Affari Istituzionali - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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FINANZA<br />
sto alla Seconda commissione consiliare. “Le garanzie<br />
che dovrà poter offrire Gepafin – ha spiegato<br />
Riommi - agiscono a riduzione del capitale<br />
di accantonamento delle banche, vale a dire sono<br />
garanzie ‘vere’ sulla quantità del credito che può<br />
essere erogato dalla banca e, in questo modo,<br />
consentono l’accesso al credito alle imprese a costi<br />
più bassi. E’ importante che in <strong>Umbria</strong>, dove<br />
non c’è nessun consorzio di questo genere, ci sia<br />
un unico soggetto che amministri fondi pubblici e<br />
propri in modo da mettere a valore la sua natura<br />
pubblica”.<br />
“Altro punto cruciale del sistema creditizio - ha<br />
spiegato Riommi - consiste nel fatto che l’<strong>Umbria</strong><br />
negli ultimi quindici anni si è retta sul credito<br />
erogato da banche piccole e medio-piccole, vedi<br />
le Casse di risparmio e le Banche popolari, dimensioni<br />
medie che oggi non reggono, e la situazione<br />
attuale si presenta con istituti di credito<br />
che hanno i centri decisionali quasi tutti fuori regione.<br />
Quindi – ha concluso – per lo sviluppo dell’<strong>Umbria</strong><br />
è necessario capire come rafforzare il<br />
sistema, lavorando con le forze economiche e sociali<br />
per aumentare la presenza decisionale in<br />
<strong>Umbria</strong> e mantenere condizioni di operatività”.<br />
BILANCIO: “LA REGIONE SBORSA TRE MI-<br />
LIONI E SETTECENTOMILA EURO COME PRE-<br />
MIO DI RISULTATO PER I PROPRI DIRIGEN-<br />
TI” - MONNI (PDL): “E PENSARE CHE LA<br />
GIUNTA MARINI PREVEDEVA UN SOSTAN-<br />
ZIOSO RISPARMIO PER L'ENTE”<br />
Perugia, 29 dicembre 2011 - “La <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong><br />
sborsa tre milioni e settecentomila euro e qualche<br />
spicciolo come premio di risultato per i propri<br />
dirigenti. In un periodo così delicato, dove la crisi<br />
conclamata richiama al rigore ed ai sacrifici, la<br />
somma accantonata per gli apicali regionali stona<br />
e non di poco”. Così, in una nota, il consigliere<br />
regionale del PdL, Massimo Monni per il quale<br />
“sotto l'albero di Natale i 'capi' si son trovati, insomma,<br />
un bel pacco dono confezionato ad hoc<br />
per i risultati raggiunti. Naturalmente, manco a<br />
dirlo, risultati valutati con il massimo dei voti”.<br />
“A conti fatti – spiega Monni - i virtuosi dirigenti<br />
regionali si troveranno, in busta paga, ulteriori<br />
21mila euro a testa, oltre i quasi 100mila percepiti,<br />
per qualcuno, nell'arco dell'anno. E pensare<br />
– osserva - che la Giunta Marini, con la riduzione<br />
da 7 a 3 dei direttori generali e con l'approvazione<br />
del riassetto dell'intera struttura dirigenziale<br />
della <strong>Regione</strong>, prevedeva un sostanzioso risparmio<br />
per l'Ente. Ma cifre alla mano, a quanto<br />
pare, la revisione della struttura apicale è da<br />
bocciare in toto sul fronte economico. Nessun risparmio<br />
rispetto al 2010”. Per Monni, si tratta di<br />
“un atteggiamento in netto contrasto con la rigidità<br />
del momento. Se a livello nazionale si plaude<br />
al rigore – fa notare -, l'<strong>Umbria</strong> non può contare<br />
su una maggior rigorosa e virtuosa gestione<br />
del denaro pubblico. Almeno per quanto riguarda<br />
la fascia dorata dei dirigenti. Per i dipendenti –<br />
conclude - è un'altra storia. Una pura follia non<br />
certo degna di lode”.<br />
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