br />
con FC devono essere consapevoli della<br />
loro fondamentale importanza nella<br />
ricerca. Senza la loro partecipazione,<br />
la cura potrebbe anche non arrivare<br />
mai perché, anche quando si fossero<br />
intraviste alcune strade rilevanti, non<br />
ci sarebbe seguito se nessuno fosse disposto<br />
a provare su sé stesso le innovazioni<br />
della ricerca.<br />
“<br />
Le persone con FC<br />
devono essere consapevoli<br />
della loro insostituibile<br />
importanza nella ricerca<br />
”<br />
Posso capire che talvolta alcune persone<br />
con FC si sentano distaccate dal<br />
mondo della ricerca, o non riescano<br />
a comprendere appieno la sua importanza<br />
e la sua urgenza. Non è<br />
sempre possibile identificarsi<br />
con un qualcosa così grande<br />
e importante, finchè un malato<br />
o una malata qualsiasi non<br />
si confronta con la spinta che<br />
determina l’identificazione e il<br />
riconoscimento personale del<br />
problema. Un atteggiamento<br />
distaccato è più comune fra<br />
quelle persone con FC che, per<br />
una serie di motivi, non hanno<br />
ancora dovuto affrontare le difficoltà<br />
fisiche che la malattia ad<br />
un certo punto comporta. Sono<br />
abbastanza convinto che la dimensione<br />
del coinvolgimento<br />
sia direttamente proporzionale<br />
al punto a cui è giunto il decorso<br />
della malattia. Quando il tuo<br />
corpo manda segnali di sofferenza,<br />
allora le cose si cominciano<br />
a vedere sotto un’angolatura<br />
diversa.<br />
“ I malati hanno bisogno di<br />
sapere che i ricercatori fanno<br />
della <strong>Ricerca</strong> FC qualcosa<br />
che è più di un mestiere ”<br />
Credo che questa posizione possa<br />
variare da caso a caso, ma la cosa<br />
importante è che, indipendentemente<br />
dalla misura in cui una persona si identifica<br />
con la ricerca (che è rapportata<br />
anche alla sua situazione personale),<br />
c’è un forte sentimento che noi persone<br />
con FC dobbiamo elaborare, perchè<br />
ci è trasmesso dai ricercatori: ed è<br />
la loro dedizione e la loro voglia di ottenere<br />
progressi. Noi che soffriamo di<br />
FC abbiamo bisogno di vedere, sentire<br />
e toccare la loro dedizione, umanità,<br />
energia. Dobbiamo confidare nel loro<br />
continuo impegno, che va al di là di<br />
ciò che ne viene loro personalmente e<br />
al di là della loro professione. Contiamo<br />
sul fatto che ci sia del sentimento<br />
in ciò che fanno. Dopo aver preso coscienza<br />
delle condizioni e degli eventuali<br />
ostacoli che potremmo incontrare<br />
al momento della nostra personale<br />
partecipazione alla ricerca, dobbiamo<br />
sentirli con noi, parte della nostra battaglia<br />
quotidiana, in qualsiasi caso. E<br />
c’è qualcosa che non può essere semplicemente<br />
tradotto in parole. Questo<br />
qualcosa è espresso si dalle loro parole<br />
ma anche dalle loro azioni. Questo è<br />
quello che ci unisce a loro. Una volta<br />
che noi abbiamo avuto la possibilità<br />
reale di sperimentare questa totale dedizione<br />
e la passione vitale di coloro<br />
che sono coinvolti, io penso che allora<br />
un malato di FC arriva a trovare il<br />
senso di una nuova responsabilità e a<br />
mostrare attitudine alla ricerca. Solo<br />
allora uno arriva a capire quanto la<br />
sua personale partecipazione sia cruciale<br />
sia per le vite degli altri sia per<br />
la scienza.<br />
“ Lo scetticismo sulla ricerca<br />
da parte di alcuni malati<br />
può essere comprensibile:<br />
io ci metto il mio corpo,<br />
ma chi ne trarrà vantaggio ”<br />
Detto questo, vorrei parlarvi apertamente<br />
delle persone, ricercatori, scienziati<br />
ed altri professionisti che ho<br />
incontrato finora, e vorrei esprimervi<br />
i miei pensieri in merito.<br />
Sarò franco con Voi. Posso<br />
capire un certo scetticismo o<br />
anche incredulità nei confronti<br />
della scienza e della ricerca, per<br />
quanto concerne la sua reale<br />
rilevanza ed importanza al fine<br />
di risultati concreti. Vi chiederete<br />
in che modo i benefici della<br />
ricerca possano influire sulla<br />
vostra vita quotidiana di malati<br />
FC. Vi direte: non conosco personalmente<br />
queste persone (i ricercatori)<br />
e quindi che interesse<br />
possono avere nel volermi aiutare,<br />
e in che cosa realmente consiste<br />
la loro ricerca Potreste essere<br />
preoccupati per i potenziali<br />
rischi che potrebbero derivarvi<br />
Vittoriano Faganelli (Presidente FFC) e<br />
Danny Ferrone al Seminario di Primavera<br />
N. <strong>25</strong> • AGOSTO 2009 • NOTIZIARIO FFC<br />
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