8 VUCUMPRÀ n. 271 - dal 1 al 28 agosto 2013 Ad Anzio e Nettuno, come ogni estate, i commercianti “fai da te” invadono le spiagge, senza alcuna autorizzazione <strong>Il</strong> litorale invaso dal commercio abusivo Fenomeno in crescita: è difficile contrastare banchi irregolari e ambulanti Filippo Valenti Con l’estate torna ad intensificarsi un fenomeno che in realtà non è strettamente stagionale: il commercio ambulante e quello delle “bancarelle”. <strong>Il</strong> primo fa parte, ormai da decenni, del panorama estivo, sulle spiagge di Anzio e Nettuno, e spesso non è regolarmente autorizzato. Quanto alle bancarelle, a quelle autorizzate di volta in volta dalle amministrazioni comunali si affiancano quelle abusive, tutt’altro che improvvisate, tanto da diventare facilmente riconoscibili, anche se si spostano qua e là per le nostre città. Gli ambulanti “da spiaggia” sono quelli che negli anni ’90 venivano chiamati “vu cumprà”, che ora provengono dall’Asia e dall’Africa centrale e non sono più soltanto nordafricani come allora, e percorrono tutti i giorni chilometri sotto il sole con la merce più disparata al seguito. Dai braccialetti e le collane agli occhiali da sole, dai vestiti ai teli mare, dai cerchietti ed elastici per capelli all’oggettistica, sono un vero mercatino in movimento. Le merci che vendono sono quasi tutte di provenienza cinese: comprano a basso costo, naturalmente a nero, e il ricarico che hanno è tutto guadagno, magari esiguo ma esentasse. I controlli, invocati giustamente dai commercianti tradizionali, alle prese con affitti, tasse e adempimenti vari, non sono semplici. Le forze dell’ordine, preposte ovviamente anche al contrasto del commercio abusivo, fanno notare come il fenomeno del commercio ambulante, specie in estate sul nostro litorale, non segni una battuta d’arresto, anzi sia in crescita e di conseguenza come non sia semplice arginarlo. Diverso è il discorso per i “bancarellari”. Tra feste patronali, sagre e quant’altro i mercatini pullulano. In questo caso i controlli sono più stringenti, tra richieste di occupazione di suolo pubblico e altre pratiche burocratiche, i commercianti e gli artigiani che animano piazze e parchi di Anzio e Nettuno sono normalmente “regolari”. Certo anche su questo fronte non mancano vistose eccezioni, con impianti elettrici spesso non a norma e altre direttive, come quelle igienico-sanitarie quando si parla di somministrazione di cibi e bevande, seguite un po’ “alla carlona”. E infine banchi di frutta e verdura, ma anche d’altro, che vendono le proprie merci senza rilasciare scontrini fiscali, spesso direttamente da camion e furgoncini che “reinventano” gli spazi commerciali della città. Le amministrazioni, sia di Anzio sia di Nettuno, come ogni estate mettono in campo la propria ricetta a contrasto dell’illegalità, cercando di limitare pratiche commerciali scorrette, che, di fatto, sfavoriscono chi vende “a norma di legge”. Chiaramente non si può pretendere la completa eliminazione di un fenomeno tanto radicato come quello del commercio abusivo, che più o meno consapevolmente anche noi spesso alimentiamo. (Foto di Simone Formicola) Un modo per riqualificare il commercio ambulante “Riformare le norme già attive” Bisogna garantire una città sicura, quindi assicurare anche il rispetto delle regole GIULIO VERDOLINO Assessore al Turismo di Nettuno gravoso dei venditori abusivi, purtroppo, dilaga nelle città di mezza Italia e <strong>Il</strong>problema va sicuramente affrontato - dichiara Giulio Verdolino, assessore al Turismo e alle attività produttive di Nettuno - in quanto può sfociare in problematiche inerenti la sicurezza. Ma vi sono anche i banchi “autorizzati” che possono risultare invasivi: perciò intendiamo riformare normative già adottate, al fine di una riqualificazione del commercio ambulante e del decoro urbano. Va detto che le bancarelle degli ambulanti rappresentano una tradizione ben consolidata delle estati nettunesi. Oggi c’è molta disponibilità a considerare il problema nella sua effettiva dimensione e con le forze dell’ordine è presente un buon clima di collaborazione. La loro presenza è un deterrente molto efficace nei confronti dei venditori irregolari. <strong>Il</strong> nostro sforzo deve andare nella direzione di garantire una città sicura, ove assicurare il rispetto delle regole che valgono per tutti, legittimando la presenza e il ruolo delle istituzioni in ogni luogo della città – aggiunge Verdolino - per una cultura della legalità, della solidarietà, della tutela della persona, del rifiuto della prevaricazione, della collaborazione libera e scevra da timori e convenienze. MARTA Se compro un abito in spiaggia, so di rinunciare a delle garanzie e alla qualità, ma costa poco e in questo periodo risparmiare è quasi d’obbligo RINALDO In spiaggia ci sono tanti ambulanti carichi di merce, molti di sicuro non sono in regola, ma i controlli mi sembrano piuttosto scarsi VALENTINA Un dolce o uno snack sul lungomare è un piacere, anche se mi capita di dubitare del rispetto delle norme igienico-sanitarie di alcune bancarelle
il <strong>Caffè</strong> n. 271 - dal 1 al 28 agosto 2013 - pag. 9