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Affari Istituzionali - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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AFFARI ISTITUZIONALI<br />

“STUDENTI CITTADINI – I GIOVANI PREN-<br />

DONO LA PAROLA” – PRESENTATO A PA-<br />

LAZZO CESARONI UN PROGETTO PER INCO-<br />

RAGGIARE LA PARTECIPAZIONE DEI RA-<br />

GAZZI<br />

Perugia, 16 dicembre 2011 – “Incoraggiare la<br />

partecipazione dei giovani e promuovere la cittadinanza<br />

attiva trovando un luogo stabile in cui<br />

possano esprimere la loro opinione, dialogando<br />

sui diversi punti di vista e proponendo soluzioni<br />

per i problemi del territorio e della loro vita quotidiana”:<br />

è l’obiettivo del progetto “Studenti cittadini<br />

– I giovani prendono la parola”, presentato<br />

stamani a Palazzo Cesaroni in una conferenza<br />

stampa alla quale hanno preso parte il vicepresidente<br />

del <strong>Consiglio</strong> regionale, Orfeo Goracci, la<br />

dirigente del Servizio comunicazione Simonetta<br />

Silvestri, il direttore scientifico dell’Associazione<br />

nazionale “Camìna”, Valter Baruzzi, e, in rappresentanza<br />

dell’Ufficio scolastico regionale, Ada Girolamini.<br />

Il progetto prevede un percorso di ricerca-azione<br />

nelle scuole dell’<strong>Umbria</strong>, articolato in due attività:<br />

il Dipartimento Istituzioni e società dell’Università<br />

di Perugia effettuerà un’indagine sulle<br />

modalità operative inerenti le elezioni degli studenti<br />

rappresentanti degli Istituti superiori di secondo<br />

grado dell’<strong>Umbria</strong>, nei confronti dei quali<br />

l’associazione “Camìna”, formata da vari enti<br />

pubblici a sostegno delle politiche incentrate sul<br />

rapporto giovani-città, organizzerà un’attività<br />

formativa di educazione alla cittadinanza, in collaborazione<br />

con il Dipartimento Scienze umane e<br />

della formazione dell’Università di Perugia.<br />

Il direttore scientifico di Camìna, Valter Baruzzi,<br />

ha illustrato le modalità operative dell’associazione:<br />

“Andiamo dove i ragazzi vivono, nelle città,<br />

nelle scuole, avviando un dialogo che parta dalle<br />

loro esperienze con lo scopo di educare alla politica,<br />

alla responsabilità della partecipazione, nella<br />

prospettiva del bene comune.<br />

Il secondo passo – ha aggiunto – è portarli nei<br />

luoghi dove questo possa avvenire, e il <strong>Consiglio</strong><br />

regionale dell’<strong>Umbria</strong> è l’assemblea legislativa<br />

più vicina alle persone, nel creare un contesto in<br />

cui i giovani si incontrano”. “Sono già 160mila gli<br />

studenti che, negli anni, hanno visitato la sede<br />

dell’Assemblea legislativa dell’<strong>Umbria</strong> – ha detto<br />

Simonetta Silvestri – di cui 6mila e 700 nell’ultimo<br />

anno. Ma sono soltanto il 10 per cento del totale,<br />

ecco perché abbiamo costituito un gruppo di<br />

progetto allo scopo di aumentare la partecipazione<br />

e il coinvolgimento dei ragazzi”.<br />

Il vicepresidente del <strong>Consiglio</strong> regionale, Orfeo<br />

Goracci, plaude all’idea di un <strong>Consiglio</strong> regionale<br />

“che sia anche laboratorio di dialogo fra politica e<br />

giovani, evitando che sia un rito rivolto a pochi,<br />

un limite che le istituzioni hanno e che deve essere<br />

superato”. Goracci ha sottolineato l’importanza<br />

del dato, comunicato dalla Silvestri, che oltre<br />

la metà degli umbri al di sotto dei quaranta<br />

anni abbiano varcato la soglia di Palazzo Cesaroni.<br />

Ada Girolamini ha sottolineato come la scuola<br />

umbra sia già partecipe di questi processi, che<br />

dal prossimo anno scolastico saranno inclusi a<br />

pieno titolo nell’offerta formativa, anche in ossequio<br />

alla Legge di cittadinanza e Costituzione che<br />

obbliga le scuole a formare giovani cittadini attivi.<br />

“Dobbiamo consentire ai giovani di riacquistare<br />

il desiderio di essere cittadini – ha detto –<br />

perché c’è il dovere di condividere responsabilità.<br />

E’ necessario – ha concluso – rimuovere lo stato<br />

di allontanamento dei giovani”.<br />

CORECOM: “AUTONOMIA E COLLABORAZIO-<br />

NE” TRA COMITATO E UFFICIO DI PRESI-<br />

DENZA - L’INCONTRO DI STAMANI A PA-<br />

LAZZO CESARONI<br />

Perugia, 28 dicembre 2011 - “Autonomia e collaborazione”:<br />

sono questi i punti centrali sui quali<br />

si svilupperà nel futuro il rapporto tra l’Ufficio di<br />

presidenza del <strong>Consiglio</strong> regionale dell’<strong>Umbria</strong> e il<br />

Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom)<br />

che si sono incontrati stamani a Palazzo<br />

Cesaroni. Un incontro definito da tutti i partecipanti<br />

“sereno e costruttivo”. Spazzate via quindi<br />

le “incomprensioni e le difficoltà” emerse nel recente<br />

passato, che avevano portato il Corecom a<br />

rimettere le deleghe assegnate dalla dall’AgCom<br />

a causa delle “carenze di organico”. Alla riunione<br />

hanno partecipato per l’Ufficio di presidenza i due<br />

vicepresidenti, Orfeo Goracci (delegato dal presidente<br />

Brega a condurre il confronto) e Andrea Lignani<br />

Marchesani e il consigliere segretario Fausto<br />

Galanello, coadiuvati dal segretario generale<br />

Franco Todini; presente il Corecom al completo,<br />

con il presidente Mario Capanna, il vice Matteo<br />

Fortunati, i componenti Margherita Vagaggini,<br />

Giuseppe Bolognini, Oliviero Faramelli e la dirigente<br />

del servizio Simonetta Silvestri.<br />

Da parte del Corecom è stata espressa soddisfazione<br />

per le soluzioni riguardanti la struttura, che<br />

potrà contare ora su un dirigente a tempo pieno<br />

e su una adeguata dotazione di personale. Inoltre,<br />

grazie al trasferimento imminente da Palazzo<br />

Calderini a Palazzo Cesaroni, insieme alla riduzione<br />

dei costi si realizzerà anche una collaborazione<br />

con i servizi del <strong>Consiglio</strong> regionale che<br />

permetterà al Comitato di ottimizzare le risorse<br />

umane per l’esercizio delle proprie funzioni. Nei<br />

loro interventi, i vicepresidenti Goracci e Lignani<br />

Marchesani hanno chiarito i confini del rapporto<br />

istituzionale con il Comitato che attengono alla<br />

garanzia che esso possa esercitare con autonomia<br />

ed efficacia le competenze assegnate dalla<br />

normativa vigente. Per tutte le altre questioni di<br />

carattere organizzativo, e di indirizzo e approvazione<br />

dei programmi, è stato ribadito che esse<br />

spettano, rispettivamente alla segreteria generale<br />

e agli organi del <strong>Consiglio</strong> (I Commissione e<br />

Assemblea).<br />

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