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PhD_Thesis_Mingoia

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Dio, è stato operato da John Freccero. Nella valutazione del modello ritmico dell’opera,<br />

egli introduce l’importanza dell’avvenimento dell’incarnazione, rispetto al quale tutta la<br />

storia passata e futura trova il suo pieno significato. La sua osservazione si basa<br />

sull’impostazione teologica del poema; non a caso, egli fa precedere la riflessione sulla<br />

terza rima dalla seguente considerazione:<br />

se la teologia consiste in parole che trattano di Dio, in cui si utilizzano analogie<br />

linguistiche, per descrivere una divinità trascendente, allora la logologia consiste nella<br />

riconversione dei principi teologici entro il dominio delle parole. Ciò che garantisce il<br />

principio del rovesciamento è proprio il dogma centrale della Cristianità, la dottrina del<br />

Verbo, secondo cui linguaggio e realtà hanno una struttura analoga 41 .<br />

L’opera è una riproposizione dell’ordine cosmico per cui i differenti piani di<br />

significato si recepiscono in unità. Il fatto che, all’interno del movimento<br />

dell’incatenamento della terzina, vi siano un incipit e una clausola, conferisce al tempo<br />

il movimento infinito ed eterno della storia toccata e cambiata dall’incarnazione, morte<br />

e resurrezione di Cristo. Tale evento incide sulla vita terrena dell’uomo. Il tempo<br />

dell’esistenza, all’interno di un ordine cosmico, si sviluppa attraverso un inizio e una<br />

fine; se non che l’uomo, nella sua autocoscienza, lo concepisce come non restringibile<br />

entro i limiti della nascita e della morte, ma come proveniente da un’origine misteriosa<br />

e tendente verso un destino altrettanto misterioso. L’evento dell’incarnazione introduce,<br />

all’interno della storia, il mistero divino che non sta più solo al margine iniziale e finale,<br />

ma riempie il tempo della vita. Freccero riporta entro questi limiti la formula evangelica<br />

secondo cui Cristo definisce se stesso come l’alfa e l’omega, il principio e la fine, ma<br />

anche, si è detto, la via, la verità, la vita 42 . Al centro della storia vi è, infatti, l’eventum<br />

Christi che è la pienezza del tempo, a partire dalla quale Dante giudica la storia nel suo<br />

principio e nel suo compimento ultimo. Proprio per questo, Freccero propone una<br />

lettura del secondo verso della terzina e delle rime rilevate di ciascun canto,<br />

sottolineando l’importanza del numero due all’interno della terza rima, sulla base del<br />

testo della Lettera agli Efesini 1, 10, in cui san Paolo introduce il tema della<br />

ricapitolazione in Cristo 43 . Nella Lettera agli Efesini, san Paolo dice che Dio ha fatto<br />

conoscere il mistero della Sua volontà avendo stabilito di realizzarlo nella pienezza dei<br />

tempi con l’incarnazione del Verbo, il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose,<br />

41 Cfr. JOHN FRECCERO, Il significato della terza rima, cit., p. 337.<br />

42 Gv. 14, 6.<br />

43 Ef. 1, 10.<br />

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