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Affari Istituzionali - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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AMBIENTE<br />

Perugia 16 dicembre 2011 – “Prima, in veste di<br />

Sindaco di Gubbio, ora da consigliere regionale<br />

continuo a dire chiaramente no all'utilizzo dei cementifici<br />

per smaltire i rifiuti. E non lo faccio su<br />

posizioni ideologiche da comunista non pentito<br />

che combatte contro il capitalismo nostrano, ma<br />

semplicemente perché le conoscenze a nostra disposizione<br />

ci dicono che quello non è il sistema<br />

migliore”.<br />

Orfeo Goracci, vicepresidente del <strong>Consiglio</strong> regionale<br />

interviene sulla proposta rilanciata ieri dal<br />

vicepresidente dell'Associazione industriali <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong><br />

Bernardini, sollevando il dubbio che “l'emergenza<br />

rifiuti, coniugata con la crisi economica<br />

e produttiva possa far immaginare a qualche industriale<br />

di recuperare profitti con la riconversione<br />

delle proprie attività”. Una ipotesi che per Goracci<br />

verrebbe stroncata sul nascere dalle comunità<br />

locali, “ancorché esse stesse pressate dalle<br />

difficoltà economiche ed occupazionali, perché i<br />

cittadini hanno come priorità l'ambiente nel quale<br />

vivono, la propria salute e la qualità della<br />

vita”. Augurandosi che la politica, “sempre più<br />

distante dalle esigenze e dai problemi delle persone,<br />

faccia proprie queste priorità”, Orfeo Goracci<br />

motiva il suo no all'utilizzo dei rifiuti nei cementifici<br />

in questi termini: “il Piano regionale è<br />

legge, non aggirabile da nessuno; in <strong>Umbria</strong> non<br />

si produce combustibile da rifiuti (Cdr) almeno<br />

per ora, tanto meno Cdr definibile di qualità”.<br />

Forse, insinua l'ex sindaco di Gubbio, evidenziando<br />

che Bernardini fa il suo mestiere e ed ancora<br />

una volta torna a proporre l'uso dei cementifici<br />

come mirabolante e virtuosa, “si pensa di fare<br />

guadagni su rifiuti provenienti da fuori regione,<br />

nel momento in cui la produzione di cemento risente,<br />

e dico purtroppo, della recessione in cui<br />

versa l'economia italiana ed europea”. Dopo aver<br />

ammonito sul fatto che “il ciclo dei rifiuti in <strong>Umbria</strong><br />

può andare in emergenza da un mese all'altro,<br />

perdurando la mancata attuazione del Piano<br />

sulla raccolta differenziata Goracci ricorda di essere<br />

intervenuto più volte proprio su questo<br />

aspetto: “In una interrogazione proposta nel settembre<br />

2010, segnalavo i ritardi nell'attuazione<br />

del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti;<br />

due mesi fa, il 14 ottobre, richiamavo l'attenzione<br />

sull'emergenza legata alle discariche regionali,<br />

in via di esaurimento, evidenziando come<br />

l'iniziativa della <strong>Regione</strong> fosse troppo concentrata<br />

a trovare soluzioni tampone, a fronte di un progressivo<br />

allontanamento e dilazionamento degli<br />

obiettivi e delle strategie indicate dal Piano regionale.<br />

Ho sempre insistito, e continuerò a farlo,<br />

nel sollecitare l'attuazione del Piano che mira ad<br />

elevare al massimo la raccolta differenziata, limitando<br />

a quote residue la frazione non recuperabile<br />

dei rifiuti che i cittadini umbri producono, da<br />

avviare a smaltimento secondo quanto indicato<br />

dalla legge regionale”. Nel merito della soluzione<br />

proposta da Bernardini, Goracci conclude invitando<br />

e riflettere sulla sua apparente ragionevolezza:<br />

“Stando alla lettura delle sue argomentazioni,<br />

quanti, ed io tra questi, hanno una opinione<br />

diversa dovrebbero sentirsi quantomeno non in<br />

grado di intendere e volere. I suoi ragionamenti,<br />

appaiono così ragionevoli e semplici che spaziano<br />

dall'aspetto ambientale a quello economico, per<br />

indurre il lettore a dire che, sì, ha ragione Bernardini,<br />

usiamo i cementifici per smaltire rifiuti<br />

anche in <strong>Umbria</strong>: l'ha fatto anche Vendola in Puglia!”.<br />

RIFIUTI: “L’APPROVAZIONE DEL PIANO<br />

D’AMBITO DA PARTE DEL COMUNE DI CITTÀ<br />

DI CASTELLO PENALIZZA IL TERRITORIO E<br />

RIVELA UNA MAGGIORANZA SUCCUBE DI<br />

INTERESSI CONTRARI ALL’ALTO TEVERE” –<br />

NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (PDL)<br />

Perugia, 23 dicembre 2011 – “È veramente incredibile<br />

che la maggioranza del <strong>Consiglio</strong> comunale<br />

di Città di Castello abbia approvato senza<br />

battere ciglio il Piano d’Ambito dei rifiuti che, con<br />

l’ampliamento della discarica di Belladanza, sancisce<br />

una forte penalizzazione del territorio tifernate<br />

e pone seri interrogativi sul futuro di una<br />

gestione strategica per il territorio”. Così il consigliere<br />

regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl)<br />

contrario al fatto che si continui ad avallare un<br />

Piano dei rifiuti regionale approvato dal Centrosinistra<br />

nel 2009 “che fa di Città di Castello la sede<br />

di discarica regionale, non prevedendo possibilità<br />

di ulteriori impianti di smaltimento al di là di una<br />

fantomatica, utopica e irrealizzabile raccolta differenziata”.<br />

Lignani Marchesani ricorda come “alla vigilia delle<br />

elezioni regionali passate, tutto fu minimizzato<br />

e si presero in giro i cittadini delle Comunità che<br />

insistono intorno al territorio Belladanza ai quali,<br />

in una riunione alla presenza di massimi rappresentanti<br />

istituzionali nel 2007, era stato solennemente<br />

promesso che in breve tempo l’impianto<br />

sarebbe stato chiuso. Oggi invece – aggiunge l’esponente<br />

del Pdl - viene addirittura celebrato<br />

come positivo l’ampliamento della discarica di<br />

Belladanza, mentre non è stato ancora individuato<br />

il sito di un inceneritore previsto nel Piano regionale<br />

nel Comune di Perugia che, chiudendo il<br />

ciclo dei rifiuti, dovrebbe alleggerire la pressione<br />

sulle discariche. In pratica nei prossimi anni lo<br />

smaltimento in discarica aumenterà con tutte le<br />

conseguenze del caso e soluzioni alternative e<br />

tecnologicamente avanzate sono ancor oggi a livello<br />

di chiacchiere”. Il consigliere regionale del<br />

centrodestra ribadisce poi che “l’equazione bucolica<br />

e affascinante ‘niente discariche, inceneritori<br />

zero, più raccolta differenziata’ è una pia illusione<br />

per avallare il sostegno cieco alla sinistra radicale<br />

presente in <strong>Consiglio</strong> regionale che, a parte<br />

qualche levata di scudi, non ha mai inciso in<br />

scelte strategiche in questo campo. Sarebbe ora<br />

– conclude Lignani Marchesani - che i vari comitati<br />

se ne rendessero conto. Ma soprattutto sarebbe<br />

ora che l’atteggiamento inerte e dilatorio<br />

della Giunta regionale che a parole prefigura un<br />

unico ambito di gestione regionale, si trasfor-<br />

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