10.07.2015 Views

Relazione 2011 pdf - Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

Relazione 2011 pdf - Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

Relazione 2011 pdf - Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Viceversa i decrementi dei livelli <strong>di</strong> inquinamento atmosferico si traducono in miglioramenti delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> salute: una riduzione delle concentrazioni <strong>di</strong> PM2,5 è associata ad un ridotto rischio <strong>di</strong> mortalità(totale, car<strong>di</strong>ovascolare, da cancro del polmone), ad un aumento dell’aspettativa <strong>di</strong> vita e ad una miglioreprognosi a lungo termine dei soggetti affetti da insufficienza car<strong>di</strong>aca.Dai risultati del progetto EpiAir, stu<strong>di</strong>o sugli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico sullamortalità e sui ricoveri ospedalieri condotto in 10 città italiane nel periodo <strong>20</strong>01-<strong>20</strong>05, emerge che il soloPM10 causa un aumento del rischio <strong>di</strong> morte, nella maggioranza per cause car<strong>di</strong>ache e respiratorie, inme<strong>di</strong>a dello 0,69% per ogni incremento <strong>di</strong> concentrazione nell’aria <strong>di</strong> 10 µg/m 3 . Questo significa che perogni 10 µg/m 3 in più <strong>di</strong> PM10 nell’aria, su 1.000 decessi per cause naturali 7 sarebbero dovuti agli aumentatilivelli <strong>di</strong> inquinamento.Inoltre, sempre sulla base dei risultati dello stesso stu<strong>di</strong>o, l’aumento dei livelli degli inquinanti PM10 ebiossido d’azoto (NO2) si riflette quasi subito nell’incremento dei ricoveri per malattie car<strong>di</strong>ache, in particolarescompenso car<strong>di</strong>aco (+ 1,10% per ogni aumento <strong>di</strong> 10 µg/m 3 ) nel caso del PM10, infarto del miocar<strong>di</strong>oe angina instabile (+ 1,23% per ogni aumento <strong>di</strong> 10 µg/m 3 ) per l’NO2. Inoltre i tre inquinanti PM10,NO2 ed ozono provocano un picco dei ricoveri per malattie respiratorie dove particolarmente marcato risultal’effetto dell’NO2 sui ricoveri per asma nei bambini (+ 8,8% tra 2 e 5 giorni dall’aumento <strong>di</strong> concentrazionedell’inquinante).Sulla base <strong>di</strong> queste considerazioni, questo <strong>Dipartimento</strong> ritiene necessaria l’adozione <strong>di</strong> piani organici<strong>di</strong> intervento per ridurre l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici, in<strong>di</strong>viduando prioritariamentele zone a maggior rischio.In conformità a quanto evidenziato dall’OMS si richiede non tanto <strong>di</strong> adottare interventi emergenzialiquanto <strong>di</strong> progettare azioni strutturali e permanenti, come in<strong>di</strong>cato dalla Comunità Europea per lo sviluppodei piani <strong>di</strong> azione <strong>di</strong> qualità dell’aria. Gli obiettivi che proponiamo riguardano una riduzione delle concentrazionime<strong>di</strong>e <strong>di</strong> inquinanti atmosferici ma soprattutto l’in<strong>di</strong>viduazione delle aree maggiormente inquinatee la riduzione dell’esposizione della popolazione che vive in queste zone. Spesso in queste areevivono persone che sono svantaggiate anche dal punto <strong>di</strong> vista sociale e questo comporta l’accumulo <strong>di</strong>fattori <strong>di</strong> rischio per la salute che si traducono in un maggior carico <strong>di</strong> malattie.Un’altra priorità è rappresentata dalla necessità <strong>di</strong> tutelare le persone che per vari motivi sono ritenutepiù vulnerabili; per questo si ritiene che particolare attenzione debba essere riservata alle strutture cheaccolgono bambini in tenera età o persone malate. Benché il problema dell’inquinamento sfugga in granparte al controllo degli in<strong>di</strong>vidui e <strong>di</strong>penda prevalentemente da strategie e azioni collettive è molto importanteche tutti i citta<strong>di</strong>ni siano preventivamente informati, coinvolti nelle decisioni e supportati nella scelta<strong>di</strong> tenere comportamenti responsabili.Per una valutazione dell’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico è necessario conoscerenon solo i livelli me<strong>di</strong> <strong>di</strong> esposizione della popolazione ma anche in<strong>di</strong>viduarele aree più critiche dal punto <strong>di</strong> vista dell’inquinamento (ove ciIn<strong>di</strong>viduare le aree piùcritiche dal punto <strong>di</strong> vista siano fonti emissive particolari o le con<strong>di</strong>zioni locali siano particolarmentefavorevoli al ristagno ed all’accumulo degli inquinanti), tenendodell’inquinamentopresente che queste componenti hot spot sono maggiormente sensibiliad interventi <strong>di</strong> limitazione delle emissioni. Resta comunque il fatto che per le esposizioni a breve terminenon si può escludere che in con<strong>di</strong>zioni particolarmente critiche sia necessario ricorrere all’adozione <strong>di</strong>provve<strong>di</strong>menti d’emergenza. Ci si riferisce in particolare ai gravi picchi d’inquinamento (valori <strong>di</strong> PM10>150 µg/m 3 ) che in genere si verificano in concomitanza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni meteoclimatiche che ostacolano la<strong>di</strong>spersione degli inquinanti.Nel sito del <strong>Dipartimento</strong> sono reperibili ulteriori informazioni sugli effetti sanitari dell’esposizioneall’inquinamento atmosferico e sulle precauzioni comportamentali da adottare nelle situazione criticheconseguenti ad elevate concentrazioni <strong>di</strong> inquinanti invernali (PM10) o estivi (O 3 ).http://prevenzione.ulss<strong>20</strong>.verona.it/faq_inqatm.htmlCAPITOLO 218L’Ambiente Urbano

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!