Bio<strong>medicale</strong> veneto 6
Bio<strong>medicale</strong> veneto tra società del benessere e mercato I. INTRODUZIONE A introduzione di questo rapporto di ricerca, ci soffermiamo su dati generali di attualità che riteniamo significativi - oltre che per una lettura dell'oggi - per una previsione del domani, in particolare per ciò che attiene a Welfare e Sanità nel nostro sistema Paese. Nel corso del 2007 si è acceso più che mai il dibattito politico ed il confronto nelle sedi istituzionali sulle politiche complessive per il Welfare. Nell'Unione Europea il tema della salute vede un approccio culturale fondamentalmente omogeneo, basato su valori condivisi nei diversi paesi. Naturalmente, per effetto dei diversi fattori culturali, politici e socio-economici, le modalità di costruzione dei sistemi sanitari sono fortemente diversificate. Nel nostro Paese, pur con tre riforme nel giro di circa venticinque anni, la sanità non ha trovato un suo assetto definito, dato anche l'intreccio con i problemi della riforma dello Stato. Un decisivo elemento di lettura dei vari modelli in Europa, è quello legato alle modalità di finanziamento del sistema sanitario: esse sono correlate alla natura che si attribuisce al servizio reso. Il bene salute è per noi pubblico: coerentemente a ciò, legiferano Stato e Regioni nell'ambito delle loro competenze. In sanità, come in genere nel welfare, una importante questione su cui è aperto il confronto in campo politico ed istituzionale, è come si deve sviluppare il rapporto tra pubblico e privato, al fine di creare sviluppo, maggiore efficienza, miglioramento di servizi e prestazioni, riduzione dei costi. In ogni caso, solo nell'allargamento delle visioni e con il contributo delle voci più rappresentative della società e dell'economia si possono consolidare i sistemi sanitari come sistemi virtuosi anche per lo sviluppo economico e del territorio. Il rifiuto di una opzione della sanità “privatistica”, non deve impedire un concorso ampio tra pubblico e privato, con immissione e scambio di energie e competenze. Nel contesto del confronto su questi temi, si è inserito anche il tradizionale Rapporto annuale del Censis. Esso, a differenza di quello dell' anno precedente - che aveva delineato un'Italia in ripresa - quest'anno descrive un Paese ripiegato su se stesso, claudicante. “La ripresa economica è ormai da tempo provata da una apprezzabile crescita degli indici di fatturato industriale e del terziario e dalla crescita sostenuta delle esportazioni” Vi è un riposizionamento all'estero del nostro manifatturiero, attraverso il presidio di nicchie di mercato redditizie e d'eccellenza. Nell'ultimo anno e mezzo, vi è stato un progressivo miglioramento del quadro congiunturale. “Nel 2006 l'incremento dell'indice del fatturato industriale derivante da vendite in Italia è aumentato del 7%, quello delle vendite all'estero è aumentato dell'11%. Il 2007 si chiuderà forse con una ulteriore accelerazione del fatturato proveniente dall'export rispetto a quello realizzato in Italia.” Ma questo dato positivo, in un quadro di competizione sempre più serrata, non 7 PRIMA PARTE