medicale.pdf - Osservatorio Biomedicale Veneto
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4. Il bio<strong>medicale</strong> veneto per un Sistema Salute regionalesostenibile e di qualità<br />
dalla valorizzazione della ricerca istituzionale ed aziendale, la valutazione clinica<br />
e preclinica, la validazione di tecnologie e di prodotti.<br />
Su questo piano dunque è possibile - e soprattutto auspicabile - prefigurare un<br />
salto qualitativo nel rapporto tra imprese biomedicali e sanità pubblica che<br />
non si configuri più come la tradizionale relazione tecnica e amministrativa<br />
“fornitore-cliente” e “produttore-utilizzatore” ma si collochi su un livello di collaborazione<br />
e corresponsabilità, in un ambito tanto delicato quanto complesso<br />
come quello della salute, a partire dalla comune accettazione della necessità<br />
per il sistema complessivo di arrivare a una valutazione dell'appropriatezza e<br />
utilizzo della tecnologia, fino ad arrivare - nel rispetto dei reciproci ruoli e responsabilità<br />
- ad un governo, per quanto possibile condiviso, dell'innovazione.<br />
- Finanzia la gran parte<br />
della ricerca<br />
- Finalità di profitto<br />
Industria<br />
- Imperativo tecnologico<br />
- Pressione dell'industria<br />
- Curva di apprendimento<br />
- Bisogno di sicurezza<br />
dei medici<br />
professionisti<br />
Pazienti - cittadini<br />
SSN<br />
- Budget limitati<br />
- Necessità di ottimizzare<br />
le risorse<br />
- Necessità di garantire<br />
livelli essenziali di<br />
assistenza<br />
QUARTA PARTE<br />
- Aspirano alle tecnologie<br />
più innovative<br />
Fonte:<br />
- Oggetto di marketing<br />
adattato da M. Marchetti, 2007<br />
Figura 19 - Le aspettative dei diversi attori nel Sistema Salute<br />
Come viene schematizzato in Figura 19 il salto di qualità necessario in un sistema<br />
strettamente interconnesso è realizzabile solo con un forte coinvolgimento<br />
di tutti gli attori: da un lato questo equilibrio richiede preventivamente la presa<br />
di coscienza dell'univocità degli obiettivi più generali per tutti gli attori sulla scena<br />
e una comunicazione e trasparenza nel sistema, dall'altra si tratta di trovare<br />
gli strumenti per garantire questo equilibrio attraverso partnership istituzionali,<br />
accordi di lungo periodo e progetti di comune interesse. Questo vuol dire, per<br />
le imprese, puntare su una innovazione “mirata” e la riduzione del rischio di<br />
mercato; per i servizi sanitari, i professionisti e gli utenti, la promozione di comportamenti<br />
adeguati e il soddisfacimento dei reali bisogni degli utenti.<br />
In pratica poi, la parte pubblica dovrebbe perfezionare l'attitudine al controllo<br />
ex-post sulla coerenza delle forniture con gli standard di prestazione pattuiti a<br />
fronte di una scelta dell'assegnazione delle forniture col criterio dell'offerta economicamente<br />
più vantaggiosa, anziché del prezzo più basso, ogniqualvolta (e<br />
questo ricorre frequentemente nel bio<strong>medicale</strong>) la fornitura possa integrare miglioramenti<br />
tecnico-qualitativi relativi al particolare know-how del fornitore.<br />
L'alternativa - il rischio - è per le imprese una crescente selettività nella scelta<br />
dei fornitori (ben poco partners) da parte dei centri che governano l'approvvigionamento<br />
delle forniture ed è logico ipotizzare una sempre maggior aggressività<br />
nella pattuizione delle condizioni di fornitura, anche in relazione<br />
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