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ABUSIVISMO n. 271 - dal 1 al 28 agosto 2013<br />
TOR SAN LORENZO Le ruspe tornano al lavoro in via Ancona per assestare un altro duro colpo a degrado e criminalità ad Ardea<br />
Demolite due palazzine abusive alle Salzare<br />
<strong>Il</strong> 29 luglio le ruspe del Comune<br />
di Ardea sono tornate nell’inferno<br />
del “Lido delle Salzare”<br />
di via Ancona, a Tor San Lorenzo<br />
– sedici mesi dopo l’abbattimento<br />
della palazzina “A” – per<br />
demolire le palazzine “B” e “C”<br />
del complesso edilizio e assestare<br />
un colpo, si spera letale, al degrado<br />
e alla criminalità del luogo:<br />
teatro di omicidi, spaccio di droga,<br />
prostituzione, discariche e fogne<br />
a cielo aperto. <strong>Il</strong> maxiblitz del<br />
29 luglio, concordato dal Comune<br />
di Ardea con la Prefettura di Roma,<br />
il Comitato per la pubblica sicurezza<br />
e la Questura di Roma,<br />
anche alla luce dei recenti atti incendiari,<br />
ha visto un imponente<br />
spiegamento di forze, per sgomberare<br />
settantadue appartamenti<br />
– occupati da oltre trecento persone,<br />
con molti bambini, ma la<br />
maggior parte delle quali fuggita<br />
via – e abbattere due interi edifici:<br />
<strong>Il</strong> timore è che le<br />
persone rimaste<br />
senza casa si riversino<br />
nella zona ‘regolare’<br />
del complesso<br />
insieme alle ruspe, sono intervenuti<br />
Carabinieri, Polizia, Polizia<br />
municipale, Capitaneria di porto,<br />
volontari della Protezione civile,<br />
delle Guardie ecozoofile e delle<br />
guardie Ambientali. Sono stati allestiti<br />
una tenda- ospedale, da<br />
parte della Croce Rossa, e un gazebo<br />
per il censimento degli occupanti,<br />
affidato ai Servizi Sociali.<br />
Le operazioni di demolizione, decretate<br />
da un’ordinanza del sindaco<br />
Luca Di Fiori (la n° 48 del 29<br />
luglio), e precedute da un’imponente<br />
opera di bonifica dei sotterranei<br />
e dei locali in pessime condizioni<br />
igienico-sanitarie, sono<br />
andate avanti per diversi giorni.<br />
«L’operazione – dice il sindaco di<br />
Ardea, Luca Di Fiori – è stata programmata<br />
da tempo e rappresenta<br />
la presenza dello Stato. L’abbattimento<br />
dell’ecomostro sul sito archeologico<br />
è anche il riscatto di<br />
una città che vuole crescere e affermare<br />
sempre di più il rispetto<br />
delle regole. Se la Regione ci mette<br />
a disposizione le risorse necessarie,<br />
andremo avanti con la nostra<br />
battaglia, e con fatti concreti,<br />
LUCA DI FIORI<br />
Sindaco di Ardea<br />
Nel 2012 va giù<br />
la palazzina A<br />
A marzo del 2012, su ordine<br />
del sindaco di allora, Carlo Eufemi,<br />
era già stata demolita la<br />
palazzina “A” del complesso,<br />
realizzato su terreni con vincolo<br />
archeologico, ma autorizzato oltre<br />
venti anni fa dal Comune di<br />
Ardea con una licenza edilizia<br />
annullata nel 2007 dal Consiglio<br />
di Stato e unica per sette palazzine<br />
(tre edificate su terreni vincolati,<br />
tre su terreni liberi e una<br />
a metà, la “D”, per la quale occorre<br />
una soluzione).<br />
Durante la demolizione<br />
è stata allestita<br />
una tendaospedale<br />
e un gazebo<br />
per censimento<br />
anche in altre zone del territorio.<br />
Le condizioni igienico-sanitarie<br />
del complesso erano tali da non<br />
poter più attendere». Tra i residenti,<br />
però, c’è la paura che – proprio<br />
come sedici mesi fa – le persone<br />
rimaste senza casa si riversino<br />
in altre zone a rischio del territorio<br />
o negli appartamenti della<br />
parte “regolare” del complesso.<br />
«Ci auguriamo – dice Francesco<br />
Dari, amministratore del consorzio<br />
“La Fenice” – che la zona sia<br />
messa in sicurezza e sia salvaguardata<br />
l’incolumità dei residenti<br />
regolari che devono essere finalmente<br />
tutelati».<br />
Giovanni Salsano