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Affari Istituzionali - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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TRASPORTI<br />

“L’AZIENDA UNICA E’ PARTITA BENE. A<br />

BREVE IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE.<br />

PUNTIAMO SULLA FERROVIA CENTRALE<br />

UMBRA” – L’ASSESSORE ROMETTI IN SE-<br />

CONDA COMMISSIONE SUL TRASPORTO<br />

PUBBLICO LOCALE<br />

Perugia, 2 dicembre 2011 – “L’Azienda unica del<br />

trasporto pubblico è partita bene, nei primi sei<br />

mesi il bilancio 2011 fa registrare un deficit di<br />

1,5 milioni di euro, che deve essere considerato<br />

un conto economico buono, stante la pesante crisi<br />

economica. Adesso sarà presentato il nuovo<br />

piano industriale, che terrà conto delle direttive<br />

della <strong>Regione</strong>, tutte incentrate sulla razionalizzazione<br />

dei servizi, efficentamento e riduzione dei<br />

costi”: lo ha detto l’assessore Silvano Rometti<br />

nell’audizione convocata in Seconda Commissione<br />

sulla informativa della Giunta riguardante<br />

“Ulteriori modificazioni ed integrazioni alla legge<br />

regionale 18 novembre 1998, n. 37 (Norme in<br />

materia di trasporto pubblico locale in attuazione<br />

del decreto legislativo 19 novembre 1997, n.<br />

422)”.<br />

“L’obiettivo della legge – ha spiegato l’assessore<br />

– è una pianificazione che valorizzi la Ferrovia<br />

centrale umbra, dove abbiamo investito molto e<br />

che rimette in discussione tutti i parametri del<br />

trasporto pubblico locale. Attualmente la Fcu costa<br />

12 milioni e trasporta 1 milione e 400mila<br />

persone l’anno, mentre sono 35 milioni i passeggeri<br />

degli autobus, che attualmente fanno gli<br />

stessi percorsi del treno. La nostra priorità è<br />

quella di sfruttare al meglio una linea ferroviaria<br />

che attraversa la regione da cima a fondo, che è<br />

stata rielettrificata e, oltretutto, riceve finanziamenti<br />

statali, piuttosto che continuare a vedere<br />

autobus che spesso girano vuoti in lungo e largo<br />

sulle arterie della regione, con le conseguenze<br />

che sappiamo di carattere ambientale e altro. Per<br />

fare un esempio, fino ad oggi si va da Città di<br />

Castello a Perugia in autobus, mentre in futuro si<br />

andrà in autobus fino alla stazione di Città di Castello,<br />

dove poter prendere il treno della Fcu che<br />

porta ugualmente a Perugia”.<br />

Da rivedere anche gli altri parametri inerenti il<br />

trasporto pubblico: “il servizio urbano – ha detto<br />

Rometti – riguarderà le città sopra i 12mila abitanti,<br />

e saranno rivisti anche i servizi minimi,<br />

settore dove abbiamo ereditato la situazione storica,<br />

non più equa, per cui tali servizi devono essere<br />

classificati con nuovi criteri. Ove conveniente<br />

– ha aggiunto – si potrà prendere in considerazione<br />

anche il ricorso ai privati”.<br />

Per quanto riguarda la mobilità alternativa,<br />

“tema forte della nostra regione – ha sottolineato<br />

Rometti – abbiamo investito 80 milioni nella riqualificazione<br />

urbana e dei centri storici, tenendo<br />

conto dei sistemi innovativi di cui oggi possiamo<br />

disporre. Anche il Minimetro rientrerà nell’Azienda<br />

unica, lasciando però fuori gli ammortamenti.<br />

Altro obiettivo resta il biglietto unico per tutti i<br />

mezzi di trasporto, che faciliterà l’utilizzo dei<br />

mezzi pubblici”.<br />

“INCOMPRENSIBILE L'OTTIMISMO DELL'AS-<br />

SESSORE, L'AZIENDA UNICA E' IN GRAVE<br />

DIFFICOLTÀ E IMMETTERE IL MINIMETRO<br />

IN UMBRIA MOBILITÀ SAREBBE UN GRAVE<br />

ERRORE” – NOTA DI LIGNANI MARCHESANI<br />

(PDL)<br />

Perugia, 3 dicembre 2011 – “Le difficoltà dell'Azienda<br />

unica dei Trasporti sono evidenti e celebrarne<br />

i presunti successi economici da parte<br />

dell'assessore Rometti è negare un'evidenza che<br />

ha nella sua criticità come posta in gioco il futuro<br />

di centinaia di lavoratori e un servizio fondamentale<br />

per la comunità umbra. Solo poche settimane<br />

fa infatti è emerso un forte risarcimento da<br />

contenzioso che ha messo a rischio addirittura le<br />

tredicesime dei dipendenti e, sempre recentemente,<br />

nell'assestamento di bilancio la Giunta<br />

regionale è dovuta intervenire con ulteriori erogazioni<br />

ad <strong>Umbria</strong> Mobilità”. Lo afferma il consigliere<br />

regionale del Pdl Andrea Lignani Marchesani,<br />

in riferimento all’informativa della Giunta sul<br />

trasporto pubblico locale illustrata ieri dall’assessore<br />

Silvano Rometti in Seconda Commissione.<br />

“Non è accettabile poi – aggiunge Lignani Marchesani<br />

- che si dichiari il rilancio della ex Fcu<br />

quando nell'ultimo anno sono stati stornati fondi<br />

alla manutenzione del ferro per coprire ammanchi<br />

in altri rami d'azienda, con conseguenti tragedie<br />

sfiorate e rischi drammatici per utenti e<br />

personale viaggiante. Ciliegina sulla torta – conclude<br />

- si vuole immettere il Minimetro e la sua<br />

gestione fallimentare in <strong>Umbria</strong> Mobilità per aggiungere<br />

debito a debito. La Giunta regionale,<br />

prima di fare ulteriori danni, ha bisogno di una<br />

pausa di riflessione, ammettere gli errori fatti e<br />

concertare con la Società regionale e con gli<br />

utenti i passi futuri altrimenti, con l'attuale logica<br />

di copertura dei disastri e delle clientele affaristiche<br />

passate, il trasporto pubblico locale umbro<br />

potrebbe collassare in breve tempo”.<br />

UMBRIA MOBILITA’: “CONTRATTI DA 200-<br />

MILA EURO L’ANNO AGLI EX-DIRETTORI IN<br />

PENSIONE DELLE AZIENDE DI TRASPORTO<br />

LOCALI” – L’ASSESSORE ROMETTI RISPON-<br />

DE A MONNI (PDL)<br />

Perugia, 6 dicembre 2011 – “L’Azienda unica dei<br />

trasporti ha incorporato le diverse società che<br />

operano nel trasporto pubblico ma non ha razionalizzato<br />

la classe dirigente, così ci troviamo con<br />

dei contratti faraonici, tipo quello del direttore<br />

Apm che, pur essendo in pensione da dieci anni,<br />

si è visto rinnovare il contratto da 250mila euro<br />

l’anno appena prima della fusione delle società, o<br />

come quello del direttore dell’azienda di mobilità<br />

ternana, anche lui già pensionato, che guadagna<br />

oltre 150mila euro l’anno. In tutto, a fronte di chi<br />

lavora in mezzo alla strada per 1200 euro al<br />

mese, ci sono nella nuova holding del trasporto<br />

pubblico locale 6 direttori sopra i 200mila euro<br />

l’anno”. E’ questa la critica che il consigliere re-<br />

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