Affari Istituzionali - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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ISTRUZIONE/FORMAZIONE<br />
AUTONOMIE SCOLASTICHE E NUOVI ISTI-<br />
TUTI COMPRENSIVI IN BASE ALLA MEDIA<br />
REGIONALE DEGLI STUDENTI – SÌ DELLA<br />
TERZA COMMISSIONE ALLE LINEE GUIDA<br />
ILLUSTRATE DALL'ASSESSORE<br />
Perugia 12 dicembre 2011 – L'<strong>Umbria</strong> si adeguerà<br />
all'obbligo di realizzare nuovi istituti comprensivi<br />
verticali, con almeno mille ragazzi dalla materna<br />
fino alla media inferiore, ed alla riduzione<br />
delle direzioni scolastiche sotto i 600 alunni - con<br />
la deroga di 400 per le zone svantaggiate - facendo<br />
valere la media regionale complessiva degli<br />
studenti, piuttosto che il criterio numerico calcolato<br />
singolarmente su ogni realtà scolastica. E'<br />
questa una delle novità più importanti delle “Linee<br />
guida per la programmazione della rete scolastica<br />
regionale” che la terza Commissione di<br />
Palazzo Cesaroni ha approvato questa mattina a<br />
maggioranza dopo aver ascoltato l'assessore regionale<br />
all'istruzione Carla Casciari. L'assessore<br />
ha spiegato che il documento predisposto dalla<br />
Giunta di fatto nasce dal varo di ulteriori tagli<br />
alla scuola decisi dal governo con la penultima<br />
manovra, e che il criterio della media regionale,<br />
accettato a livello nazionale in sede di conferenza<br />
Stato-Regioni, consente all'<strong>Umbria</strong> di predisporre<br />
il nuovo dimensionamento scolastico entro gli<br />
anni 2014 e 2015, dividendo di fatto il numero<br />
complessivo degli studenti per i parametri fissati,<br />
determinando su questa base quante direzioni<br />
scolastiche potranno aversi e quanti istituti comprensivi<br />
realizzare.<br />
L'assessore ha anche chiarito che il taglio di direzioni<br />
scolastiche con i criteri numerici dettati dalla<br />
legge 111 riguarderebbe solo cinque casi; ma<br />
la <strong>Regione</strong> è comunque intenzionata ad aspettare<br />
l'esito del ricorso alla Corte costituzionale contro<br />
l'articolo 19 della stessa legge che di fatto “sottrae<br />
alle Regioni una competenza riconosciuta<br />
dalla Costituzione all'articolo 117 comma 3”.<br />
L'atto è stato messo ai voti, già da questa mattina<br />
su proposta del presidente della Commissione<br />
Massimo Buconi che ha definito 'saggio' il criterio<br />
di ricorrere alla media regionale ed ha sollecitato<br />
i consiglieri ad approvare subito le linee<br />
programmatiche, “per poter consentire che la<br />
proposta definitiva torni in <strong>Consiglio</strong> entro gennaio,<br />
dopo l'iter di partecipazione con Province e<br />
comuni”. La Commissione ha anche deciso, su<br />
proposta dei consiglieri Paolo Brutti (Idv) e Rocco<br />
Valentino (Pdl) di incontrare al più presto il dirigente<br />
regionale proprio sui temi del futuro dimensionamento<br />
della rete formativa umbra alla<br />
luce delle linee approvate e dei possibili sviluppi.<br />
A favore dell'atto si sono espressi cinque consiglieri<br />
di maggioranza; due gli astenuti i consiglieri<br />
Gianluca Cirignoni (Lega Nord) e Rocco Valentino<br />
(Pdl): ha invece contro Sandra Monacelli<br />
(Udc).<br />
RETE SCOLASTICA: “ISTITUTI COMPRENSI-<br />
VI VERTICALI PER RISPONDERE AI TAGLI<br />
DEL MINISTERO” – APPROVATE A MAGGIO-<br />
RANZA LE LINEE GUIDA PER LA PROGRAM-<br />
MAZIONE TERRITORIALE<br />
Perugia 20 dicembre 2011 – Il <strong>Consiglio</strong> regionale<br />
ha approvato a maggioranza con 18 voti favorevoli,<br />
7 astensioni e due voti contrari (Cirignoni-<br />
Lega Nord e De Sio-Pdl), le Linee guida per la<br />
programmazione territoriale della rete scolastica<br />
umbra negli anni 2011-2014. Il documento illustrato<br />
in Aula dal presidente della terza Commissione<br />
Massimo Buconi, relatore unico, dispone<br />
che entro il 2014 l'<strong>Umbria</strong> si impegni ad applicare<br />
i parametri di ulteriori tagli alla spesa scolastica<br />
predisposti dal Ministero dell'Istruzione e che<br />
prevedono di concentrare le singole scuole in<br />
istituti comprensivi di almeno 1000 studenti, ridotti<br />
a 500 nelle zone montane o svantaggiate, e<br />
di tenere in vita solo le direzioni scolastiche autonome<br />
che abbiano almeno 500 ragazzi che<br />
scendono a 300 nelle aree montane.<br />
L'<strong>Umbria</strong>, è stato sottolineato sia dal relatore che<br />
dall'assessore Carla Casciari si impegna a proseguire<br />
nel percorso di aggregazione delle direzioni<br />
scolastiche e delle scuole medie autonome in istituti<br />
comprensivi favorendo la verticalizzazione<br />
dei percorsi formativi; ma deciderà autonomamente<br />
sulla base della media regionale complessiva<br />
degli studenti, piuttosto che applicare i criteri<br />
numerici in ogni singola realtà scolastica, per<br />
evitare il più possibile forzature nel rispetto delle<br />
attese e dei bisogni espressi dai singoli territori.<br />
Le linee programmatiche prevedono anche la<br />
possibilità per i Comuni e le Province di proporre<br />
modifiche relative agli indirizzi scolastici e al dimensionamento,<br />
a condizione che si attengano ai<br />
seguenti criteri: le direzioni scolastiche mantengono<br />
la propria autonomia con un numero di<br />
alunni compreso fra 600 e 900 che diventa 400<br />
per le scuole montane; mentre le scuole più<br />
grandi nelle aree ad alta densità che richiederanno<br />
laboratori ed officine ad alto valore tecnologico,<br />
potranno avere più di 900 alunni. Nelle linee<br />
guida si affronta anche il tema delle pluriclassi, la<br />
cui opportunità verrà valutata in uno specifico tavolo<br />
di confronto attivato dall'Anci.<br />
Illustrando il documento il relatore Buconi ha ricordato<br />
il ruolo importante che dovranno avere<br />
in ogni decisione i Comuni, le Province e i consigli<br />
di Istituto e l'importanza dei criteri per la realizzazione<br />
degli istituti comprensivi verticali che<br />
dovranno necessariamente avere al proprio interno<br />
scuole dell'infanzia, primarie e secondarie<br />
di primo grado, proprio per favorire al massimo<br />
la continuità didattica e l'integrazione fra insegnanti.<br />
Prima del voto sull'atto l'assessore regionale<br />
all'Istruzione Carla Casciari ha ricordato la<br />
scelta autonoma <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong> di far valere il criterio<br />
della media regionale nella applicazione dei<br />
parametri ministeriali che di recente sono stati<br />
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