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Linee guida sull'insufficienza respiratoria - SNLG-ISS

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<strong>SNLG</strong>-Regioni – <strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> sull’insufficienza <strong>respiratoria</strong><br />

• PaO 2 55%)<br />

- cuore polmonare cronico o ipertensione arteriosa polmonare<br />

- edemi periferici da scompenso cardiaco destro.<br />

Prove di tipo I; grado di raccomandazione A.<br />

Non esiste allo stato attuale alcuna chiara prova scientifica che dimostri che la OTLT risulti efficace<br />

se la PaO 2 è compresa tra 55 e 59 mmHg ed è associata a:<br />

• desaturazione notturna (SaO 2 < 90% per oltre il 30% del tempo di sonno), anche se questo criterio<br />

viene incluso nelle raccomandazioni NICE 2004 (R60; Grade A);<br />

• aritmie cardiache in presenza di fattori di rischio specifico (cardiopatia dilatativa, ipertrofica,<br />

eccetera);<br />

• cardiopatia ischemica.<br />

Gli ultimi due criteri vengono tuttavia inclusi nelle direttive AIPO 1995 e nelle linee <strong>guida</strong> AIPO<br />

2004 per la OTLT.<br />

Lo stato d’ipossiemia è considerato stabile quando viene riscontrato:<br />

• in almeno 4 determinazioni di emogasanalisi, effettuate in condizione di riposo da almeno 30<br />

minuti/1 ora, rilevate a intervalli regolari di 15 giorni per 2 mesi consecutivi (AIPO 1995);<br />

• dopo almeno 3 mesi da un episodio di riacutizzazione (Veterans Health Administration<br />

Clinical Practice Guideline 1996).<br />

Se i valori di PaO 2 , pur in fase di stabilità clinica si mantengono costantemente inferiori a<br />

50 mmHg, il tempo di osservazione può diminuire e deve essere valutato in base alle condizioni<br />

cliniche del paziente.<br />

Nel caso in cui le condizioni cliniche del paziente non siano stabili, ma vi sia la necessità di ossigenoterapia,<br />

può essere iniziato un trattamento temporaneo con O 2 sia gassoso sia liquido, in attesa<br />

di una valutazione successiva presso un centro specialistico in merito alla prosecuzione del trattamento<br />

continuativo (Levi Valensi 1989).<br />

La prescrizione dell’ossigeno deve essere effettuata su ricettario regionale in prima istanza dal medico<br />

ospedaliero, in genere per la dimissione a domicilio, e successivamente dal medico di medicina<br />

generale durante il periodo di osservazione clinica.<br />

Prove di tipo VI; grado di raccomandazione A.<br />

NB: Nella seduta del 13/02/2007 la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA)<br />

ha stabilito che la nota 58 è da intendersi abolita. Per quanto concerne le modalità di dispensazione, si sottolinea<br />

che sia l’ossigeno liquido sia quello gassoso sono inseriti nel prontuario della distribuzione diretta (PHT)<br />

e quindi possono essere erogati direttamente al paziente in dimissione al fine di garantire la continuità assistenziale<br />

tra ospedale e territorio.<br />

26 Ossigeno terapia a lungo termine (OTLT)

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