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PhD_Thesis_Mingoia

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una dinamica interna fra narratore, autore e personaggio, Dante. Egli architetta il suo<br />

poema, racconta dei fatti eccezionali che lo pongono su un piano superiore a qualsiasi<br />

altro autore, in quanto ha veduto, legato con amore in un volume / ciò che per<br />

l’universo si squaderna (Pd. XXXIII, 86-87). Egli ha letto nel libro di Dio. Nei tre ruoli<br />

è così possibile rintracciare l’imitazione della Trinità. Ai tre ruoli, più intrinsecamente,<br />

sono attribuibili le tre facoltà agostiniane dell’anima, a immagine della Trinità, memoria,<br />

intelligenza e volontade 6 . In Dante si manifesta Dio uno e trino, in quanto egli ha<br />

compiuto il viaggio di salvezza secondo uno scopo universale, che fa di lui uno scriba<br />

Trinitatis. In particolare, nel De Trinitate, Agostino dice che nell’anima umana si<br />

possono rintracciare diverse vestigia della Trinità, tra le quali la memoria, l’intelligentia<br />

e la voluntas. La memoria è attributo del Padre, l’intelligentia del Figlio e la voluntas<br />

dello Spirito Santo. Si tratta di una triade in un certo senso analoga a quella costituita da<br />

auctor, narrator e actor, tre ruoli che coincidono con la medesima persona che è Dante.<br />

Tra le triadi delle vestigia della Trinità, Agostino attribuisce maggiormente al<br />

Padre quella della memoria; ma vi è poi quella di, amante, mente e memoria; così come<br />

al Figlio egli associa in numerose occasioni, verbo e notizia, e allo Spirito Santo, amore<br />

e volontà 7 . Si noti come in quella del Figlio prevalgano i tratti di intelligenza, verbo e<br />

notizia, le stesse rilevabili nel narratore. Attraverso la parola, verbo, egli racconta e dà<br />

notizia del viaggio che il viator ha compiuto, cogliendone l’intimo disegno divino. Si<br />

aggiunga quello di immagine, dato che il Figlio è anche immagine del Padre. In questo<br />

senso, all’auctor tende a corrispondere la prerogativa di memoria, di amante e mente, e,<br />

al personaggio, actor, quella di amor, voluntas e intentio, essendo egli colui che agisce,<br />

esprime la propria volontà, si muove nella storia.<br />

Come osserva Guglielmo Gorni, Copista, autore e responsabile prima di questa<br />

oculata trascrizione è la memoria stessa, come dirà a chiare lettere il poema: ‘o mente<br />

che scrivesti ciò ch’io vidi, / qui si parrà la tua nobilitate (If. II 8-9) 8 . La memoria<br />

6 Cfr. AGOSTINO, De Trin. X, 17-9. Cfr. Pg. XXV, 82-84: L’altre potenze tutte quante mute;/memoria,<br />

intelligenza e volontade/in atto molto più che prima agute.<br />

7 Le immagini trinitarie rilevate da Agostano nell’uomo sono 9; si riportano di seguito, rispettivamente,<br />

per il Padre, per il Figlio e per lo Spirito Santo: Amans, quod amatur, amor; mens, notitia eius, amor;<br />

mens, verbum eius, amor; memoria, intelligentia, voluntas; corpus, ipsa visio, intentio, (quod videtur);<br />

memoria, interna visio, voluntas; fides, cogitatio, amor; memoria, intelligentia, amor; memoria Dei,<br />

intelligentia Dei, amor Dei.<br />

8 GUGLIELMO GORNI, Dante nella selva. Il primo canto nella Commedia, Franco Cesati, Firenze<br />

1996, p. 243.<br />

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