Affari Istituzionali - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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SANITÀ<br />
c’è la concorrenza, quegli stessi criteri devono<br />
essere oggetto di paritetica convenzione, devono<br />
essere sottoscritti dalle due parti, non possono<br />
essere in legge, ma devono essere in convenzione,<br />
perché la convenzione è sottoscritta sia dalla<br />
<strong>Regione</strong> sia dall’Università. Quindi la posizione<br />
politica della Giunta è quella di portare, anche in<br />
sede di convenzione, quello che è contenuto nella<br />
legge regionale che vale per tutte le altre<br />
aziende. Per esempio, nel caso della nomina del<br />
direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia<br />
è obbligatorio il concorso dell’Università<br />
perché è sottoposta a convenzione, azienda o<br />
non azienda integrata: anche in quel caso quei<br />
criteri, che noi consideriamo vincolanti per la <strong>Regione</strong>,<br />
per le sue aziende territoriali, dove ha l’esclusiva<br />
della nomina, possono essere applicati a<br />
patto che siano sottoscritti gli stessi criteri in<br />
convenzione all’Università. Noi non possiamo resistere<br />
perché non avremmo argomentazioni per<br />
resistere in giudizio su una questione meramente<br />
tecnica e quindi non ci costituiremo in giudizio”.<br />
RENATO LOCCHI (capogruppo PD): “Noi voteremo<br />
tutto però c’è un punto in cui occorre anche<br />
dire qualcos'altro. Quello presentato dalla<br />
Giunta regionale è un atto di buonsenso e anche<br />
un atto dovuto. Se inizi una trattativa con l’Università<br />
degli studi diventa improprio definire i<br />
paletti a priori entro cui dovrà svolgersi la trattativa.<br />
Qui mi rivolgo alla mia sinistra, inteso come<br />
centrosinistra: ritengo che questa sia la Giunta<br />
regionale della maggioranza, non solo del Pd e<br />
penso che certamente c’è un punto di una qualche<br />
sospettosità, anche di una qualche difficoltà<br />
politica; francamente qualche problema c’è”.<br />
DAMIANO STUFARA (Prc-Fds): “L’intervento<br />
della presidente Marini, per quanto ci riguarda,<br />
ha sciolto una questione che non era chiara e ci<br />
ha rassicurato. Ha rivendicato l’impostazione di<br />
quei criteri contenuti nella legge. Noi ci attestiamo<br />
su quella linea. Voteremo, oltre al provvedimento,<br />
anche l’ordine del giorno presentato al<br />
quale abbiamo aggiunto anche la nostra firma”.<br />
OLIVIERO DOTTORINI (Idv): “Le dichiarazioni<br />
della presidente Marini ci rassicurano su un<br />
percorso a cui teniamo molto. Abbiamo anche<br />
noi posto la firma sull'ordine del giorno come integrato<br />
da Buconi”. PAOLO BRUTTI (IDV):<br />
“probabilmente su materie di questo genere va<br />
discusso un po’ di più. Penso che l’Università sia<br />
una struttura oggi in grandissima difficoltà e che<br />
quando entra nella questione del sistema sanitario<br />
nazionale le sue caratteristiche di alta ricerca<br />
sono piuttosto da discutere, tanto è vero che si<br />
presenta sempre un po’ con il cappello in mano,<br />
perché alla fine paga sempre Pantalone in questa<br />
cosa. Pure non essendo fino in fondo convinto<br />
delle cose dette, penso anch’io che ci si possa<br />
stare, in omaggio all’arrivo prossimo delle festività<br />
natalizie”.<br />
“ENNESIMA SPACCATURA DEL CENTROSI-<br />
NISTRA. QUESTA MAGGIORANZA NON È IN<br />
GRADO DI SOSTENERE IL PROCESSO RI-<br />
FORMATORE” - NEVI (PDL) SULLA LEGGE<br />
BOCCIATA DAL CONSIGLIO REGIONALE<br />
Perugia, 20 dicembre 2011 - “Anche oggi, per<br />
l'ennesima volta, la maggioranza di centrosinistra<br />
si è spaccata e la legge di revisione dei criteri<br />
di nomina dei direttori generali non è passata<br />
in <strong>Consiglio</strong> regionale. È ora che si metta fine<br />
ai giochi e che la presidente Catiuscia Marini capisca<br />
che non è questa la maggioranza in grado<br />
di affrontare e risolvere il processo riformatore di<br />
cui l'<strong>Umbria</strong> ha bisogno”. Lo afferma il capogruppo<br />
regionale del Pdl, Raffaele Nevi, riferendosi al<br />
voto dell'Assemblea regionale sul provvedimento<br />
relativo alle nomine in sanità. “Lo spettacolo indegno<br />
cui si assiste ogni volta che c'è una votazione<br />
– aggiunge Nevi - denuncia che non esiste<br />
più una maggioranza e che l'<strong>Umbria</strong> corre seri rischi<br />
in una situazione nazionale che imporrebbe<br />
scelte forti in tempi rapidi. Ci attendiamo che<br />
non continui questo stillicidio ma che si avvii un<br />
percorso totalmente diverso, con obiettivi chiari<br />
e raggiungibili, altrimenti sarebbe molto meglio<br />
che la presidente Marini prendesse atto della situazione<br />
considerando conclusa questa esperienza<br />
di governo regionale”.<br />
“RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO RE-<br />
GIONALE: SCARSA CHIAREZZA ED ATTEG-<br />
GIAMENTI POCO RISPETTOSI DEL CONSI-<br />
GLIO REGIONALE” – NOTA DI LIGNANI<br />
MARCHESANI (PDL)<br />
Perugia, 23 dicembre 2011 – “Un consigliere regionale<br />
può prendere visione di norme anche importanti,<br />
come quelle riguardanti la riforma del<br />
Sistema Sanitario regionale, mediamente non<br />
prima di 15 giorni dalla loro approvazione in Esecutivo”:<br />
lo afferma Andrea Lignani Marchesani<br />
(Pdl) che sottolinea come “delibere strategiche<br />
finalizzate al futuro riassetto normativo del settore<br />
siano state comunicate alle organizzazioni<br />
sindacali e non al <strong>Consiglio</strong> regionale, denotando<br />
così una carenza di sensibilità istituzionale, che<br />
potrebbe creare ulteriori tensioni e intralci. Ma se<br />
a questo tipo di scortesie ci si era abituati sin dai<br />
tempi dell’era Lorenzetti – continua Lignani - ci<br />
chiediamo come una Giunta così debole e con<br />
una maggioranza così sfilacciata abbia l’ardire di<br />
giocare in questo modo una partita strategica<br />
per la salute degli umbri”.<br />
“Nella riunione con le organizzazioni sindacali<br />
dello scorso 7 dicembre – spiega - l’assessore<br />
alla Sanità ha preannunciato l’adozione di delibere<br />
che avrebbero ad oggetto la centrale unica del<br />
118, la riformulazione del comparto assicurativo<br />
per la liquidazione dei danni e tutela della colpa<br />
grave, il riassetto della spesa farmaceutica e<br />
braccialetto elettronico, la riorganizzazione del<br />
Dipartimento di prevenzione con quattro aree di<br />
intervento con due ambiti medici e due ambiti<br />
veterinari, la diminuzione tramite accorpamenti<br />
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