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medicale.pdf - Osservatorio Biomedicale Veneto

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3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />

per la produzione di nanoparticelle (60-200 nanometri) altamente definite,<br />

multifunzionali, biocompatibili e biodegradabili, applicabili in immunodiagnostica<br />

e nel "drug delivery". L'impresa ha recentemente vinto Nanochallenge<br />

2007, la prestigiosa competizione internazionale riservata a business plan sulle<br />

nanotecnologie, contro una concorrenza di 42 progetti provenienti da ogni<br />

parte del mondo.<br />

Va citata infine F.A.B. che, nata per svolgere in campo biomedico l'attività di ricerca<br />

di base per Fidia, ora offre prodotti e servizi per l'ingegneria dei tessuti - rigenerazione<br />

della cartilagine, della pelle - a livello mondiale.<br />

3.6 Potenzialità di sviluppo e opportunità di investimento nel bio<strong>medicale</strong><br />

veneto<br />

La Commissione Europea già nel 2004 ribadiva che “dopo le tecnologie<br />

dell'informazione, la prossima fase dell'economia della conoscenza si baserà<br />

53<br />

sulle scienze della vita e sulle biotecnologie” . Saranno proprio queste ultime<br />

a beneficiare dei grandi passi in avanti compiuti dalle nuove tecnologie negli ultimi<br />

anni, generando nuove opportunità di carattere industriale e nuove prospettive<br />

per la cura e la diagnosi della malattie. In effetti l'accentuato processo<br />

di convergenza fra Information Technology e ricerca biomedica, la cosiddetta<br />

bioinformatica, costituisce al momento una delle opportunità più significative<br />

per l'industria farmaceutica e bio<strong>medicale</strong> di avviare una nuova fase di sviluppo.<br />

Va sottolineato in questo senso che sia in Italia che in <strong>Veneto</strong> la presenza di imprese<br />

biotecnologiche è aumentata sensibilmente negli ultimi tre anni, segno<br />

di una certa vitalità all'interno di un settore con ampi margini di crescita, che<br />

pur tuttavia non riesce ad intercettare adeguati volumi di venture capital (solo il<br />

3% del totale a livello italiano). In tal senso l'esperienza delle “bioregioni” tedesche<br />

è un benchmarking significativo, soprattutto con riguardo all'intervento<br />

del Governo centrale e degli stessi Lander, che hanno guidato il processo di localizzazione<br />

e la nascita di PMI attorno ai centri di ricerca tecnico-scientifici universitari.<br />

Peraltro i progressi dell'IT potranno rendere le relazioni tra industrie,<br />

università e istituzioni sempre più strette con una condivisione delle informazioni<br />

in tempo reale e un dialogo costante. Un'opportunità significativa per ridurre<br />

vecchie e nuove asimmetrie informative.<br />

Come illustrato nei diversi casi di successo presenti in pressoché tutti i segmenti<br />

di mercato, le potenzialità di sviluppo e le opportunità di investimento nel settore<br />

bio<strong>medicale</strong> veneto sono numerose, sia in relazione al potenziale di mercato<br />

di prodotti e tecnologie che adeguatamente supportate da ulteriori investimenti<br />

in ricerca e sviluppo e rete commerciale potrebbero aumentare notevolmente<br />

la penetrazione di mercato, sia in relazione a potenziali trasferimenti tecnologici<br />

in altri settori, o all'ampliamento dei campi di applicazione medica di<br />

applicazioni esistenti.<br />

Alcuni esempi si possono vedere nella diversificazione nel campo della geofisica<br />

di un'azienda specializzata nella produzione di apparecchiature di neuromonitoraggio<br />

o nell'applicazione della Risonanza Quantica Molecolare in<br />

campo estetico da parte di un'altra azienda che produce bisturi elettronici a risonanza<br />

molecolare.<br />

Pur essendo ancora rara la presenza di capitale di rischio in queste imprese, va<br />

sottolineato che nel nostro campione d'indagine abbiamo limitato l'analisi al<br />

segmento più innovativo - le biotecnologie mediche - dove la percentuale è addirittura<br />

del 33% (2 su 6).<br />

53<br />

“Gli investimenti in IT per lo<br />

sviluppo della biomedicina”, G.<br />

Greco, 2005<br />

75<br />

TERZA PARTE

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