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FRATRUM MINORUM - OFM

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172 AN. CXXIV – MAII-AUGUSTI 2005 – FASC. II<br />

2. Lettera della Conferenza della Famiglia<br />

francescana in occasione della<br />

Pentecoste 2005<br />

STRUMENTI DI PACE<br />

1. «Il Signore ti dia Pace». Con questo<br />

saluto, lasciatoci da san Francesco, ci rivolgiamo<br />

a tutte le sorelle e i fratelli della grande<br />

Famiglia Francescana e a tutti gli uomini<br />

e le donne che Dio ama (cf Lc 2,14).<br />

Il nostro padre san Francesco, nel suo<br />

Testamento, ci ha confermato che fu lo stesso<br />

Altissimo a rivelargli questo particolare<br />

saluto: «Il Signore mi rivelò che dicessimo<br />

questo saluto “Il Signore ti dia la pace”»<br />

(Test 23). Uniti e obbedienti a lui, anche noi<br />

oggi lo offriamo a tutti voi, mentre viviamo<br />

in un mondo lacerato da tante guerre, dal<br />

terrorismo, dall’ingiustizia sociale, dalla fame<br />

e da catastrofi naturali di dimensioni<br />

quasi apocalittiche.<br />

Porgiamo questo saluto soprattutto agli<br />

uomini e alle donne che vivono apertamente,<br />

ma spesso anche in maniere molto subdole,<br />

in situazioni di lacerazione nella loro<br />

persona, in famiglia, nelle loro fraternità o<br />

comunità e nell’ambiente di lavoro. Riconosciamo,<br />

infatti, nel mondo e negli uomini<br />

e donne di oggi l’urgente esigenza della pace<br />

nel senso più ampio del termine, nel suo<br />

significato antico di «Shalom» (cf Is 9,5s;<br />

48,18.19; 54,13; Mi 5,1-4; Lev 26,6; Pr<br />

12,20): pace fra i popoli e i Paesi, pace fra le<br />

diverse culture e religioni; una pace che garantisca<br />

una dimora dignitosa e sicura, il necessario<br />

per mangiare e vestirsi, il rispetto e<br />

la dignità della persona, l’armonia con tutto<br />

il creato, la felicità nel cuore e con Dio stesso,<br />

datore di ogni vita.<br />

La nostra missione: annunciare la pace<br />

2. Fedeli alla rivelazione divina, ovunque<br />

andassero e ogni volta che parlavano alla<br />

gente con qualche sermone (cf Spec 26;<br />

LegPer 67; 1Cel 23; 3Comp 26), Francesco<br />

e la primitiva famiglia francescana annunciavano<br />

questo nuovo, e fino ad allora sconosciuto,<br />

saluto di pace in un mondo diviso<br />

da grandi e piccole guerre, aderendo con esso<br />

allo stesso saluto di Gesù risorto: «Pace a<br />

voi!» (cf Lc 24,36; Gv 20,19.21.26). Ma<br />

l’augurio di pace spesso si trasformava in<br />

una vera e propria iniziativa a favore di una<br />

pace concreta, come ci testimoniano gli<br />

straordinari eventi della riconciliazione fra<br />

il Podestà e il Vescovo di Assisi (cf LegPer<br />

84), della pacificazione della città di Arezzo<br />

e di altre città (cf 2Cel 108; Fior 11), della<br />

visita di Francesco al Sultano (cf 1Cel 57) e<br />

dell’episodio del lupo di Gubbio (cf Fior<br />

21). Il saluto di pace e le iniziative a favore<br />

della pace erano così parte integrante dell’autocomprensione,<br />

dello stile di vita e della<br />

missione dei primi Frati e questo li portava<br />

ad essere riconosciuti come un vero movimento<br />

di pace, tanto che lo stesso<br />

Tommaso da Celano ci presenta la fraternità<br />

primitiva come una «Pacis legationem»,<br />

una vera ambasciata di pace (cf 1Cel 24).<br />

3. Questa missione a favore della pace,<br />

annunciata dal suo particolare saluto, trova<br />

il proprio fondamento in alcuni elementi<br />

costitutivi della vita e della spiritualità di<br />

Francesco, dei suoi fratelli e delle sue sorelle.<br />

La missione di pace nasce da un cuore<br />

pacificato, frutto di una esperienza di perdono,<br />

di misericordia e di gratuità. Su di essa<br />

Francesco fonda anche il carattere fraterno<br />

del suo movimento (cf LMin) e ad essa<br />

risponde con la scelta di una vita di penitenza<br />

che, alla sequela di Gesù Cristo, è tutta<br />

orientata ai valori escatologici del Regno<br />

di Dio: la giustizia e la pace. Questi vanno<br />

accolti ogni volta come un dono di Dio che<br />

fa ritrovare la pace del cuore (cf 1Cel 26).<br />

Un dono, quello della pace, che in Gesù<br />

Cristo si è realizzato in una storia di salvezza<br />

e si è incarnato nella realtà di un mondo<br />

bisognoso di redenzione (cf Rnb 23,1-4). È<br />

per questo che, contemplando le meraviglie<br />

che Dio compie nel creato e opera attraverso<br />

il suo Figlio, Francesco scopre il nesso<br />

fra pace, salvezza e redenzione dell’uomo,<br />

sentendosi intimamente unito al creato e alla<br />

somma bontà di Dio. Su questa scoperta<br />

si basa il nostro saluto francescano di oggi:<br />

Pax et Bonum.<br />

Scrivendo la sua Regola, Francesco dava<br />

origine ad uno stile di vita che, attraver-

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