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L'antico stato di NOJA - Precedente versione del sito - Consiglio ...

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Maria Antonietta Violantedalla dominazione normanna a quella svevaEgli, non rispettando i privilegi ottenuti precedentemente dal monastero,esercitò i suoi <strong>di</strong>ritti sul territorio <strong>del</strong>la ‘Val Sarmento’ negando l’accesso<strong>di</strong> pascolo nelle Difese, pretendendo tributi dal monastero e dal villaggio<strong>di</strong> Cursosimum e spesso, facendo prelevare <strong>di</strong>rettamente dai suoi uomini,animali <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong> monastero come tributo.Nel 1146 il Priore, tramite la Ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Cava, faceva preghiera <strong>di</strong>rettamentea Re Ruggiero: ‘che intervenisse affinché Roberto si plachi’ lamentando che giànel 1133 Roberto aveva saccheggiato le terre <strong>del</strong> monastero e quell’anno si eraappropriato <strong>di</strong> cinque buoi ed alcune pecore, valutati do<strong>di</strong>ci sol<strong>di</strong> e mezzo.Anche il Signore <strong>del</strong>la vicina Favale, Rinaldo, nel 1177 dona a Santa Maria<strong>di</strong> Cursosimum la Chiesa <strong>di</strong> San Carpino ‘cum suis tenimentis sivis terris etvineis et terrae a Nohae in loco capo de bruca’ con facoltà <strong>di</strong> impiantare unmulino e concede agli homines <strong>di</strong> transitare liberamente per terram Favalis.Il monastero <strong>di</strong> Cursosimum nel suo vasto patrimonio terriero, aveva lapiena signoria e tutti i coloni e conta<strong>di</strong>ni che erano nel territorio venivanoconsiderati sottoposti alla sola signoria <strong>del</strong> monastero e non al Signore <strong>di</strong>Nohae; anche i coloni che si erano staccati dal monastero acquistando lapiena <strong>di</strong>sponibilità dei terreni con contratti <strong>di</strong> pastinato, riconoscendo lasignoria <strong>del</strong> monastero, versavano al Priore la decima dei cereali e legumiraccolti e la terza <strong>del</strong>le vigne e degli alberi da frutta.In alcune pergamene si evidenziano anche le caratteristiche e le specifichedei contratti stipulati tra coloni e monastero. In una pergamena <strong>del</strong> 1178con cui il monastero <strong>di</strong> Cursosimum veniva in possesso <strong>di</strong> un terreno <strong>del</strong>monastero <strong>di</strong> San Giorgio, si rileva che parte <strong>di</strong> questi terreni erano statiusurpati da Adamo ed i suoi famigliari; a costoro, essendo rei confessi, ilmonastero concedeva in enfiteusi parte <strong>di</strong> questi terreni, al canone annuo<strong>di</strong> due bisanti d’oro, venti sco<strong>del</strong>le ed una forma <strong>di</strong> cera.In un documento <strong>del</strong> 1179 si stipula un contratto <strong>di</strong> affitto tra il monasteroed i coloni Costa <strong>di</strong> Nura, Plasto Accitano, Giovanni <strong>di</strong> Niceforo e GiovanniMarguleo; l’affitto viene pagato con giornate <strong>di</strong> lavoro e precisamente ‘tregiorni per la semina, tre giorni per la purga e tre giorni per la mietitura’.Singolare è la clausola <strong>del</strong>la penale e <strong>del</strong>lo scioglimento <strong>di</strong> questo contratto:nel documento figura che ‘per mancate prestazioni si devono corrispondereun ducato e una gallina’ e per sciogliere il contratto ed ‘abbandonare le terre,conservandone il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ritornare anche ai <strong>di</strong>scendenti’, dovevano pagarequattro denari d’argento.64

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