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L'antico stato di NOJA - Precedente versione del sito - Consiglio ...

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Mimmo Filomenoi longobar<strong>di</strong> e gli inse<strong>di</strong>amenti dei monaci greci1.6 PRIMI CONTRASTI TRA CHIESA ROMANA E COSTANTINOPOLILa Chiesa <strong>di</strong> Roma sin dal 313, con l’E<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Costantino, era stataesonerata da tributi, ma l’Imperatore <strong>di</strong> Bisanzio nei territori <strong>di</strong> suodominio, dall’inizio <strong>del</strong> secolo VIII aveva preteso un ‘census’ anche daparte <strong>del</strong>le chiese romane.Nel 731 salì sul soglio pontificio Gregorio III che mal sopportava le pretese<strong>del</strong> ‘census’ e, prendendo spunto dalla politica persecutrice <strong>di</strong> Bisanzio neiconfronti <strong>del</strong>la venerazione <strong>del</strong>le immagini, si <strong>di</strong>staccò dalla Chiesa <strong>di</strong>Costantinopoli gettando le basi <strong>del</strong>la ‘Sancta Res Publica Romanorum’,fe<strong>del</strong>e al culto <strong>del</strong>l’immagine.Con questo passo il papato cercò <strong>di</strong> realizzare un vero e proprio Stato <strong>del</strong>laChiesa e come tale cercò alleanze, per non essere sopraffatto dalle realtàpolitiche circostanti, come i Longobar<strong>di</strong> e i Bizantini. In questa ottica strinsealleanza con i Franchi, che si erano consolidati e avevano già dato prova <strong>di</strong>gran<strong>di</strong> operazioni come fermare le avanzate arabe nella penisola Iberica, ecercavano <strong>di</strong> espandersi nell’Italia a <strong>di</strong>scapito dei Longobar<strong>di</strong> e dei Bizantini.Dopo la presa <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong> Gregorio III, la Chiesa <strong>di</strong> Bisanzio rimase alPatriarca <strong>di</strong> Costantinopoli che rivestiva anche la carica <strong>di</strong> Cappellano <strong>di</strong>Corte <strong>del</strong>l’Imperatore. Questa carica poneva il Patriarca <strong>di</strong> Costantinopoliin posizione <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>tanza rispetto all’Imperatore <strong>di</strong> Bisanzio, che spesso sipermetteva ingerenze in materia religiosa.In questo clima <strong>di</strong> ingerenze imperiali in materia religiosa, nel 755l’Imperatore Costantino, figlio <strong>di</strong> Leone III, per contrastare l’egemonia <strong>di</strong>Roma che persisteva nella sua politica iconoclastica, assegnò al Patriarca <strong>di</strong>Costantinopoli molte Diocesi <strong>del</strong>l’Italia meri<strong>di</strong>onale, tra cui molte lucane.Tra queste vi erano anche le comunità religiose <strong>del</strong> me<strong>di</strong>o Sinni e ciòcontribuì a ristabilire i rapporti tra le comunità greche <strong>del</strong>la ‘Val Sarmento’con il Patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli.1.7 IL DUCATO DI BENEVENTO AL TEMPO DI ARECHI IIVerso la metà <strong>del</strong> secolo VIII i Franchi, appoggiati dal Papato, avevanoconqui<strong>stato</strong> tutti i territori longobar<strong>di</strong> nell’Italia <strong>del</strong> nord ed unicaroccaforte longobarda rimaneva il territorio <strong>del</strong>l’Italia meri<strong>di</strong>onale.Il capo longobardo Arechi II nel 774 si era fatto incoronare ‘Princeps gentiislongobardorum’ dal Vescovo <strong>di</strong> Benevento e come tale si presentò al cospetto<strong>di</strong> Carlo Magno; come Signore e Sovrano <strong>di</strong> uno Stato autonomo, in un21

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