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INCHIESTA n. 271 - dal 1 al 28 agosto 2013<br />
Le promesse della campagna elettorale stentano a tradursi in fatti. Anzi, nella trasparenza si è andati indietro<br />
Dopo i fallimenti di<br />
Marrazzo e Polverini ci<br />
si aspettava ben altro<br />
Roberto Lessio<br />
Non sembra ben illuminata dalla<br />
tanto annunciata trasparenza amministrativa,<br />
la nuova amministrazione<br />
regionale presieduta da Nicola Zingaretti.<br />
In base alle leggi regionali<br />
attuali, tutti i componenti dei consigli<br />
di amministrazione degli enti<br />
pubblici dipendenti dalla Regione<br />
(ASL, ATER, ASTRAL, Cotral, ecc.)<br />
devono essere rinnovati entro 45<br />
giorni dall’insediamento del nuovo<br />
Consiglio regionale (avvenuta il 25<br />
marzo scorso), mentre i precedenti<br />
amministratori decadono automaticamente<br />
entro 90 giorni dalla stessa<br />
data: entrambi i termini sono abbondantemente<br />
scaduti senza esito e se<br />
ne riparlerà dopo le ferie estive.<br />
Enti commissariati<br />
(come con la Polverini)<br />
Pare comunque che per molti di<br />
questi enti Zingaretti voglia seguire<br />
la stessa strada già percorsa da Renata<br />
Polverini: quella dei commissariamenti<br />
e dei poteri speciali, che di<br />
per sé non sono il massimo della trasparenza<br />
auspicabile. Nel frattempo<br />
però sono già state fatte delle scelte<br />
che lasciano a dir poco perplessi.<br />
Trasparenza oscurata<br />
La prima è proprio quella relativa al<br />
sito Internet della Regione Lazio,<br />
dove si potevano consultare i nominativi<br />
degli incaricati (quasi sempre<br />
politici di area della coalizione vincente),<br />
i rispettivi ruoli, i loro stipendi<br />
e la durata di ogni incarico. Ad<br />
istituirlo fu l’allora Giunta Marrazzo,<br />
anticipando le tanto strombazzate<br />
quanto inattuate riforme volute dal<br />
Ministro per la pubblica amministrazione<br />
e l’innovazione, all’epoca in carica<br />
Renato Brunetta. Con la “reggenza”<br />
Polverini il sito non è stato un<br />
granché adeguato, mentre ora con<br />
l’amministrazione Zingaretti è sparito<br />
del tutto.<br />
Lo strano caso del pensionato<br />
richiamato (e superpagato)<br />
La seconda perplessità, che riguarda<br />
il nuovo responsabile della Segreteria<br />
di Giunta, è stata appena accennata<br />
all’interno di un’apposita interrogazione<br />
presentata nelle settimane scorse<br />
dai consiglieri di opposizione del PdL.<br />
Incuriositi, abbiamo approfondito la<br />
cosa. Fin da quando esiste il Consiglio<br />
regionale del Lazio quell’incarico è<br />
stato ricoperto sempre da un dirigente<br />
della Regione stessa (quindi già stipendiato),<br />
mentre ora per la prima<br />
volta Zingaretti lo ha affidato ad una<br />
persona esterna all’amministrazione:<br />
un uomo di 75 anni, già in pensione<br />
dal 2008 e che percepirà oltre 131 mila<br />
RENATINA DOCET<br />
Slogan della campagna vinta dalla<br />
Polverini: poi si sa come è finita<br />
Presidente Zingaretti: manca il coraggio!<br />
euro lordi l’anno (più di 650 mila € in<br />
5 anni di legislatura). L’ulteriore stranezzza<br />
sta nella celerità con cui è avvenuta<br />
quella nomina, contrariamente<br />
a quelle ancora di là da venire per<br />
gli enti dipendenti della Regione.<br />
L’incarico è stato affidato attraverso<br />
la delibera di<br />
Giunta n. 55 del 4 aprile<br />
2013, all’interno della<br />
quale si legge chiaramente<br />
che era stato<br />
proprio l’attuale<br />
Presidente della Regione<br />
ad indicare<br />
quella persona attraverso<br />
un proprio atto<br />
datato 20 marzo di<br />
quest’anno. Quella delibera<br />
è stata anticipata dalla<br />
delibera di presa d’atto delle<br />
dimissioni del precedessore, datate<br />
però il 22 marzo: cioè due giorni dopo.<br />
Dunque prima è arrivata l’indicazione<br />
di Zingaretti per il “nuovo” segretario<br />
di Giunta e poi le dimissioni<br />
di quello in carica. Anche in questo caso<br />
il dirigente regionale sostituito (un<br />
53enne che attualmente è il responsabile<br />
del Dipartimento Istruzione e Territorio),<br />
era stato nominato dalla<br />
Giunta Marrazzo e poi confermato<br />
dalla Polverini. Invece Zingaretti lo ha<br />
sostituito in un batter d’occhio con<br />
una persona che, almeno in teoria, deve<br />
prima imparare, nonostante la tarda<br />
età, come funziona l’amministrazione<br />
regionale.<br />
Nomine a indagati e condannati<br />
Oltre a questi fatti da noi qui documentati,<br />
tanti altri dubbi sulle scelte<br />
appena effettuate da Zingaretti stanno<br />
sollevando un vespaio di polemiche in<br />
queste settimane. Nascono tutte da<br />
un’inchiesta effettuata dal settimanale<br />
L’Espresso, dalla quale è emerso non<br />
tanto il caso di Sonia Ricci, attuale Assessore<br />
all’Agricoltura indagata a Latina<br />
su una questione personale, quanto<br />
il fatto che sono stati “promossi” dirigenti<br />
e che sono stati assunti altri<br />
collaboratori alquanto discutibili, tra i<br />
Zingaretti<br />
replica che lui<br />
sta rispettando<br />
le regole. Ma forse<br />
bisognava proprio<br />
cambiarle queste<br />
regole<br />
quali ce ne sono alcuni che hanno<br />
anche delle sentenze passate in giudicato.<br />
I consiglieri del Movimento 5 Stelle<br />
hanno persino presentato un<br />
esposto alla Corte dei Conti riguardante<br />
la nomina di 14<br />
consulenti in appena 10<br />
giorni, tra i quali ci sono<br />
ex collaboratori<br />
di Zingaretti quando<br />
era Presidente<br />
della Provincia di<br />
Roma.<br />
Lui risponde che,<br />
oltre ad aver tagliato<br />
il bilancio da spese<br />
inutili, sono state<br />
rispettate le regole. Ed<br />
in effetti sembra che sia<br />
così. Ma non è questo il<br />
punto: le regole si possono<br />
sempre cambiare, mentre dopo lo<br />
scoppio dello scandalo che ha portato<br />
alle dimissioni di Renata Polverini<br />
e le promesse fatte in campagna<br />
elettorale, i cittadini si aspettavano<br />
ben altro.<br />
Spoil system:<br />
la ‘spartizione<br />
del bottino’<br />
Le nomine negli enti controllati<br />
dalla Regione, seguendo una<br />
prassi vigente nei paesi anglosassoni,<br />
avvengono con il meccanismo<br />
dello spoil system.<br />
Da wikipedia riportiamo:<br />
“L'espressione spoils system<br />
(termine mutuato dall'inglese, letteralmente:<br />
sistema del bottino)<br />
descrive la pratica con cui le forze<br />
politiche al governo distribuiscono<br />
a propri affiliati e simpatizzanti<br />
cariche istituzionali, la titolarità<br />
di uffici pubblici e posizioni di<br />
potere, come incentivo a lavorare<br />
per il partito o l'organizzazione<br />
politica.